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Pietro Valpreda era il compagno anarchico che fu accusato e poi assolto per la strage di Piazza Fontana nel 1969.
La storia di Pietro Valpreda si inquadra nella storia piu' oscura dell'Italia degli anni settanta in cui Governi e Servizi Segreti "deviati" organizzarono e pianificarono stragi terroristiche, eseguite da fascisti.
La strategia messa in atto fu quella del depistaggio, ovvero l'accusa nei riguardi di un capro espiatorio che non c'entra, ma che attraverso un'adeguata campagna stampa, viene identificato dall'opinione pubblica come possibile autore.
E' una tecnica cosė efficace che viene spesso utilizzata, allora come oggi, dai poteri forti di destra di tutto il mondo. Per la strage di Piazza Fontana furono accusati infatti fin da subito gli anarchici - storicamente identificati come nemico pubblico dagli Stati - ed in particolare, Pino Pinelli e Pietro Valpreda.
Pinelli fu "suicidato", cadendo da una finestra durante un interrogatorio da parte del commissario Calabresi.
Pietro Valpreda, dopo lunghi anni di processi, fu completamente scagionato. Sembra una storia del passato, ma non lo e'. Finti suicidi, depistaggi, false accuse di terrorismo, sono nella nostra storia di tutti i giorni e i mandanti sembrano essere, allora come oggi, sempre gli stessi.