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http://italy.indymedia.org/news/2004/06/579220.php Invia anche i commenti.

comunicato sullo stupro a lucca
by peppine * s.a. newroz pisa Wednesday, Jun. 30, 2004 at 10:55 AM mail: collettivo@peppinabausch.org

Avevamo preparato per il corteo del 3 luglio contro camp darby questo volantino da distribuire non potendo fisicamente partecipare al corteo a lucca. ( siamo tra i/le promotori/trici del campeggio di lotta contro la base). Visto che il corteo è stato spostato al 9 luglio, ribadiamo la nostra adesione e partecipazione. Così come intendiamo renderci disponibili per qualsiasi altra iniziativa. un abbraccio forte a cinzia. collettivo peppinabausch pisa (collettivo@peppinabausch.org) spazio antagonista newroz pisa (spazioantagonista@inventati.org)

VOLANTINO:
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Stai punita!
(uno stupro è uno stupro è uno stupro)

E’ successo a Lucca, ma lo sanno in poch*.

È successo che una ragazza è stata violentata perché
lesbica. Punita di una sessualità irregolare, punita
con un contrappasso fisico e simbolico teso a
straziare corpo e pensieri, punita e avvisata che
non c’è spazio per le differenze, non c’è pace per chi
viola i sacri patti dell’eterosessualità e della
rispettabilità. Chi viola sarà violato, verrà fatta
giustizia e non basteranno le leggi discriminatorie
di un governo fascista, anche i privati cittadini si
faranno garanti dell’ordine e a suon di cazzo e
cazzotti.
In una città che si smista tra omelie e saluti
romani non c’è spazio per chi trasgredisce apertamente
l’ordine costituito. In una città che si smista tra
omelie e saluti romani gli stupratori restano
ignoti, protetti da famiglie che contano. Chiesa, fascisti e
polizia stringono le maglie compatte del
disciplinamento, stabilendo le regole, muovendo
attacchi congiunti che a vari livelli normalizzino
il tessuto sociale.
Una ragazza a Lucca è stata stuprata. Si è trattato
di uno stupro punitivo (sempre che esistano stupri
non-punitivi) premeditato, organizzato. Non se ne è
saputo molto in giro, la notizia è stata contenuta
inizialmente per non intralciare le indagini, ma
anche una volta diffusa non ha suscitato clamori.
Forse perché il piano simbolico della violenza
compiuta non costituisce scarto rispetto
all’immaginario della cultura patriarcale. Forse
perché l’idea del dominio del corpo (dell’uomo) sul
corpo (della donna), dello stupro atto a ristabilire
gerarchie e supremazie, permea in maniera
strisciante la forma mentis occidentale. Forse perché le
pratiche (come l’economia e la logica) di guerra e le
pratiche (come l’economia e la logica) di pace su cui si basa
la società del capitale sono le stesse, per quanto
da parte del potere si cerchi di sancire, a diversi
livelli, l’eccezionalità dello stato di guerra. Ma a
Lucca, come in Bosnia, come in Iraq, come in
Somalia, l’oppressione e la sopraffazione sull’alterità sono
perpetrate anche attraverso la violenza sessuale.

È successo a Lucca, ma lo sanno in poch*.

Succede ogni giorno e tacere è essere complici

COLLETTIVO PEPPINABAUSCH PISA
SPAZIO ANTAGONISTA NEWROZ PISA

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