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http://italy.indymedia.org/news/2004/12/693891.php Invia anche i commenti.

MORTE LONZI, SEGIO: "ANCORA MOLTI DUBBI"
by (ANSA) Wednesday, Dec. 15, 2004 at 6:53 AM mail:

SEGIO, GRUPPO ABELE: ANCORA MOLTI DUBBI, ACCERTARE SE VI SONO STATE VIOLENZE IN CARCERE

MORTE LONZI, SEGIO: ...
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Nonostante l'archiviazione del fascicolo da parte del Gip del tribunale di Livorno, sulla morte di Marcello Luzi rimangono ancora «molti dubbi e domande». Lo afferma Sergio Segio, del gruppo Abele di Milano, secondo il quale è soprattutto l'esame delle fotografie del cadavere a non permettere l'allontanamento definitivo dei dubbi. Marcello Luzi, tossicodipendente di 29 anni, è morto nel luglio del 2003 nel carcere di Livorno per un infarto. La madre dell'uomo, però, ha sempre sostenuto che il figlio era rimasto vittima di un pestaggio da parte degli agenti della polizia penitenziaria. «Abbiamo fiducia nella correttezza formale della decisione del Gip - afferma Segio - ma la sua conclusione »non pare però sufficiente ad allontanare tutti i dubbi e le domande«. Nelle foto del cadavere, sostiene Segio, »si evidenziano contusioni, ferite ed ecchimosi«. Dunque »se vi sono state percosse, come l'esame delle fotografie potrebbe indurre a ritenere, può essere che non abbiano relazione diretta, di causa ed effetto, con il decesso. Ma se vi sono state, occorre comunque sapere come, quando, perchè e da chi sono state poste in essere«. »La domanda che vogliamo porre a questo punto - prosegue Segio - oltre a quelle cui ha risposto il Gip con l' archiviazione, è se Lonzi abbia mai subito violenze durante la sua permanenza in carcere«. Nè sono »sufficienti e convincenti« le risposte del ministro della Giustizia Castelli ad alcune interrogazioni sul caso. »Il ministro - dice Segio - riferisce di percosse e lesioni denunciate da Lonzi e riscontrate dai medici al momento dell'arresto. L'arresto però è avvenuto il 3 marzo 2003, mentre le foto sono riferite all'autopsia, avvenuta dopo l'11 luglio 2003. Difficile credere che le lesioni evidenziate a luglio siano le stesse del marzo«. Noi, conclude l'esponente del gruppo Abele, »speriamo e chiediamo che ai dubbi che questa vicenda lascia in molti vengano date risposte nette da parte di chi ne ha il potere e il dovere istituzionale

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