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Iar Siltal: a Bassano si naviga a vista
by il giornale di vicenza Friday, May. 14, 2004 at 5:12 PM mail:

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Bassano
Viaggiano ancora a vista ...


Bassano
Viaggiano ancora a vista i 400 lavoratori della Iar Siltal in cassa integrazione da lunedì. Gli stipendi di aprile non ci sono, la sospensione a zero ore potrebbe durare due giorni come un'altra settimana, forse anche due. E adesso si pende dalle labbra delle banche, quelle stesse che appena tre giorni fa, martedì, avevano dato risposta negativa. Sono proprio queste le ore più decisive: entro stasera, massimo lunedì, i lavoratori sapranno se il piano ponte e il piano finanziario proposto dalla proprietà avrà avuto l'ok delle banche. Il primo è un'ancora di salvezza per le mensilità, circa 400 mila euro che il presidente Teresio Lupano anticiperebbe di tasca propria previa garanzia degli istituti di credito. Il secondo dovrebbe, invece, mettere in circolo circa 350 milioni di euro per pagare i fornitori e riossigenare la produzione bassanese. Se così fosse le macchine di via Trozzetti potrebbero riaccendersi già dalla prossima settimana.

Eccole le uniche due novità emerse ieri, nel faccia a faccia tra direzione e sindacati. Nessuna risoluzione ma solo promesse a cui attaccarsi per mantenere accese le speranze. Con un'unica fiducia: lo stabilimento di Bassano gode di ottima salute e quello che sta pagando adesso è lo scotto per appartenere ad un gruppo in crisi finanziaria. «Le commesse infatti ci sono - notano Gloria Berton, Cgil e Gianni Castellan, Cisl - Non a caso mercoledì sono usciti 1400 frigoriferi, seguiti dagli altri 800 di ieri. Tutto denaro sonante per le banche, visto che il vero problema è che non si pagano i fornitori».«La direzione - ha comunicato Andrea Bonato, Rsu - ci ha fatto sapere che metà del debito è stato già coperto con fatturazioni e manovre finanziarie di capitali. Adesso si sta cercando di trovare i soldi per riaprire lo stabilimento di Bassano, quello su cui più punta il gruppo. Sforniamo, infatti, ben 1400 frigoriferi al giorno, pari a 300 mila euro».

Per "sensibilizzare" le banche ad aprire i rubinetti e il governo ad attivarsi sono scesi al fianco dei lavoratori anche «i sindacati nazionali, l'amministrazione comunale con il vicesindaco Stefano Giunta e quella provinciale con l'assessore Alessandro Testolin».

«Abbiamo voluto dare un segno della nostra presenza - ha commentato Giunta - e garantire che faremo tutto quanto ci compete per "premere" su quegli enti ed istituti che possono segnare la svolta. Adesso stiamo recuperando tutte le informazioni sugli istituti di credito coinvolti per capire le direzioni più idonee da imboccare». «E valutare - ha continuato Testolin - se all'interno del piano è possibile dirottare parte dei finanziamenti che dovrebbero andare alle banche sullo stabilimento di Bassano per poi saldare i debiti con gli utili della produzione».Intanto rincuora sapere dal piano industriale che sarà discusso a Roma, presso il ministero delle Attività produttive, il prossimo 20 maggio, che una delle linee guida adottate è una riduzione della produzione delle lavatrici, «il vero motivo della crisi sul mercato», per puntare, invece, implementandola, proprio su quella dei frigoriferi di Bassano, «lo stabilimento che assieme a quello Barcellona dà più soddisfazioni economiche al gruppo».

Pamela De Lucia

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