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http://italy.indymedia.org/news/2004/05/544779.php Nascondi i commenti.

Dal manifesto
by fabbieddu Monday, May. 10, 2004 at 2:02 AM mail:

questo è un articolo trovato sul manifesto del 8 di maggio, su quel bastardo del nano pelato che vuole rubarci la nostra terra!!!

L'ultima spiaggia di Silvio
Braccio di ferro tra il comune di Olbia e il presidente del consiglio per la concessione di una mega-concessione ediliza. In ballo 260 mila metri cubi edificabili ma il premier, tramite la figlia, ne vuole il doppio. In nottata la decisione
UMBERTO COCCO
OLBIA
UUna lottizzazione di 560 mila metri cubi, un altro borgo per ricchi al mare, le case in riva agli stagni, i pontili davanti alle ville. È l'assalto di Berlusconi immobiliarista, anzi, della figlia, a quel che resta della costa gallurese, a sud di Olbia. Il consiglio comunale della città è riunito da due giorni, alle prese con le spinte della società intestata a Marina Berlusconi perché sia consentita la cementificazione di Capo Ceràso, la campagna di Multa Maria, alla quale hanno cambiato nome, da 20 anni, da quando l'hanno comprata a pezzetti dai contadini, dai caprari. Ora si chiama Costa Turchese (all'inizio era Olbia 2). Un sistema di zone umide, piccoli stagni in collegamento con il mare, in una penisola rimasta intatta, protesa verso Tavolara: piccole spiagge e insenature accessibili da sentieri sterrati, frequentata da campeggiatori, giovani, coppie, molti sardi respinti da quella che è diventata la costa «glamour» a nord della città gallurese, insopportabile, espropriata. Un capraro c'è ancora, dominatore solitario di questa distesa di acque interne e di cisti. Ha casa in uno stazzo ristrutturato, iscritto alla organizzazione agricola di sinistra, la Cia, alle prese con i problemi della vendita del formaggio, delle carni, tutto svenduto a poco prezzo, costretto a sognare una sistemazione magari da guardiano dei cantieri. I cantieri verranno aperti, presto. La maggioranza di centrodestra ha già concesso ai Berlusconi di costruire, sia pure un insediamento di 260mila metri cubi. D'accordo l'opposizione, dai Ds alla Margherita, a una indipendente candidata con le liste di Soru alle prossime regionali e nonostante la durezza delle posizioni del nuovo leader del centrosinistra sardo in materia di Sardegna svenduta, espropriata, di costa lottizzata. La sinistra si giustifica rivendicando il merito di avere fatto ridurre le volumetrie, drasticamente con il passare degli anni.

Ma non riesce a fare in Gallura il discorso che ha fatto a Cagliari, in consiglio regionale, pur con molte titubanze, votando e difendendo una legge di tutela della costa dell'isola nella fascia dei 300 metri dall'acqua, che è stata il solo ostacolo al dilagare dell'edilizia lungo tutto il perimetro della Sardegna nell'ultimo decennio. L'assalto di Berlusconi è senza pudore. In piena campagna elettorale per le regionali sarde e le europee, l'altro giorno, alla vigilia della seduta del consiglio comunale che doveva esaminare le osservazioni della società immobiliare contro la riduzione delle volumetrie, la figlia del capo del governo ha presentato ricorso al tribunale amministrativo regionale. Chiede che la variante al piano di fabbricazione del comune di Olbia attribuisca ai terreni di papà più metri cubi per ogni metro quadro. Fa valere concessioni elargite nel corso dei vent'anni di questa storia di speculazione costiera. La pretesa ha un minimo di fondamento storico: nel 1987 una giunta democristiana concede alla Edilnord allora intestata a Paolo Berlusconi 750mila metri cubi di volumetria realizzabile. È meno del milione e 200mila metri cubi consentiti da una giunta di centrosinistra a guida Psi (assessore un indipendente vicino al Pci) nel 1983, ma sempre un'enormità. Ai Berlusconi non basta, ma entra in vigore in quegli anni la legge di tutela della costa che permette le grandi lottizzazioni al mare sulla base di accordi di programma fra regione e impresa. Così fra il 1987 e il 1991 la dimensione dell'insediamento si riduce ancora, a 560mila metri cubi. Solo che il cemento del cavaliere invade la costa e si insinua sino a dentro gli stagni salmastri di Multa Maria. Nemmeno la maggioranza di centrodestra, nemmeno il sindaco della città, di Forza Italia, che concesse a Berlusconi la cittadinanza onoraria, così amico da subire con il sorriso le corna fatte dal presidente sulla sua testa, a un comizio in piazza per la campagna elettorale delle ultime amministrative, ha potuto aderire a ogni pretesa del capo. Ieri provavano a resistere a queste pressioni, ma concedendo tutto quel che si può, in fretta, prima che vinca le elezioni.

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olbia è sempre stato un suo pallino
by durden Monday, May. 10, 2004 at 10:06 AM mail:

dal libro: Berlusconi - Inchiesta sul signor TV - cap6.3

Corruzione a Olbia 2

Tra le iniziative intraprese o progettate in Sardegna dal duo Carboni-Berlusconi, la più ambiziosa è quella denominata Olbia 2. Vi si ipotizza la costruzione di un enorme insediamento turistico del tipo "casa più barca". Carboni, che culla il sogno di diventare, al pari dell'Aga Khan, l'artefice del più grosso centro turistico dell'isola, nell'estate 1979 effettua un giro di consultazioni presso la Regione Sardegna, il Comune di Olbia, e presso le principali forze politiche isolane: trova incoraggiamenti, e promesse di appoggio. «Nel marzo 1980», si legge nel "memoriale Pellicani", «Carboni ha già raccolto molto materiale e indicazioni dei gruppi politici... perciò invita Romano Comincioli e gli illustra il programma che si potrebbe sviluppare nell'area a nord e a sud di Olbia... Entusiasta da quanto esposto da Carboni, Comincioli ne riferisce immediatamente a Berlusconi. A metà marzo 1980, al Grand Hotel di Roma si incontrano Carboni Comincioli e Berlusconi. Da questa riunione scaturì l'iniziativa di Olbia 2, che prevedeva un primo investimento di circa 7 miliardi... Si programmò anche una visita in Sardegna. Il viaggio avvenne verso la fine di marzo, e fummo accompagnati da Silvio Berlusconi, Fedele Confalonieri, dal rag. De Martini, dall'arch. Ragazzi, e da altri di cui non ricordo il nome. Il 30 marzo avvenne il primo finanziamento da parte di Berlusconi per un miliardo di lire».
Si è visto come i primi terreni acquistati per il progetto Olbia 2 siano quelli della società Nova Nuraghe, controllata dalla Nova Nuraghe Etablissement di Vaduz (Liechtenstein); con ulteriori acquisizioni, i terreni disponibili hanno ormai un'estensione complessiva di ben mille ettari. «Durante tutto il 1980», precisa Pellicani nel suo memoriale, «Carboni si adopera, anche attraverso i mediatori olbiesi, ad accaparrare terreni... Alla fine dell'anno, tra acquisti effettuati e preliminari per accaparramento, Carboni, Comincioli e Berlusconi avevano acquistato nelle zone di Olbia sud e di Olbia nord circa 1000Pellicani, "erano stati ettari di terreno..."; tali terreni, prosegue intestati a due società, la Avilla e un'altra di cui non rammento il nome effettiva proprietà al 50 [si tratta della socictà Aprisella srl, NdA], società che erano di per cento ciascuno, del Carboni e del Berlusconi, anche se i due non figuravano direttamente ma tramite loro collaboratori. Per la verità la proprietà delle due società era per il 45 per cento del Carboni, per il 45 per cento del Berlusconi, e per il restante 10 per cento del signor Romano Comincioli...".
Olbia 2 è un progetto molto ambizioso, secondo qualcuno fino alla megalomania. Mentre Porto Cervo dispone di circa 800 posti barca, qui se ne prevedono 3.000; si ipotizza di edificare per 2 milioni 185 mila metri cubi, il che consentirebbe di ottenere oltre 4.000 villette - una città... E tanto più grossa appare l'iniziativa, tanto maggiori sono gli interessi da conciliare e le resistenze da rimuovere. Carboni non si accontenta più delle generiche disponibilità manifestategli dai politici fin dall'estate del 1979: ora ha bisogno di appoggi più concreti. Così prende contatti con le varie componenti politiche di Olbia.
"Partecipavano tutti, c'erano tutti. Ho trattato con le forze politiche, dai comunisti ai socialisti ai democristiani. Anzi, feci venire Berlusconi di persona e ci furono delle sedute ufficiali". A livello regionale, il principale interlocutore è il repubblicano Armando Corona, futuro Gran maestro della massoneria. "Il rapporto di Carboni con Corona", dichiara Pellicani, "nasce in occasione dell'operazione Olbia 2, oggi Costa Turchese, sorta con la connessione tra Berlusconi e Carboni. Allora Corona era presidente della Giunta regionale: [Carboni] gli fu presentato da Angelo Roich e dal prof. Gianni Mereu e lì ebbe inizio il rapporto perché l'on. Corona doveva portare avanti la famosa operazione Olbia 2" per "rapporto", Pellicani intende elargizione di somme, e infatti così prosegue: "Il periodo in cui Corona inizia a prendere dei soldi da Carboni parte dal 1980, quando lui era ancora presidente della Regione sarda. In quella occasione credo che abbia avuto da parte di Carboni dei finanziamenti provenienti dal gruppo Berlusconi per l'operazione Olbia 2 [...]. In quell'occasione Carboni mi disse di aver già "bonificato" varie persone della Sardegna, tra cui l'onorevole Corona, per circa 300 milioni, 200 dati all'on. Corona, e altri ad altre persone... Lo so, perché ci furono addebitati 500 milioni che furono portati da Fedele Confalonien tutti in contanti a Cagliari mentre Carboni, Berlusconi e Corona erano a Cagliari. Confalonieri [portòj 500 milioni in contanti dentro una valigetta ventiquattr'ore" .
Secondo il braccio destro di Carboni, anche 150 milioni (prelevati il 14 maggio 1981 dalla Banca del Cimino) servono a corrompere i politici: stavolta ne avrebbero beneficiato la segreteria del presidente della Regione Angelo Roicli per "l'operazione SardegnaBerlusconi", e altri "politici sardi sempre in relazione alla famosa operazione". Complessivamente, conclude Pellicani, "Carboni aveva stabilito con Berlusconi 7 miliardi di spese politiche. Era il costo politico dell'operazione".
Nel 1982, il sostituto procuratore Dell'Osso interroga a Milano Armando Corona, già presidente dell'Assemblea regionale sarda e Gran maestro della massoneria; come risulta dal verbale di istruzione sommaria, Corona dichiara: "Conobbi il Carboni nel gennaio 1981 allorché il predetto mi fu presentato dall'on. Angelo Roich. All'epoca io ero presidente dell'Assemblea regionale sarda. Il Roich mi presentò il Carboni come un operatore locale imprenditore che si interessava di costruzioni e di insediamenti turistici. Il Carboni mi parlò appunto di questa sua attività e mi disse che intendeva presentarmi il signor Berlusconi Silvio, imprenditore milanese, che aveva interessi con lui e che era orientato ad operare in Sardegna. In effetti successivamente il Carboni venne con il predetto Berlusconi ed entrambi mi dissero che a-vevano dei grossi progetti per la Sardegna. Preciso che dai termini con i quali si esprimevano traspariva chiaramente una comunanza di interessi, nel senso che apparivano soci nel progetto del quale parlavano. Dissero in particolare che avrebbero voluto costruire una seconda Olbia, Olbia 2".

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ciao
by fabbieddu Monday, May. 10, 2004 at 7:57 PM mail:

ciao s'amigu
grazie per le preziose informazioni che fanno un quadro un po piu completo della situazione
un'imprassu mannu

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