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Incriminata Lynndie England l'aguzzina di Abu Ghraib
by da repubblica Saturday, May. 08, 2004 at 1:31 PM mail:

La ragazza che umiliava i prigionieri e li teneva al guinzaglio dovrà rispondere di quattro capi d'accusa. Non è in arresto.

MIAMI - Lynndie England, riservista di 21 anni e incinta di quattro mesi, è stata formalmente incriminata: è la ragazza con il caschetto di capelli scuri che nelle ormai famigerate foto sulle torture ai detenuti iracheni nel carcere di Abu Ghraib, tiene un uomo nudo al guinzaglio; un'altra foto la mostra mentre fa il gesto con il pollice alzato davanti ai genitali di un detenuto nudo. La ragazza, in Iraq per guadagnare i soldi per concedersi il college, era in forza alla 372esima compagnia della Polizia Militare (MP), ma era stata richiamata in patria e si trovava a Fort Bragg a Fayetteville, Nord Carolina, quando quelle foto sono state pubblicate. Un'udienza Articolo 32 (il corrispondente militare del Gran Giurì) stabilirà se sarà rinviata davanti alla corte marziale per rispondere di quattro capi d'accusa: cospirazione per il maltrattamento di prigionieri, aggressione a detenuti in diverse occasioni, atti "contrari al buon ordine e alla disciplina" che hanno creato discredito per le Forze Armate Usa, e atti osceni. Ma non è in stato d'arresto, rivela un comunicato di Fort Bragg: la England presta regolarmente servizio nella 16esima brigata della MP.

L'inchiesta preliminare ha stabilito che ha "cospirato" con il soldato scelto Charles Graner - anche lui visibile nelle foto - che pare sia anche il padre del bambino che la ragazza porta in grembo, secondo quanto hanno rivelato i famigliari della England. Sono sette i soldati Usa finora incriminati per lo scandalo delle torture.


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lei incriminata, il suo capo no
by di. Saturday, May. 08, 2004 at 3:30 PM mail:

strana la vita, a pagare sono sempre i coglioncioni.

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comodi capri espiatori
by eine Saturday, May. 08, 2004 at 3:46 PM mail:


L'aspetto è quello di un pasticcio pieno di ingredienti diversi, ognuno dei quali, esercitando un po' di memoria storica e di capacità di collegamento, puo' essere collegato all'utilità di qualcuno.

Se c'è qualcosa in grado di aiutare a capire l'incapibile, questo è anche l'intuito, "la spinta" a fidarsi delle proprie capacità appunto. Esattamente come è avvenuto dopo il 9/11: mentre il mondo era impegnato a sventolare ideali patriottici e bandierine a stelle e strisce, l'intuito portava molte persone a notare i particolari strani.

Anche in quello che succede intorno all'ultimo "caso mondiale" c'è qualcosa di strano.

L'intuito dice infatti, guardando questa donna sulle foto diramate ovunque, che non è violenta, che sta piuttosto interpretando anche abbastanza male una scena che qualcuno le ha chiesto di fare.

Inoltre veste una divisa, proprio come tutti i non-prigionieri che appaiono nelle diverse foto.
Eppure lo stesso soldato ecuadoregno che ha preferito disertare, e per questo sta per andare sotto processo, ha riferito che erano "contractors", o comunque gente non in divisa, ad occuparsi degli interrogatori, dopo che i soldati avevano preparato i prigionieri con deprivazioni del sonno e minacce.

Set fotografici adatti alla resa in stampa, con tagli e inquadrature professionali, ma completamente assenti di "contractors".
A rimanere invischiati nello scandalo sono ragazzetti e ragazzette di 18-20 anni, gli stessi che tornano a casa distesi sotto la bandiera senza che nessuno se ne accorga. Pischelli appena usciti dalle superiori ed ex clandestini attratti dalla certezza della cittadinanza USA, e da due soldi.

Ma c'è un ingrediente che risulta più sospetto degli altri in questa messinscena: il riferimento sessuale esplicito, che non si può non cogliere.
Gli USA sono andati avanti mesi e mesi a parlare del caso Monica Lewinski, non perchè fosse particolarmente interessante, ma perchè era stato un caso sessuale.

Di sesso malato è intrisa la società globalizzata, che ha sempre più bisogno di stimoli distruttivi per godere di una cosa semplice come il sesso.
Si massacrano bambine di tre anni, si stuprano e si uccidono donne, e purtroppo anche gli animali devono sopportare la loro parte di silenziose e tristi vittime di un fiorente mercato economico. Nessuno fa mai i conti sul mercato del sesso, ma forse è ancora più fiorente di quello della guerra. Chi riceve profitti da uno riceve profitti anche dall'altra, non cambia nulla. Oltre che dalla droga, dagli psicofarmaci e da un sacco di altre cose dannose che confondono e schiavizzano sempre di più l'essere umano.

Sotto una specie di appartenenza, anche questa solo di facciata (religione, razza, famiglia, ecc) se la ride la rete mondiale che controlla la finanza del pianeta: quelli che armano un dittatore e al tempo stesso i suoi oppositori. Perchè non interessa avere un motivo per fare una guerra, l'importante è ARMARE.

Lo scopo di creare conflitti è guadagnare, e per crearli bisogna conoscere bene una parte e l'altra, sapere su che leve spingere affinchè gli eventi vadano in una direzione piuttosto che in un'altra. Molti sono i pupazzi che si prestano ad essere manovrati dal potere e dagli ampi guadagni: il povero cocainomane Bush, continuamente tenuto a balia e controllato dal suo vice, ne è un esempio.

Se nel mondo occidentale queste foto hanno avuto un impatto scabroso, si può lontanamente immaginare quale si ipotizzi che sia l'impatto nel mondo arabo, dove queste sceneggiate sex-splatter sono molto lontane dal vivere quotidiano.
I tromboni mondiali si sono affrettati a dire che l'odio antiamericano dopo queste foto ha raggiunto livelli inimmaginabili.
C'è invece chi si immagina che sia l'ennesima "operazione pubblicitaria preventiva" per preparare il terreno al prossimo grosso attentato anti-USA o anti-coalizione. Quello che sbarrerebbe il passo a ogni tentativo di intervento ONU (blah!) o ancora meglio a un passaggio di poteri a un governo iracheno.

La pace non fa male alla religione, al lavoro, alle aspirazioni politiche. La pace fa male unicamente al mondo della finanza internazionale. Ricordiamocelo quando vedremo ancora stupidi capri espiatori venire usati come bersagli mondiali. Questi stupidi sono ragazzini e ragazzine che abitano in baracche come questa, non nelle ville costruite sulle isole che acquistano o nei palazzi da sogno dei loro burattinai.


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