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APPELLO Perché noi voteremmo per Chavez
by Rispetto dell'autodeterminazione dei popoli Thursday, Aug. 12, 2004 at 2:54 PM mail:

Se noi fossimo venezuelani, il 15 agosto, voteremmo per Hugo Chavez. Noi, firmatari di questo manifesto, vogliamo esprimere la nostra solidarietà con la lotta che, al fianco del presidente Hugo Chavez, sta combattendo il popolo venezuelano in difesa del diritto di decidere liberamente del suo futuro.

APPELLO
Perché noi voteremmo per Chavez

Se noi fossimo venezuelani, il 15 agosto, voteremmo per Hugo Chavez. Noi, firmatari di questo manifesto, vogliamo esprimere la nostra solidarietà con la lotta che, al fianco del presidente Hugo Chavez, sta combattendo il popolo venezuelano in difesa del diritto di decidere liberamente del suo futuro.

Allo stesso tempo, vogliamo denunciare la campagna di disinformazione orchestrata dalla maggior parte dei media con l'obiettivo di presentare come un tiranno un presidente che ha sempre assolutamente rispettato le leggi e la costituzione del paese.

Nelle elezioni democratiche del dicembre 1998, e in tutte quelle successive da allora, Hugo Chavez ha vinto a valanga.

Coerentemente con gli impegni presi nella sua campagna, egli ha avviato delle fondamentali riforme politiche, economiche e sociali in un paese che, per decenni, è stato dominato dagli interessi di un'oligarchia minoritaria.

Il fatto d'avere intrapreso quelle riforme ha fatto di lui il bersaglio delle corporazioni venezuelane e internazionali e degli organismi finanziari, nonché dei grandi gruppi mediatici che difendono i loro esclusivi interessi.

Hugo Chavez è divenuto il difensore della maggioranza povera del paese e si è impegnato a promuovere i principi della nuova costituzione del Venezuela adottata, dopo un processo di vasta partecipazione democratica, attraverso un referendum popolare nel 1999.

Questa costituzione straordinariamente progressista prevede una misura che consente un referendum revocatorio di qualsiasi carica elettiva, una volta toccata la metà del mandato.

Come effetto di questa misura, il 15 agosto, un referendum popolare deciderà se Hugo Chavez potrà rimanere presidente del Venezuela fino alla fine del suo mandato di sei anni.

Questo tipo di strumento costituzionale è unico in America latina e forse anche nel resto del mondo.

Quanti capi di stato avrebbero il coraggio di sottoporre la loro popolarità a un simile test prima della fine del loro mandato?

Hugo Chavez ha dimostrato di avere questo coraggio e in questo modo ha dato una lezione di democrazia ai settori dell'opposizione venezuelana che hanno fatto ricorso, nel recente passato, a colpi di stato, sabotaggi economici, menzogne e serrate dei manage con l'obiettivo di minare l'ordine costituzionale del paese.

Essi sono ora obbligati ad agire all'interno di quell'ambito legale che avevano in precedenza scelto di spregiare.

Noi siamo certi che, il 15 agosto, il popolo venezuelano celebrerà una nuova vittoria che gli consentirà di andare avanti nella costruzione di una società più libera e più giusta.

Il paese che sognò Simon Bolivar.Queste sono le ragioni per cui ribadiamo che: se fossimo venezuelani, il 15 agosto, voteremmo per Hugo Chavez.

Tariq Ali ( Pakistan-Gran Bretagna), scrittore; Perry Anderson (Gran Bretagna), storico;Tony Benn (Gran Bretagna), politico; Robin Blackburn (Gran Bretagna), storico; Victoria Brittain (Gran Bretagna), giornalista; Atilio Boron (Argentina), economista; Chico Buarque (Brasile), musico;José Bové (Francia), Confederation Paysanne e Via Campesina; Bernard Cassen (Francia), fondatore di ATTAC; Luciana Castellina (Italia), giornalista; Manu Chao (Spgna-Francia), musico; Jean Pierre Chevenement (Francia), politico; Alex Cox (Gran Bretagna), film maker; Celso Furtado (Brasile), economista; Eduardo Galeano (Uruguay), scrittore;George Galloway (Gran Bretagna), politico; Richard Gott (Gran Bretagna), storico; Eric Hobsbmawn (Gran Bretagna), storico; Mike Hodges (Gran Bretagna), film maker;Francois Houtart (Belgio), Centre Tricontinentale:Ken Livingstone (Gran Bretagna), sindaco di Londra;Fernando Morais (Brasile), scrittore;Sami Nair (Francia), sociologo;Oscar Niemeyer (Brasile), architetto;Adolfo Perez Esquivel (Argentina), Nobel per la pace;James Petras (Usa), sociologo;John Pilger (Australia), giornalista; Harold Pinter (Gran Bretagna), drammaturgo;Ignacio Ramonet (Francia), scrittore; Emir Sader (Brasile), sociologo;Joao Pedro Stedile (Brasile), Movimento dei Senza Terra; Rudy Wurtlizer (Usa), sceneggiatore.

Per aderire: circolibolivarianiitalia@aliceposta.it



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