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http://italy.indymedia.org/news/2004/06/577287.php Invia anche i commenti.

ARSENICO E VECCHI GIOCHETTI.
by Tommaso Franci Saturday, Jun. 26, 2004 at 2:47 PM mail:

Le colline del sud del Chiantishire sono tra le più belle di Italia. Ma molta della loro acqua è avvelenata. Peter Popham denuncia una tragedia causata dalla negligenza umana.

ARSENICO E VECCHI GIOCHETTI.

Le colline del sud del Chiantishire sono tra le più belle di Italia. Ma molta della loro acqua è avvelenata. Peter Popham denuncia una tragedia causata dalla negligenza umana

Arsenic and old leaks: Tuscany's darkest secret
http://news.independent.co.uk/europe/story.jsp?story=530687

Un lungo articolo pubblicato su The Independent, autorevole quotidiano inglese, del 12 giugno scorso ripercorre la storia di un recente disastro ambientale che tocca anche la nostra provincia e fa il punto sulla situazione attuale.
L’articolista, prende lo spunto da una gita che lo porta a visitare le zone dove scopre essere accaduta nel 2001 "Una calamità che sarebbe stata perfettamente evitabile con una gestione responsabile dell'attività mineraria e con un governo regionale coscienzioso."
L’articolo ritraccia la storia che ha portato al grave inquinamento da arsenico e altri metalli pesanti di ampi tratti della piana di Scarlino e del fiume Merse contaminato dalle acque fuoriuscite dalla miniera dismessa di Campiano. La grande miniera era stata utilizzata per lo stockaggio delle scorie di lavorazione dell’acido solforico prodotto dallo stabilimento dell’ENI a Casone di Scarlino. Malgrado quelle ceneri fossero altamente tossiche esse erano state classificate come inerti “con un gioco di prestigio nei controlli fatti dalla Regione Toscana” e per quanto il disastro fosse stato predetto da più parti e con ampio anticipo “nulla è stato fatto” per evitarlo fino a quando non è stato troppo tardi.
L’articolo è fortemente critico sia dell’atteggiamento dell’ENI /Nuovo Solmine, (allora proprietario della miniera) che ancora oggi rifiuta di assumersi le proprie responsabilità sia dell’”atteggiamento di noncuranza dell’amministrazione regionale Toscana” fino al momento del disastro, prima di concludere che con un costo di bonifica stimato in 400 milioni di euro non c’è da stupirsi se i politici ne parlano il meno possibile.

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