A Falluja, la “US army” ha bloccato tutte le uscite della città, i militari americani stano impedendo qualsiasi operazione di soccorso alla popolazione civile.

Dite mi dove sono finiti i nostri intellettuali, difensori dei diritti umani, dove sono finiti i nostri rappresentanti politici, religiosi, i nostri artisti impegnati nelle cause umanitarie, perché nessuno non ha più il coraggio di alzare la voce? Questo silenzio è una vergogna!
Oggi in Iraq, con la complicità del nostro governo si sta attuando un genocidio!
E’ possibile che nessuno in questo paese ha il coraggio di dire la verità, e di denunciare i crimini contro l’umanità attuati da nostri alleati in Iraq, il fatto di avere delle truppe mandate li, adibite alla sorveglianza di un altro settore di questo paese invaso, fa di tutti noi dei complici oggettivi di questi crimini di guerra.
In queste ore a Falluja, da 60 000 a 150 000 civili sono in pericolo di morte violente, la città è stata attaccata da 10 000 soldati americani. Mezza città è stata distrutta dai bombardamenti e dai combattimenti di strada. La “US army” ha bloccato tutte le uscite della città, i militari americani stano impedendo qualsiasi operazione di soccorso alla popolazione civile, Firdoos al-Ubadi, un responsabile della mezza luna irachene ( la croce rossa araba) ha dichiarato poche ore fa che le autorità militare americane hanno rifiutato di permettere agli operatori umanitari di soccorrere i civili a Falluja. I responsabili americani spiegano che la loro priorità è di uccidere i ribelli, hanno perso i più elementari sensi d’umanità, la sorte di più di 60 000 civili, gli lasci totalmente indifferenti, oppure, come le armate del terzo reich vogliono punire anche la popolazione civile per il sostegno che hanno fornito ai resistenti. Non possiamo rimanere inerti dinanzi ad una situazione simile e dobbiamo risvegliare la nostra coscienza, risvegliare il nostro amore per l’umanità e ribellarsi contro la complicità criminale del nostro governo.