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[Pisa] Rebeldía: trattativa con l'universita' e pressioni di Alleanza Nazionale
by Rebeldía - Laboratorio delle disobbedienze Sunday, Nov. 21, 2004 at 10:01 PM mail: rebeldia[at]inventati.org

AN: SI SPENGE LA FIAMMA MA LA CENERE RESTA NERA.

Dopo il cambio di serrature effettuato di nascosto dall'ufficio della Direzione Amministrativa dell'Università, è stata sufficiente una conferenza stampa perché la decisione in merito alla destinazione dell'area ex-Etruria venisse presa dal Senato Accademico, sottraendo la scelta all'ufficio della Direzione Amministrativa, ormai noto per le provocazioni lanciate in passato.
L'acquisizione di una dimensione pubblica che abbiamo cercato in questi giorni ha portato alla concessione temporanea dello stabile al Progetto Rebeldía.

Inutile dire che non possiamo essere completamente soddisfatti di questa decisione, che ci costringe alla precarietà. Infatti il 6 dicembre i senatori dell'Università potrebbero dover scegliere tra la nostra richiesta e quella di Azione Universitaria, che comunque ad oggi non è ancora stata presentata.

Ma chi e' Azione Universitaria, e come mai sta facendo pressioni per ottenere questo spazio?
Azione Universitaria è la sezione degli studenti organica ad Alleanza Nazionale. Dentro il partito è schierata a destra di Fini, nell'area della destra sociale, l'allineamento fedele alla tradizione dell'MSI. Gli stessi che durante le elezioni del 2001 nella facoltà di Lettere, dopo essersi resi conto dell'imminente sconfitta, hanno coordinato un gruppo di squadristi chiamati da fuori Pisa che, armati di cintole, hanno bloccato i seggi e fatto saltare le elezioni ferendo diversi studenti, oltre al preside della facoltà.
Sedicenti studenti di destra, troppo timidi per definirsi neofascisti.
Una realtà da qualche anno pressoché inesistente a Pisa, così debole da non riuscire a raggiungere il quorum e ottenere rappresentanti negli organi dell'Ateneo, nonostante gli ingenti finanziamenti del partito.

Quale è dunque il motivo per cui Az.Un., evidentemente incapace di gestire uno spazio sociale, fa richiesta dell'ex-Etruria?
L'obbiettivo è semplicemente di sottrarla a Rebeldía per impedire tutti i progetti connessi allo spazio. Non si critica qualcosa di particolare rispetto a Rebeldía, si critica Rebeldía come concezione, come capacità di produrre iniziative e proposte, come realtà sociale.
Da mesi il loro partito sta conducendo una crociata a livello nazionale contro i centri sociali, con una campagna di criminalizzazione tramite cui si accusano gli spazi sociali di essere culle del terrorismo. Tesi assurda e ampiamente smentita dal nostro agire politico, da sempre basato sulla partecipazione e il consenso, ma comunque sostenuta dal nuovo ministro degli esteri, Gianfranco Fini.

L'unica forza del Progetto Rebeldía deriva dal consenso riscosso tra la gente e dalla collaborazione con decine di associazioni, gruppi e collettivi come l'Acklab, il Gruppo di Acquisto Solidale, la parete da arrampicata "Equilibri precari", e molti altri.
In questa fase è più importante che mai far vivere rebeldía, portando il contributo di ognuno per la costruzione di uno spazio comune dove fare collettivo, politica e socialità. Sono molte le cose da fare, molti i progetti da portare avanti e da inventare.

non aspettare che lo faccia qualcun altro:
DIFENDI - ESTENDI - DIVENTA Rebeldia!

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