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ANTIPLAGIO : satanismo in Italia
by comunicati.net Thursday, Jun. 10, 2004 at 1:57 AM mail:

Dal Rapporto Annuale Antiplagio 2003/2004 www.antiplagio.org/nuovo.htm

<< Secondo le segnalazioni pervenute a Telefono Antiplagio, i gruppi satanici presenti in Italia sono una trentina.
Hanno in comune le pratiche spiritiche e il ritorno all'adorazione dell' 'avversario' (Satana) della tradizione biblica, con un'abbondante demonologia di basso livello culturale e inesistente valore teologico. Riguardano pure alcune bands musicali. Ispirano timori che non devono essere presi alla leggera perche', sull'esempio dei 'colleghi' USA e dei Paesi scandinavi, potrebbero abbandonare le loro attivita' folcloristiche per azioni criminali: profanazioni di cimiteri, traffico di droga, abusi su minori, maltrattamento e uccisione di animali, reati di sangue >>

INTERVISTA SU SETTE E SATANISMO PER UNA TESI DI LAUREA
RISPONDE GIOVANNI PANUNZIO (responsabile di Telefono Antiplagio, fondato nel 1994)
D. Al centro della discussione sono le sètte. Le chiedo: come nasce questo termine? Lei gli attribuisce una valenza negativa o positiva?
-Setta puo’ voler dire ‘separazione’ o ‘seguito’. E’ una comunita’ di persone che seguono una stessa dottrina od opinione politica o religiosa, diversa da quella dei piu’. Ha valenza negativa se tende ad allontanare l’adepto dalla sua vita originaria, dai suoi affetti, per motivi economici e per fare leva sulla sua debolezza, strumentalizzandola.

D. Capita di sentir parlare di sètte e gruppi come se i due termini fossero sinonimi. E’ d’accordo? Quando una setta, nello specifico satanica, puo’ essere chiamata ‘gruppo’?
Alcune associazioni distinguono gruppi ‘organizzati’ e non. Condivide tale suddivisione?
-Una setta e’ certamente un gruppo, ma non e’ detto che un gruppo sia una setta. Setta, forse, e’ piu’ sinonimo di ‘comunita’ che di ‘gruppo’. Una setta satanica e’ comunque un gruppo, a volte piccolo; ma sempre di gruppo si tratta. A meno che non lo si voglia chiamare gruppetto, aggregazione… E’ un problema di forma, non di sostanza.

D. Quando nasce e cos’e’ il satanismo? In che contesto?
- Se lei parla di satanismo moderno, possiamo rifarci al secolo scorso. Mi riferisco al satanismo come culto organizzato da parte di gruppi strutturati e gerarchici, nato nell’ambiente della controcultura californiana con la Chiesa di Satana e il Tempio di Set.

D. Nel sito del Telefono Antiplagio vi sono alcuni dati, tra gli altri, sul numero di gruppi satanici presenti nel nostro Paese: da 20 a 30. In realta’ si parla spesso della difficolta’ di effettuare un computo preciso di tali organizzazioni. Tale difficolta’, se lei la riscontra, a cosa puo’ essere attribuita?
- La difficolta’ di reperire dati e’ legata all’omerta, alla paura di chi sa e non parla, per evitare minacce e ritorsioni. Tant’e’ vero che il 95% delle segnalazioni sul satanismo che giungono a Telefono Antiplagio sono anonime. I gruppi satanici non sanno bene neanche loro cio’ che fanno e perche’ sono nati. Nella maggior parte dei casi, la noia, la curiosita’, il gusto della trasgressione o del proibito e, soprattutto, l’ignoranza sono alla base della costituzione di un gruppo cosiddetto ‘satanico’.

D. Lei crede si possa fare una suddivisione tra piu’ ‘satanismi’? Eventualmente in cosa si distinguerebbero? Potrebbe definire ‘il satanista’?
- Se vogliamo, i satanismi sono, allo stesso tempo, tutti uguali e tutti diversi; nel senso che ogni gruppo svolge rituali e cerimonie a modo suo, a meno che non scopiazzi da qualche volumetto: in tal caso diventano simili. Ma questa diversita’/similitudine e’ una costante del variopinto ‘mondo dell’occulto’, dove rivalita’, concorrenza, prepotenza, individualismo, arroganza, mitomania e megalomania giocano un ruolo importante. Il satanista e’ una persona che non sa che satana e’ un aggettivo (vuol dire ‘avversario’) e non un nome; che conosce poco o nulla i testi sacri in cui si parla di satana; che non conosce neanche il vero significato del numero 666. Tale cifra fa riferimento, presumibilmente, all’ottavo imperatore, Domiziano, che perseguitava i cristiani, e quindi era considerato anticristiano o anticristo. A 666 si arriva sommando tutti i numeri da 1 a 8 (1 + 2 + 3 ecc.), il cui risultato e’ 36, e poi sommando tutti i numeri da 1 a 36: ecco come si ottiene 666. L’autore dell’Apocalisse utilizzo’ questo sistema (si chiama ‘numero triangolato’, appartiene alla tradizione greca) per non scrivere direttamente il nome di Domiziano e, quindi, non rischiare la vita.

D. Chi, secondo lei, e’ maggiormente attirato dalle ‘sette sataniche’? Quali potrebbero essere le motivazioni che spingono l’adesione a tali gruppi?
- Innanzitutto i giovani. Le motivazioni sono quelle che ho citato prima, ma ad esse bisogna aggiungere la solitudine.

D. Crede ci siano ‘veicoli’ privilegiati per la diffusione del satanismo?
- Ora c’e’ internet. Prima i satanisti usavano, prevalentemente, il passa parola e gli annunci pseudo-anonimi sui giornali di inserzioni gratuite.

D. Una sentenza della Corte Costituzionale ha ‘annullato’ il reato di ‘plagio’ in quanto eccessivamente generico. Ma nella pratica si puo’ affermare che tale ‘strumento’ e’ utilizzato all’interno di tali gruppi? Si puo’ parlare di brainwashing? Intravede altri ‘mezzi’?
- A mio parere il plagio e il lavaggio del cervello esistono e vengono abbondantemente utilizzati dalle sètte, satanismo compreso, proprio perche’ in Italia (ma non solo) c’e’ un vuoto legislastivo. La stessa Corte Costituzionale aveva invitato il legislatore a riformulare il delitto; ma nessuno, in oltre 20 anni, lo ha fatto. Un altro mezzo puo’ essere una riedizione del reato, basata sull’espressione ‘condizionamento mentale all’interno delle sètte’, che non è piu’ una formula generica e restringerebbe il campo d’azione. Ma non sono ottimista sulla volonta’ della classe politica.

D. La proposta di Legge 3770 (11 Marzo 2003) di cui e’ primo firmatario l’on. Alboni, concernente ‘Misure contro i movimenti sedicenti religiosi, esoterici o magici ed i seguaci del Culto di Satana’, introduce, tra le altre cose, il reato di ‘abuso di rituale satanico-esoterico’. Come valuta questa nuova figura e l’iniziativa nel suo complesso?
- Se non vengono chiariti termini quali ‘abuso’, ‘esoterico’ ecc., si rischia di cadere nuovamente nella trappola della genericita’. L’iniziativa sembrerebbe buona, se non fosse che la classe politica e’ scollata dalla realta’ ed e’ lontana mille miglia dalle problematiche delle sètte. Se non si avvale di chi opera nel campo, puo’ svolgere un lavoro inutile e controproducente.

D. All’interno del gruppo satanico lei crede vi sia una determinata ‘strutturazione’? Si puo’ parlare di una ‘guida’ e di ‘adepti’? Eventualmente che tipo di relazione si instaura tra loro?
- C’e’ quasi sempre una ‘guida’, raramente sono due; gli adepti esistono in ogni caso. La parola ‘adepto’ deriva dal latino ‘adipisci’, che vuol dire ‘ottenere’. Il loro traguardo, infatti, e’ ottenere e far ottenere, raggiungere e far raggiungere il potere; ma diventa una tragica disillusione. La relazione che si stabilisce tra ‘guida’ e adepti e’ una dipendenza psicologica, economica e, molto spesso, sessuale: ha origine nella segretezza, nell’obbedienza, nella sudditanza e nell’intimidazione; quest’ultima, quando degenera, perche’ (per esempio) la situazione sta sfuggendo di mano, si trasforma in ricatto, minaccia ecc.

D. Questi gruppi sono caratterizzati da rituali specifici? Tali rituali richiedono comportamenti criminali?
- I rituali sono scopiazzati da libri o esperienze raccontate da altri, e qualche volta sono accompagnati dall’uso di sostanze stupefacenti, che abbassano il livello di percezione del pericolo e della commissione di reati: abusi sessuali, maltrattamento o uccisione di animali, violazione di sepolcro. Non tutti i riti, pero’, richiedono comportamenti criminali, perche’ alcuni rituali vengono eseguiti esclusivamente con candele, incensi, disegni sul pavimento o sul muro e qualche evocazione o invocazione: un denominatore comune delle preghiere dei satanisti e’ la loro recitazione o lettura al contrario. Cio’ non vuol dire che certi riti non siano ugualmente pericolosi; tant’e’ vero che il partecipante puo’ subire comunque danni psicologici, oltre che economici.

D. Il Telefono Antiplagio collabora con altre associazioni, enti, ecc… Ritiene che il lavoro di rete sia una risorsa? Nello specifico quale pensa possa essere il ruolo dell’assistente sociale in un’ottica di prevenzione o di intervento nei confronti di tali gruppi?
- Telefono Antiplagio collabora con la ‘Rivista Telematica di Criminologia Clinica’, con il CICAP (Comitato Italiano Controllo Affermazioni Paranormale), con alcune Universita’ e ha rapporti costanti con gli Organi di polizia giudiziaria.

Il lavoro di rete e’ una grande risorsa, perche’ agevola la velocita’ nelle segnalazioni alle autorita’, nelle comunicazioni e nella ricerca.
- L’assistente sociale puo’ svolgere un ruolo di assistenza, di prevenzione e di controllo, solo se ben informato su tali realta’; la sua preparazione deve essere garantita da uno Stato preparato e attento, con l’ausilio di persone competenti e non compromesse con gruppi o attivita’ e interessi legati alle pratiche settarie. Ma, per ora, rimane un’utopia.

N.B. MOLTI DI QUESTI GRUPPI SONO VERE E PROPRIE ASSOCIAZIONI SEGRETE, IN CONTRASTO CON L'ARTICOLO 18 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA.

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