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La giornata a Venezia (riassunto)
by da globalproject Saturday, Nov. 13, 2004 at 11:14 PM mail:

Cronaca della giornata.

Venezia - Ore 20.25 - Luca Casarini da Campo Santa Margherita: "Sono stati due giorni di lotta vera, diffusa". Polemiche nei confronti del gruppo comunale di Rifondazione, che in una conferenza stampa ha attaccato i manifestanti tacciandoli come violenti. Ricordiamo cheproprio Rifondazione di Venezia insieme ad altri ha firmato un comunicato che dichiarava legittima l’assemblea della Nato: "il movimento è di chi lo fa, non di chi vuole usarlo per fare carriera politica".

Venezia - Ore 20.15 - Il corteo ha raggiunto Campo Santa Margherita, dove avrebbe dovuto tenersi oggi una festa di Rifondazione, partito della maggioranza in consiglio comunale, complice insieme alla stampa locale della campagna criminalizzatrice rispetto alle mobilitazioni contro l’assemblea parlamentare della Nato che ha preceduto queste giornate.

Venezia - Ore 19.55 - Il corteo da Santo Stefano si sta dirigendo verso Campo Santa Margherita.

Venezia - Ore 19.50 - Tutti i manifestanti sono confluiti in Campo Santo Stefano, da dove si preparano a ripartire in corteo. Due giorni di contestazione totale al vertice della guerra, tra sanzioni agli alberghi e ristoranti ai blocchi alla Fenice per impedire che queste potessero essere giornate normali per i delegati riuniti per definire nuove politiche di guerra.

Venezia - Ore 19.40 - Tutti i manifestanti stanno confluendo in Campo Santo Stefano. Le tre persone fermate dalla polizia sono state rilasciate.
"La situazione all’interno era di molto nervosismo da parte delle forze dell’ordine. Hanno trovato una soluzione abbastanza umiliante per fare entrare i parlamentari, sono riusciti a farne passare circa centocinquanta con l’uso di due cariche e utilizzando il passaggio tramite la prefettura, tra gli slogan dei manifestanti".
Alessandro Metz, consigliere regionale Verdi del Friuli.
"Il sindaco Costa aveva la possibilità di dare un’uscita dignitosa alla città di Venezia ritirando la festa all’interno della Fenice. Partendo dal dato che mentre si contano i morti in Iraq non c’è nulla da festeggiare".

Venezia - Ore 19.20 - Il blocco in calle 22 marzo è ancora attivo. I manifestanti si stanno recando ora in campo Santo Stefano.

Venezia - Ore 19.20 - Calle dei Callegheri: La polizia dal ponte ha cominciato a spingere per dare sempre meno spazio ai manifestanti. La calle è veramente stretta. "Vogliono fare un corridoio all’interno del quale farci passare per liberare questa calle". "Stiamo abbandonando Fondamenta della Malvasia".

Venezia - Ore 19.15 - Il blocco in Calle dei Callegheri è stato fatto indietreggiare a suon di cariche per permettere l’accesso ad un folto gruppo di delegati. I manifestanti mantengono il blocco fino all’inizio del ponte, conquistato dalle forze dell’ordine. Nel frattempo cariche anche al blocco in campo S.Maurizio: "Probabilmente vogliono liberarsi più spazio possibile".

Venezia - Ore 19.05 - Cariche in Calle dei Callegheri. Le forze dell’ordine hanno conquistato una decina di metri sui manifestanti.

Venezia - Ore 19.00 - A Calle da Verona, che sembra essere una entrata di servizio della Fenice, blocco dei lavoratori che stanno portando strumenti dentro il teatro.

Venezia - Ore 18.50 - E’ in atto il tentativo di fare entrare i delegati dell’assemblea parlamentare dall’entrata di servizio della Fenice, passando attraverso il palazzo della Regione.

Venezia - Ore 18.45 - Dal blocco di Campiello dei Caleghieri l’ipotesi che si tenti di far passare gli invitati alla Fenice per via acquea.

Venezia - Ore 18.40 - Calle 22 Marzo: impedito l’accesso ai primi tre delegati che volevano entrare alla messa in scena della Traviata presso La Fenice.

Venezia - Ore 18.35 - L’ingresso alla Fenice è inacessibile per i delegati dell’assemblea parlamentare. "Adesso stanno cercando di capire in che maniera farli entrare: ricordiamo la richiesta precisa e chiara al comune di Venezia che lo spettacolo venga annullato. Che non si sognino di fare sgomberare i blocchi".

Venezia - Ore 18.15 - "Il blocco va tenuto", nonostante le forze dell’ordine abbiano dato un tempo di mezz’ora per sgomberarlo. Da Calle dei Calegher la situazione è ancora sotto controllo.

Venezia - Ore 18.05 - Che il comune di Venezia ritiri lo spettacolo per i delegati dell’assemblea di guerra: è la condizione posta dai manifestanti per interrompere i blocchi agli accessi alla Fenice.

Venezia - Ore 17.55 - In Calle del Fruttariol alcuni manifestanti si stanno concentrando di fronte ai cordoni delle forze dell’ordine.

Venezia - Ore 17.45 - Sono sei i blocchi in corso: Campiello S.Maria del Giglio, Calle della Verona, Campiello Marinoni, Campiello Gaetano e Campiello Calegher.

Venezia - Ore 17.25 - Da più parti si tenta di bloccare le vie di accesso alla Fenice. Sarah immediatamente dopo ci informa che due persone sono state fermate dalla polizia dopo violente cariche da parte delle forze dell’ordine. E’ stato impedito al consigliere regionale del Friuli Alessandro Metz di informarsi sulle loro condizioni. Il tutto in Calle della Verona.

Venezia - Ore 17.20 - In Calle Larga è nato il primo blocco nei confronti del pubblico che dovrebbe accedere alla Traviata, spettacolo inscenato questa sera alla Fenice per accogliere il vertice di guerra. Sembra che altri blocchi si stiano creando nelle altre calli di accesso alla Fenice.

Venezia - Ore 17.10 - I manifestanti sono fermi su un ponte verso l’accademia. La polizia li sta bloccando.

Lido (Ve) - Ore 16.00 - Il corteo sta tornando verso il piazzale da dove prendere i battelli verso Venezia. Varie le iniziative che si sono tenute durante la parade: boicottati due hotel che ospitano delegati dell’assemblea parlamentare, attacchinaggi contro la guerra, fino a toccare la zona rossa, cosa che si sarebbe voluta vietare nei giorni scorsi.

Lido (Ve) - Ore 15.50 - "Siamo arrivati nel luogo che non si può oltrepassare". Il corteo è arrivato al limite della zona rossa imposta dalla questura.

Lido (Ve) - Ore 15.35 - Vernice rossa e sagome disegnate sull’asfalto, sarà lo scenario che avranno all’entrata nei loro alberghi i delegati dell’assemblea parlamentare. Sanzionato un secondo hotel, il Des Bains.

Lido (Ve) - Ore 15.30 - Davanti all’Hotel Boulevard del Lido, altro albergo che ha ospitato delegati all’assemblea parlamentare, si sta tenendo una performance teatrale, con la costruzione di una trincea di sacchi neri.

Lido (Ve) - Ore 15.20 - Il corteo è momentaneamente fermo in attesa degli arrivi da Trento e dalle Marche.
"La guerra è anche la militarizzazione delle nostre città".
Nella corrispondenza una descrizione dell’imponente schieramento di forze dell’ordine antisommossa.

Lido (Ve) - Ore 15.00 - "A Falluja si muore - A Venezia non si festeggia - No Nato in Venice" recita lo striscione di apertura della StreetParadeNoWar. "I rumori di guerra non possono essere nascosti dal fragore del lusso [...] Siamo tutti disertori della guerra globale", si dice dall’impianto della manifestazione da cui vengono trasmessi rumori di guerra. "Dovete pensare, cittadini del Lido, che grazie a questi signori in molte parti del mondo questo clima è normale! Oggi noi siamo venuti in mezzo alla vetrina a riportare i suoni ed i colori di questa guerra".

Lido (Ve) - Ore 14.55 - Nel tragitto del corteo si stanno attacchinando decine di manifesti con le immagini delle violenze delle forze di occupazione in Iraq.

Lido (Ve) - Ore 14.50 - Il corteo inizia a muoversi, molto lentamente dato l’alta partecipazione. Dal camion vengono mandati i suoni delle sirene di guerra "per rendere visibile e udibile lo stato d’assedio del Lido".

Lido (Ve) - Ore 14.35 - "Oggi la prima vittoria, essere riusciti ad essere qui ad esprimere il nostro dissenso alla guerra".

Lido (Ve) - Ore 14.15 - Centinaia di persone stanno scendendo dai vaporetti a S. Maria Elisabetta (Lido) per raggiungere il concentramento della StreetParadeNoWar di questo pomeriggio.

Lido (Ve) - Ore 13.45 - La popolazione civile si sente veramente ostaggio dell’occupazione militare imposta dalla scelta del consiglio comunale.
"La gente nonostante tutto tenta di sopravvivere a quello che con questo vertice gli è capitato addosso".
Negozi chiusi, percorsi deviati degli autobus, forti limitazioni anche per i giornalisti. L’isola che si voleva oggi era una vera e propria isola-bunker, spezzata dalla colorata parade che si è conquistata con le azioni di questi giorni il diritto a manifestare.





















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