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sostegno per i prigionieri palestinesi
by seKondino Thursday, Aug. 19, 2004 at 4:32 PM mail:

aggiornamenti

versione tradotta:
PCHR
Centro palestinese per i diritti dell'uomo

COMUNICATO STAMPA




Riferimento: 122/2004

Data: il 18 agosto 2004

Tempo: GMT di 11:30

I prigionieri palestinesi ed arabi in prigioni israeliane continuano con lo sciopero della fame che richiede le circostanze migliorate.

PCHR esprime la relativa preoccupazione profonda alle azioni continuate delle autorità israeliane di occupazione verso le richieste legittime dei prigionieri palestinesi in prigioni israeliane. I prigionieri ora sono sullo scioepro della fame da quattro giorni. Oggi le migliaia più palestinesi ed i detainees arabi hanno unito questo colpo.lo sciopero è cominciato in quattro prigioni israeliane sul Th 15 di agosto nel tentativo d'impiegare la pressione sull'autorità israeliana a migliorare gli stati di detenzione.

I detainees hanno annunciato che la loro intenzione era astenersi dal consumare tutto l'alimento solido ma che continuerebbero a bere i liquidi. L'assistere israeliano dell'interiore lo ha dichiarati confronterebbe il colpo e li ha indicati che il?they può colpire per un giorno, un mese o persino fino a che non morissero ma non concederà alle loro richieste?

Il servizio israeliano della prigione ha cominciato imporre le misure dure ai prigionieri dal momento che i detainees hanno dichiarato la loro intenzione di sciopero:

- hanno trasferito 120 delle guide della prigione dalla prigione di Nafha, in Negev desert, disponendolo in cellule di isolamento in altre prigioni. Le hanno sostituite con i prigionieri dell'israeliano consuetudinario;

- Hanno trasferito le dozzine delle guide dalle sezioni generali nelle prigioni centrali in relegazione solitaria;

- Hanno proibito tutte le chiamate dalle famiglie e dagli avvocati ai prigionieri dal Th 15 di agosto, per un periodo indefinito;

- Hanno confiscato tutti i liquidi tranne acqua, compreso le sigarette e perfino il sale, dalle cellule dei percussori di fame.



L'affare dei prigionieri è limitato nelle circostanze straordinario difficili durante il loro internamento. Una politica sistematica di tortura e dell'altro trattamento crudele ed inumano è applicata dalle autorità di occupazione. Le circostanze sono le violazioni dei principii universalmente accettati di diritti dell'uomo, specialmente la dichiarazione contro tortura e l'altro trattamento crudele, inumano o degradante e le regole minime standard dei UN per il trattamento dei prigionieri

I prigionieri hanno creduto che un colpo di fame fosse l'unica opzione restante a loro, esaurendo tutti i altri mezzi di dialogo e di trattativa per quanto riguarda gli stati deteriorantesi dell'imprigionamento.

Il servizio israeliano della prigione si è agganciato in un programma di lunga durata di imposizione delle limitazioni strette ai prigionieri, privandoli dei diritti di base e dei diritti realizzati durante i colpi di fame precedenti.

Tutte le richieste fatte dai percussori di fame sono richieste umanitarie di base relative alla loro vita quotidiana e stati di relegazione:

- una conclusione alle proibizioni di ed alle limitazioni sulle chiamate della famiglia, permettere specialmente le chiamate del contatto con i bambini ed altri membri della famiglia che è evitata dalla presenza di uno schermo di vetro fra il prigioniero e l'ospite;

- un'estremità per frequentare le incursioni e le ricerche spontanee delle cellule della prigione che possono accadere in qualunque momento;

- una conclusione a politica di relegazione solitaria;

- un aumento nella quantità e nella qualità nutrizionale di alimento ha servito nei pasti della prigione;

- permetterli di ricevere stazionario, i vestiti, i libri ed altri rifornimenti dai membri della famiglia;

- mentre i prigionieri puliscono le loro proprie zone che di relegazione chiedono che i authoeirites della prigione forniscono loro abbastanza prodotti per la pulizia, compreso il detersivo e l'apparecchiatura, consentire i livelli accettabili dell'igiene e del risanamento;

- arresto delle ricerche d'umiliazione degli ospiti;

- una conclusione al trasferimento continuo fra le prigioni che impone l'instabilità alle loro vite ed alle loro famiglie vive;

- permettendoli di stabilire contatto periodico con le loro famiglie con le telefonate, che possono essere fatte in conformità con le regolazioni israeliane di sicurezza, specialmente durante i periodi in cui le chiamate della famiglia sono proibite

- per permetterli di partecipare al funzionamento di corsi dall'università aperta e di completare o aumentare la loro formazione;

- per migliorare le facilità di cura medica in conformità con i campioni internazionali ed introdurre i controlli periodici di salute;

- per arrestare politica della punizione collettiva e politica delle indennità imponenti sui prigionieri (queste indennità sono effettuate limitando i soldi di spending dei prigionieri nello spaccio di bevande della prigione ed in modo da limitando l'alimento che mangiano)

- per migliorare gli stati dei minori e delle donne che sono stati arrestati e di separazione loro dai criminali israeliani consuetudinario e di permettere che i minori siano presi cura dai prigionieri palestinesi più anziani;

La decisione dalle autorità israeliane per negare i prigionieri che i loro diritti di base si riferisce alla relativa smentita del riconoscimento dei prigionieri come prigionieri di guerra. Sono classificati come tali secondo il primo protocollo dell'annesso alla quarta convenzione de Ginevra, l'articolo 44,1, che indica quel combattente?any che cade nell'alimentazione di un partito avverso essere conforme a condizione del prigioniero di guerra? Quei prigionieri chi sono ritenuti dalle autorità israeliane anche se non sono combattenti sono autorizzati all'equivalente di protezioni dato?be sotto tutti gli aspetti a quelle conciliate ai prigionieri di guerra dalla terza convenzione e da questo protocollo? (articolo 44,4)

PCHR, attraverso la relativa unità legale, rappresenta tantissimi detainees e sta seguendo le circostanze dei prigionieri tanto quanto è possibile dato le limitazioni imposte dalle autorità israeliane. PCHR continua ad incitare e sostenere per l'esecuzione di legge interna di diritti dell'uomo e di legge umanitaria ed affinchè i campioni minimi internazionali dei UN sia applicato ai prigionieri. Nel contesto del deteriorarsi condiziona le richieste di PCHR che la Comunità internazionale, compreso le alte parti contraenti alle convenzioni de Ginevra e tutti i nGOs relativi immediatamente interviene per pressurizzare le autorità israeliane di occupazione per aderire ai relativi obblighi internazionali verso i prigionieri.





Documento Pubblico

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Le più informazioni richieda prego l'ufficio in Gaza, striscia di PCHR di Gaza, su +972 8 2824776 - 2825893

versione originale:
PCHR
Palestinian Centre for Human Rights

PRESS RELEASE




Ref: 122/ 2004

Date:18 August 2004

Time:11 : 30GMT

Palestinian and Arab prisoners in Israeli jails continue with hunger strike demanding improved conditions.

PCHR expresses its deep concern at the continued actions of the Israeli Occupation Authorities towards the legitimate demands of the Palestinian prisoners in Israeli prisons. The prisoners have now been on hunger strike for four days.. Today thousands more Palestinian and Arab detainees have joined this strike. The strike began in four Israeli prisons on the15 th of August in an attempt to exert pressure on the Israeli authority to improve the conditions of confinement.

The detainees announced that their intention was to refrain from consuming all solid food but that they would continue to drink liquids. The Israeli Minister of the Interior declared they would confront the strike and stated that “they can strike for one day, one month or even until they die but we will not concede to their demands.”

The Israeli prison service started to impose harsh measures on the prisoners from the moment the detainees declared their intention to strike:

- they transferred 120 of the Prison leaders from Nafha Prison, in the Negev desert, placing them in isolation cells in other prisons. They replaced them with common law Israeli prisoners;

- They transferred dozens of leaders from general sections in the central prisons into solitary confinement;

- They have prohibited all visits by families and lawyers to the prisoners since the15 th of August, for an indefinite period;

- They have confiscated all liquids except for water, including cigarettes and even salt, from the cells of the hunger strikers.



The prisoners deal are confined under extraordinarily difficult conditions during their internment. A systematic policy of torture and other cruel and inhuman treatment is applied by the occupation authorities. The conditions are violations of universally accepted human rights principles, particularly the Declaration against torture and other Cruel, Inhuman or degrading treatment and the UN Standard Minimum Rules for the Treatment of Prisoners

Prisoners believed that a hunger strike was the only option remaining to them, having exhausted all other means of dialogue and negotiation regarding the deteriorating conditions of imprisonment.

The Israeli Prison Service has engaged in a long term programme of imposing tight restrictions on the prisoners, depriving them of basic rights and of rights achieved during previous hunger strikes.

All of the demands made by the hunger strikers are basic humanitarian demands relevant to their daily life and conditions of confinement.:

- an end to prohibitions of and restrictions on family visits, particularly to allow contact visits with children and other family members which is prevented by the presence of a glass screen between the prisoner and visitor;

- an end to frequent spontaneous raids and searches of prison cells which can occur at any time;

- an end to the policy of solitary confinement;

- an increase in the quantity and nutritional quality of food served in the prison meals;

- allowing them to receive stationary, clothes, books and other supplies from family members;

- as prisoners clean their own confinement areas they request that the Prison authoeirites supply them with enough cleaning materials, including detergent and equipment, to permit acceptable levels of hygiene and sanitation;

- stopping the humiliating searches for visitors;

- an end to the continuous transfer between prisons which imposes instability on their lives and on their families lives;

- allowing them to make periodic contact with their families through phone calls, which can be made in line with Israeli security regulations, particularly during times when family visits are prohibited

- to allow them to participate in courses run by the Open university and complete or enhance their education;

- to improve the medical care facilities in accordance with international standards and to introduce periodic health check-ups;

- to stop the policy of collective punishment and the policy of imposing fines on prisoners (these fines are implemented by limiting prisoners spending money in the prison canteen and so limiting the food they eat)

- to improve the conditions of minors and women who have been arrested and separating them from Israeli common law criminals and allowing the minors to be taken care of by older Palestinian prisoners;

The decision by the Israeli authorities to deny the prisoners their basic rights relates to its denial of the recognition of the prisoners as prisoners of war. They are classified as such according to the first Annex Protocol to the Fourth Geneva Convention, article44 .1, which states that “any combatant who falls into the power of an adverse party shall be subject to prisoner of war status.” Those prisoners who are detained by the Israeli authorities even though they are not combatants are entitled to “be given protections equivalent in all respects to those accorded to prisoners of war by the Third Convention and by this protocol.” (article44 .4)

PCHR, through its legal unit, represents a large number of detainees and is following the circumstances of the prisoners as much as is possible given the restrictions imposed by the Israeli authorities. PCHR continues to lobby and advocate for the implementation of internal human rights law and humanitarian law and for the UN International Minimum Standards to be applied to the prisoners. In the context of the deteriorating conditions PCHR requests that the international community, including the High Contracting Parties to the Geneva Conventions, and all relevant NGOs immediately intervene to pressurize the Israeli occupation authorities to comply with its international obligations towards the prisoners.





Public Document

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For more information please call PCHR office in Gaza, Gaza Strip, on + 2824776 8 972-2825893

by seKondino

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