Palermo - La Polizia non risparmia neanche i bambini.
Nel pomeriggio di oggi, mercoledi 7 luglio, la protesta pacifica delle famiglie del Comitato di Lotta per la Casa "12 luglio" è stata soffocata dalla Polizia a colpi di manganello. Dopo uno sterile colloquio avuto in Prefettura nel corso del quale è stato proposto al Comitato di aspettare una quindicina di giorni per un ulteriore incontro, le famiglie hanno deciso di mettere in atto dei blocchi stradali per paralizzare il traffico cittadino. I blocchi - concepiti per essere delle interruzioni "a singhiozzo" del traffico veicolare - sono cominciati dalla Via Maqueda, simbolicamente davanti l'Assessorato alla Casa. Dopo venti minuti, il blocco è stato effettuato all'incrocio tra le vie Stabile e R.Settimo. Infine, alle ore 18, le famiglie - supportate da compagn* e cittadin* solidali - hanno bloccato l'incrocio tra le vie Cavour e Settimo, all'altezza del Teatro Massimo. A quel punto, più d'una decina di poliziotti (che già da un quarto d'ora avevano mostrato vistosi segni di nervosismo) hanno caricato a freddo i dimostranti con calci, pugni e manganellate. Sotto gli occhi impauriti e sbalorditi della cittadinanza palermitana si è consumata una scena di inaudita e ingiustificata ferocia: venti persone inermi sono state travolte dall'attacco poliziesco che non ha risparmiato neanche un bambino di otto anni. Pochi minuti dopo è giunta sul posto un'autoambulanza che ha trasportato il piccolo all'ospedale: adesso sta bene, ma l'ematoma sulla fronte è abbastanza visibile. Il delirio si è protratto per più di un'ora: funzionari della Polizia e della Digos accampavano scuse meschine per giustificare l'accaduto arrivando a negare l'innegabile. Diverse le testimonianze di solidarietà da parte dei passanti, scandalizzati dall'accaduto. Al suo arrivo, una giornalista è stata strattonata da un poliziotto dopo aver estratto dalla sua borsa una macchina fotografica. Insulti, intimidazioni e sistematiche negazioni dei fatti hanno costituito la strategia poliziesca per deresponsabilizzare gli agenti e intorbidire il clima. Convocati in Prefettura, due rappresentanti del Comitato hanno riferito che il tavolo tecnico verrà riaperto all'inizio della prossima settimana. La risposta repressiva di questo pomeriggio - tanto ingiustificata quanto spropositata - è una chiara intimidazione nei confronti di donne e uomini che negli ultimi due anni hanno ottenuto ottimi risultati autorganizzandosi e autogestendo la loro lotta. Se certi loschi figuri credono di poter spaventare la gente scagliandosi contro tutto e tutti - passeggini e bambini compresi - sappiano che queste persone non sono sole. Il Comitato di Lotta per la Casa "12 luglio" è una realtà che a Palermo si è sempre distinta sia per la fermezza delle proteste che per l'assoluta trasparenza delle azioni rivendicative. Oggi pomeriggio a Palermo, sotto gli occhi di tutti, si è visto chi sono davvero i violenti e gli esagitati. E non siamo affatto sorpresi.
Nucleo "Giustizia e Libertà" della Federazione Anarchica Siciliana
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