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Satanisti: «Qualcuno ordinava i sacrifici umani»
by dal corriere.it Monday, Jun. 07, 2004 at 9:00 AM mail:

Alla ricerca del terzo livello che forniva soldi e droga


Satanisti: «Qualcuno ordinava i sacrifici umani»



CRONACHE
Alla ricerca del terzo livello che forniva soldi e droga
Satanisti: «Qualcuno ordinava i sacrifici umani»
Gli inquirenti: capi ricchi e adulti guidavano gli arrestati incriminati per aver ucciso tre giovani
DAL NOSTRO INVIATO
BUSTO ARSIZIO - Colpivano in Lombardia, ma forse anche altrove, organizzati in più cellule segrete. E se a impugnare candele nere, mazzuolo e pugnale erano giovani, c’erano anche altri, gente più ricca e adulta, che li ispiravano dall’esterno, probabilmente rifornendoli di denaro. Su questa ipotesi stanno lavorando gli investigatori che hanno appena incriminato le «Bestie di Satana», i «satanisti» presunti assassini di Fabio Tollis, Chiara Marino e Mariangela Pezzotta. Si cercano altre tracce, sarebbe già pronto un fascicolo denominato «atti relativi a...», l’abbozzo di un’indagine formale per ora senza nomi. Al «terzo livello» hanno accennato diversi degli indagati. Pura strategia difensiva, tentativo di scaricabarile? «No, non lo crediamo - dice uno degli investigatori - anzi abbiamo già dei riscontri». Il primo, una pista tutta da battere: uno dei giovani arrestati ha un parente, in un’altra regione del Nord, a sua volta implicato in riti di satanismo e collegato a sette già conosciute localmente.

LIVELLO SUPERIORE - «Si può parlare di un livello superiore ed esterno alle "Bestie di Satana" - spiega ancora l’investigatore - nella cellula-setta, composta di 8-10 persone, c’era chi comandava, e chi eseguiva. Ma una sola persona aveva contatti con il livello esterno, che commissionava i riti e garantiva l’approvvigionamento: di soldi, di cocaina, di Lsd. Accanto alla prima, c’erano poi forse altre cellule, e tutte insieme formavano la rete». Si delinea quindi un’impalcatura precisa: «Diversi ruoli, e diversi comportamenti. L’obiettivo interno nella singola cellula era sempre uno solo: la gerarchia, finalizzata al potere. Il potere sessuale sulle componenti donne, che consensualmente o no erano a disposizione di tutti. Ma soprattutto il potere di ordinare il dolore, la morte. E di avere contatti con le realtà superiori. Questi giovani, che erano zero nella vita, si sentivano così onnipotenti».
C’è Pietro Guerrieri detto Wedra, il giovane ridotto a uno «zombie» imbottito di droga, che avrebbe parlato di un «Anticristo» cui si doveva obbedienza in Lombardia. Ma soprattutto, si ha la sensazione che Andrea Volpe, il giovane che ha indicato la sepoltura di Fabio e Chiara, abbia ancora molto da raccontare: lui, già in galera per l’omicidio di Mariangela, potrebbe essere stato l’unico in contatto con il «terzo livello»; gli altri «candidati» sarebbero Nicola Sapone, considerato dai magistrati il capo operativo della setta; Paolo Leoni, detto «Ozzy» (dal nome del cantante Ozzy Osbourne) e Mario M., ritenuto forse il più «duro», 17 anni e 10 mesi all’epoca dei fatti, amico d’infanzia di Fabio Tollis, suo «co-autore» nel complesso di musica «hard-metal» che è per tutti l’incubatrice delle stesse suggestioni.

L'ORRORE CONTINUA - Qualunque sia la verità, l’orrore continua però a colare da ogni riga di questa inchiesta. Fin dall’inizio: quando, a gennaio, il procuratore capo di Busto Arsizio, Antonio Pizzi, si trova sotto gli occhi le foto del corpo straziato di Mariangela, resta lunghi minuti in silenzio; poi annuncia di voler seguire personalmente tutta l’inchiesta, dal primo interrogatorio: è un magistrato che ha seguito altri casi feroci, come l’omicidio del brigadiere Palermo (condannati all’ergastolo i responsabili); ma quelle foto sono un incubo mai immaginato. Anche il sostituto procuratore Tiziano Masini, che lavorerà al suo fianco, avrà una sola parola per definire la vicenda: atroce; e così il tenente colonnello Enrico Molinari, del Reparto operativo dei carabinieri di Varese.
A ripercorrerla oggi, la storia delle «Bestie di Satana» ricostruita dalle indagini è una galleria buia, che già dall’imbocco conduceva al delitto: annunciato, promesso, esaltato nelle canzoni e nelle chiacchiere, come mezzo di iniziazione e di elevazione gerarchica. Tutto inizia 10 anni fa. Volpe, Sapone e Mario M. cantano insieme. Chiara Marino canta in un altro complesso, conosce tutti. Sarà bersaglio di violenze plurime. Ci sono anche Marco Zampollo, Eros Monterosso, e Leoni. Prima è solo musica: poi hashish, coca, Lsd; e il satanismo con il «pentagono» dei 5 migliori. Ci sono anche i deboli: al pub, si riempie loro il boccale di birra, «poi ogni membro della setta somministrava nella birra pastiglie di Lsd, finché il soggetto non capiva più nulla». Così per Alberto Bontade. «Ragazzi, si sta pagando il suo funerale», ride Andrea di Alberto, quando questi arriva con uno o due milioni da casa dei suoi genitori, l’obolo per le «Bestie». Mesi dopo, in una notte in cui qualcuno gli aveva ripetuto come sempre «sei un traditore, devi morire», Alberto Bontade salì in macchina e si schiantò sulla rotonda di Gallarate.

Luigi Offeddu


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