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[Milano] Quei naziskin dal coltello facile
by dal manifesto Monday, Aug. 09, 2004 at 11:30 AM mail:

L'ultima aggressione a Bergamo una settimana fa: due accoltellati. Nel mirino centri sociali e giovani militanti. Un anno fa Dax Davide Cesare fu accoltellato a morte da tre neofascisti, poi condannati. Da allora tanti piccoli episodi di violenza in tutta la Lombardia.

L'ultimo inquietante episodio risale ad appena una settimana fa. Era sabato notte quando un gruppo di giovani del centro sociale di Bergamo Pacì Paciana sono stati aggrediti da un gruppo di naziskin nel cuore della città alta. Carlo si è beccato una coltellata al ventre: «Stavamo facendo un giro in città dopo la chiusura della festa dell'Unità quando ce li siamo trovati di fronte. Erano una quindicina, molto giovani, bonehead in divisa, con magliette «White power», bretelle e anfibi. Hanno cominciato a insultarci, poi quando si sono avvicinati hanno tirato fuori i coltelli». Oltre a lui, un altro ragazzo è stato colpito alla pancia e alle braccia, un terzo più fortunato se l'è cavata con qualche pugno in faccia. Un'aggressione probabilmente non premeditata, anche se con ogni probabilità i naziskin sono andati a cercare brighe nella città alta. Non potrebbe spiegarsi altrimenti, infatti, il perché si siano spinti fino a un locale frequentato notoriamente da militanti dell'estrema sinistra. Un anno fa, ricordano a Bergamo, era accaduto un altro brutto episodio. Un gruppo di neofascisti aveva fermato un'auto con a bordo dei giovani punk, malmenandoli e bruciando la macchina. Ma non era mai accaduta un'aggressione del genere, con colpi di coltello alle parti vitali e non alle gambe, come avviene in genere. Curioso, in una città in cui buona parte degli ultras, ad esempio, a differenza che in molte altre città in cui l'estrema destra fa proselitismo in curva, è di sinistra e «se passa qualcuno con la celtica mezza curva gli salta addosso». In genere, gli episodi di violenza legati ai naziskin lombardi si limitano a piccole aggressioni, spesso slegate dal circuito militante e di cui si viene a conoscenza solo attraverso informali passaparola, all'uscita dalle discoteche o per strada, o ad attacchi ai centri sociali (gli ultimi al Barattolo di Pavia e alla Sede di Vigevano) che producono immancabili cortei antifascisti, denunce su siti di movimento come Indymedia (dove esiste una categoria dedicata all'antifascismo e un dettagliato dossier sull'estrema destra lombarda) ma non conquistano mai gli onori delle cronache se non quando accade il fattaccio. Fu così il 16 marzo di un anno fa, quando tre fascisti non appartenenti ad alcuna organizzazione, un padre con i due figli e il cane Rommel al seguito, accoltellarono a morte Davide Cesare, per gli amici semplicemente «Dax». Aveva appena 26 anni e già una figlia, militava nel centro sociale Orso, che fa dell'antifascismo militante una ragione fondante della sua esistenza. Chi colpì, alla gola e al ventre, lo fece per uccidere. Si chiama Federico Morbi, ha 30 anni e lo scorso 14 maggio è stato condannato a 16 anni e 8 mesi di reclusione per l'omicidio. Tre anni e quattro mesi di carcere anche per il padre Giorgio, 54 anni. Fu lui, per il Gup milanese Cesare Tacconi, a colpire Antonino Alesi, che era insieme a Dax e si beccò otto coltellate. Qualche mese prima il terzo aggressore, Mattia, minorenne, era stato condannato a tre anni, scarcerato e affidato ai servizi sociali. Le cronache di quella notte parlano anche di cariche della polizia nell'ospedale San Paolo dove Dax era stato portato, un video amatoriale testimonierà un pestaggio degli agenti a un altro militante nei pressi del luogo dell'aggressione, nella zona dei Navigli. Quattro amici di Dax finiranno sotto inchiesta per lesioni e aggressioni, cinque agenti fra polizia e carabinieri per i pestaggi. Poco dopo il primo anniversario dell'uccisione di Dax, ricordato con un corteo, altri due militanti dell'Orso e della Rash erano stati accoltellati, per fortuna non gravemente, nella zona Ticinese. Ancora una volta dopo un incontro fortuito con un gruppetto di neofascisti dal coltello facile. Altri quattro militanti sempre dell'Orso saranno invece arrestati, tre il 24 febbraio e un quarto il 14 aprile, con l'accusa di aver aggredito, il 17 gennaio, un gruppetto di giovani di estrema destra su un treno che li stava portando a Genova per una manifestazione contro le aggressioni neofasciste al centro sociale Pinelli.

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