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REGINA COELI / Castelli: "Quei detenuti pagheranno le conseguenze della loro rivolta&
by info Thursday, Aug. 19, 2004 at 9:40 AM mail:

Intervista al ministro Castelli. Dove la giustizia è la legge del taglione; la soluzione all'emergenza carceri risiede nella necessità di nuovi centri detentivi; e le richieste dei detenuti stessi sono semplicemente "irricevibili".

REGINA COELI / Caste...
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«Ora quei detenuti dovranno pagare le conseguenze di quello che hanno fatto. Così chi dice di voler alleviare le loro sofferenze in realtà le ha aggravate». E’ durissimo il ministro della Giustizia, Roberto Castelli. Sono passate poche ore dalla rivolta nel carcere romano di Regina Coeli. E divampa la polemica sul suicidio in cella del sindaco di Roccaraso. Ma il Guardasigilli respinge ogni accusa, giudica «altamente improbabile che a Sulmona ci sia stato un nuovo caso Sindona», e si scaglia contro i parlamentari che «ogni agosto visitano i detenuti e scatenano la protesta». Intanto a Regina Coeli iniziano i trasferimenti.

Sono scattate le punizioni?

«I detenuti hanno reso inagibile un reparto da 150 posti, da qualche parte dobbiamo metterli. Li trasferiamo in altri penitenziari. Comunque è chiaro che chi si è abbandonato ad atti vandalici dovrà subirne le conseguenze».

Di che genere?

«Martedì notte c’era un magistrato. L’azione penale è obbligatoria. Quei reati andranno perseguiti. Solo grazie alla professionalità del personale si è evitato l’irreparabile».

Lei quando è arrivato?

«Ero già lì. Ci abito. La protesta andava avanti già da un paio di giorni. Ma mi sono subito reso conto di quello che stava accadendo. Ho sentito un gran baccano. Di solito battono un po’ sulle sbarre e tutto finisce lì. Invece in un raggio è degenerata. Hanno divelto anche i lavandini».

Ha incontrato i detenuti?

«No. Siccome la situazione si stava calmando non abbiamo voluto innervosirli».

Ma c’è stata una trattativa?

«Loro hanno presentato una lista di richieste. Ma è irricevibile».

Perché, che cosa chiedono?

«Un indulto ogni 3 anni e cose simili. Ma non è questo. Sono aperto alle lamentele. Però lo Stato non può farsi dettare politiche di legge dai detenuti in rivolta».

La situazione è davvero «sotto controllo»?

«E’ tranquilla. Ma non vorrei che Regina Coeli facesse da focolaio. E segnalo che questo avviene ogni agosto a seguito delle visite al carcere di determinati personaggi».

Con chi ce l’ha?

«Non faccio nomi. Dico solo che chi ha velleità di governo non può fare politica di opposizione nelle carceri».

E’ un veto ai radicali?

«Non c’è bisogno di veti perché credo che la questione sia solo una boutade ferragostana».

I radicali la denunceranno per calunnia.

«Ormai la politica contro di me si fa sul piano giudiziario».

Ha chiesto la lista dei visitatori, che cosa ne farà?

«Nulla. I parlamentari hanno il diritto di entrare in carcere, noto però che sono sempre gli stessi».

Ma c’è un’emergenza carceri?

«La situazione non è facile. Perché la popolazione carceraria aumenta e c’è la difficoltà ad approntare nuovi penitenziari».

Deve fare i conti con i «giri di vite» chiesti dalla sua parte?

«Sono pochi i cittadini che non vogliono maggiore sicurezza. Comunque stiamo fronteggiando. Con la Bossi-Fini abbiamo rimandato a casa loro 2.200 detenuti. Abbiamo stanziato 80 milioni di euro per interventi urgenti e 1 miliardo per 23 penitenziari . E in 3 anni rivolte non ce ne sono state, malgrado chi soffia sul fuoco».

I suicidi sono in aumento?

«Dagli anni ’90 sono in calo».

Quello del sindaco di Roccaraso alimenta le polemiche.

«Mi sembra che si stia montando un caso... la reazione non sarebbe stata la stessa se fosse stato un sindaco della Cdl».

Esclude che sia stato «suicidato» come Sindona?

«Mi sembra altamente improbabile. Anche perché era in cella di isolamento. Comunque ho aperto un’ispezione amministrativa. Non ho intenzione di attivarla sui magistrati».

Stavolta è con i magistrati.

«Non sono mai contro i magistrati. Cerco solo di far funzionare la giustizia».


Fonte originale: Corriere della Sera, intervista di Virginia Piccolillo
Risorse di controinformazione contro il carcere: Filarmonici

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