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Palestina: sparatorie e seggi inaccessibili, prolungato il voto di due ore
by brutus Sunday, Jan. 09, 2005 at 5:02 PM mail:

Resteranno aperti due ore in più del previsto i seggi per le elezioni presidenziali palestinesi a causa di difficoltà di accesso al voto. Lo ha deciso la commissione elettorale dell'Anp dopo che anche il capo delegazione degli osservatori internazionali Jimmy Carter aveva ammesso l'esistenza di problemi specialmente a Gerusalemme est. Le votazioni da cui dovrà uscire il successore di Yasser Arafat si concluderanno dunque alle 21 ora locale (22 italiane). Tensioni ci sono state in mattinata ai check point di Tulkarem. I soldati israeliani hanno sparato contro un seggio a Khan Yunis. Il capo della delegazione europea Rocard esclude impedimenti dell'esercito israeliano. Hamas, che boicotta il voto, annuncia che collaborerà con il vincitore.

Difficoltà per superare i check point dell'esercito israeliano, liste elettorali mai recapitate - come a Gerusalemme est - , inchiostro che si lava via con l'acqua, persino seggi bersagliati dagli spari dei soldati: nonostante la buona partecipazione dei palestinesi il voto per scegliere il successore di Arafat non sta andando nel migliore dei modi possibili nei Territori soggetti all'Autorità nazionale palestinese. Tanto che la commissione elettorale ha deciso a metà giornata di prolungare di due ore il tempo per le operazioni di voto, che inizialmente avrebbero dovuto interrompersi alle 19 ora locale.

Si sono aperti stamani alle 7 locali (le 6 in Italia) in Cisgiordania e nella striscia di Gaza gli oltre mille seggi per le elezioni presidenziali da cui dovrà uscire il successore di Yasser Arafat a capo dell'Autorità nazionale palestinese. Il candidato più forte, Abu Mazen, si è comunque dichiarato soddisfatto perv l’alta percentuale di votanti. Ma i problemi sono iniziati fin dal mattino.

L'esercito israeliano ha impedito lo svolgimento regolare delle elezioni presidenziali in alcune zone dei territori. Lo ha dichiarato Mohammed Dahlan, ex ministro per la sicurezze interna palestinese molto vicino al candidato presidenziale Abu Mazen, denunciando il fatto che truppe israeliane ancora bloccano il passaggio con check point lungo la strada per Khan Yunis. Lo stesso Dahlan, che ha rilasciato la sua dichiarazione dopo aver votato nella cittadina della Striscia di Gaza, è stato bloccato al posto di blocco. Anche nella zona di Tulkarem un posto di blocco militare impedisce l'accesso a quattro seggi. Le truppe israeliane hanno anche aperto il fuoco contro un seggio elettorale ospitato in una scuola di Khan Yunis nella Striscia. Khan Yunis è una delle roccaforti di Hamas nei Territori e per ora non si sa se nella sparatoria ci siano stati feriti tra i capannelli di persone davanti al seggio bersagliato. Secondo fonti della sicurezza palestinese, i soldati isrealiani che presidiano gli insediamenti hanno impedito ai 5000 residenti di al Mawasi, enclave palestinese circondata dai coloni, di recarsi ai seggi. Una fonte ha riferito: «L'esercito israeliano ha chiuso il posto di blocco, impedendo alla gente di muoversi». Nella zona di Gaza City, invece, dove sono andati alle urne la maggior parte dei leaeder politici palestinesi, le operazioni di voto vanno avanti nella più assoluta tranquillità.

Nel Neghev settentrionale, territorio israeliano, pare che in mattinata tre razzi Qassam siano stati sparati dal confinante territorio palestinese senza causare danni o feriti.

Secondo fonti della sicurezza palestinese, i soldati isrealiani che presidiano gli insediamenti hanno impedito ai 5000 residenti di al Mawasi, enclave palestinese circondata dai coloni, di recarsi ai seggi. Una fonte ha riferito: »L'esercito israeliano ha chiuso il posto di blocco, impedendo alla gente di muoversi.

E già nel primo pomeriggio, sia il capo degli osservatori internazionali, l'ex presidente Usa Jimmy Carter, sia il capo della delegazione europea Micher Rocard, hanno denunciato difficoltà di accesso alle urne in molti casi e particolari problemi a Gerusalemme est, dove i seggi non hanno neppure potuto ricevere le liste elettorali e hanno dovuto arrangiarsi con documenti amministrativi. Rocard ha parlato di «stupido incidente tecnico che mette però in forse la regolarità del voto a Gerusalemme est, dove di fatto migliaia di persone potrebbero votare due volte». Inoltre, sempre secondo quanto riferito da Rocard dalle denunce del candidato Barghouti in Cisgiordania l'inchiostro per segnare le schede non sarebbe affatto indelebile e anzi potrebbe essere lavato via con della semplicissima acqua. Rocard ha invece negato recisamente che i soldati israeliani ostacolino i movimenti dei palestinesi per recarsi ai seggi.

Sul versante politico infine una importante dichiarazione di Hamas, il movimento che ufficialmente non partecipa al voto, è arrivata a urne aperte. Hamas ha infatti annunciato che collaborerà con il nuovo presidente eletto.

http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=40176

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