surreale
ANSA/ROMA - Pina Bruno, la vedova di Massimiliano, uno dei carabinieri uccisi a Nassiriya, ritorna sulle dichiarazioni fatte a Primo Piano, e afferma che sulla vicenda delle torture e maltrattamenti di cui avrebbero saputo o visto gli italiani in Iraq lei e' rimasta vittima di ''una trappola''. ''Mio marito non aveva fatto nessuna denuncia - ha detto la signora Bruno in un'intervista trasmessa in diretta questa mattina a Radio Citta' Futura, che ne ha poi diffuso il testo - mi ha solo raccontato che lui insieme agli altri colleghi era incaricato di riavviare al lavoro i prigionieri e che aveva sentito di celle che facevano schifo rispetto alle nostre ed era rimasto sbalordito, ma non ho mai detto che i Carabinieri hanno visto o peggio ancora hanno fatto le torture''.
In precedenza la donna aveva dichiarato in una intervista al tg3 che gli iracheni arrestati e detenuti nel carcere di Nassiriya sarebbero stati torturati e che queste informazioni - di cui i superiori del contingente italiano sarebbero stati al corrente - venivano comunicate in Italia. 'Mio marito vide', dice la donna aggiungendo che 'Massimiliano era rimasto molto colpito e mi aveva detto: 'siamo nel 2000, neanche quando c'era la prima guerra mondiale c'erano queste torture. Ho visto un carcere, una cosa squallida, bruttissima. Li tenevano nudi; sono trattati peggio degli scarafaggi', avrebbe detto ancora il maresciallo alla moglie. Secondo il racconto di Massimiliano riferito da Pina Bruno, 'c'erano dei posti sotterranei dove si nascondevano e nascondevano questi iracheni. Gli italiani andavano li' a prendere i carcerati iracheni e gli dicevano: se ti comporti bene ti faciamo uscire, ti facciamo lavorare per noi italiani'. A gestire questa sorta di celle sotterranee, racconto' il carabiniere alla moglie, non c'erano gli italiani: 'erano controllate dagli americani'.
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