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Programma di riqualificazione
by IMC Napoli Monday, Aug. 12, 2002 at 4:18 PM mail: napoli@indymedia.it

I principali interventi previsti dal programma di riqualificazione vele di scampia.

Il "Programma di Riqualificazione Urbana del quartiere Scampia", approvato dal Comune con delibera consiliare n.240 del 28/7/1995 , era finalizzato
- alla sistemazione abitativa dei residenti nelle Vele (Programma di ERP sostitutiva) ed
- alla rivitalizzazione socio economica e alla rifunzionalizzazione del territorio attraverso una serie di interventi.

Il progetto di Recupero dei lotti L e M si estende nel piano di Recupero dell'intera area 167 ricadente nel territorio di Scampia, comprendendo il lotto H, ricadente nel quartiere di Piscinola-Marianella.
Al fine di attuare un programma di edilizia residenziale pubblica di 926 alloggi (contro l'individuazione del dato censuario di 952 alloggi) avente carattere sostitutivo degli edifici esistenti a Scampia, denominati "Vele", ubicati nei lotti L e M, come denominati dal PdZ 167.
Lotto L - Vele 'F', 'G', 'H', + asilo nido non utilizzato,
Lotto M - Vele 'A', 'B', 'C', 'D' + caserma dei Carabinieri e un mercato rionale.
Nel testo si dice (p.Obiettivi)
a) La costruzione di nuove residenze devono essere al di fuori dei lotti L e M ;
b) al più sulle fasce perimetrali, prospicienti via Gobetti e via Labriola ;
c) Eventuale saldo abitativo è da realizzarsi nelle vele 'F' e 'G' del lotto L.
Il lotto M deve essere sottoposto a ristrutturazione edilizia e/o urbanistica.

Con riferimento alla delibera consigliare 468/94 le scelte di localizzazione dei lotti residenziali devono tenere conto delle seguenti questioni:
*divieto assoluto di utilizzo delle vele ad uso abitativo ;
*certezza di non causare disagi agli abitanti e ulteriori costi all'A.P. con sistemazioni temporanee, ma deve essere assicurata la possibilità di assegnare in via prioritaria e definitiva abitazioni disponibili nel territorio di Scampia ;
*garanzia agli abitanti delle vele sulla loro permanenza nel quartiere ;
* garanzia della non diminuzione di servizi e attrezzature;
Il dimensionamento delle aree destinate alla costruzione di nuovi edifici di ERP per i residenti delle Vele sono cosi` individuate :
Area 1 : mq 11.140 nel lotto N
Area 2 : mq 4.450 nel lotto N
Area 3 : mq 18000 nel lotto T
Area 4 : mq 6620 nel lotto W
Area 5 : mq 3600 nei lotti P e U
Area 6 : mq 37000 nei lotti H, I, L, M
Sub area 1 : H
Sub area 2 : I
Sub area 3 : facente parte del Lotto L, compresa tra via Gobetti a ovest e via Labriola a sud, i lotti di pertinenza della vela 'F' e dell'asilo nido esistente
Sub area 4 : facente parte del lotto M, compresa tra i lotti di pertinenza della vela D, del Mercato rionale esistente a sud, via Gobetti a est e viale della resistenza a Nord.
Area 7 : mq 6000 facente parte del Lotto G
Area 8 : mq 3700 del lotto V
Area 9 : mq 30630 del lotto L, sulla quale insistono le Vele G e H, delimitata a Nord da viale della Resistenza, a Sud via Labriola, a est dal lotto di attrezzature scolastiche esistenti, a Ovest dai confini dei nuovi lotti di pertinenza dell'Area dell'intervento n.6, del lotto della vela 'F'.
E' previsto procedimento di affidamento concorsuale per la realizzazione del programma di recupero delle Vele del lotto M.
Variazioni significative al PdZ 167 proposte nel Programma di Riqualificazione
§ Variazione distributiva di alcuni lotti residenziali con risistemazione dello stesso numero di alloggi delle Vele dei lotti L e M in aree libere interne ad altri lotti o allo stesso lotto L ;
soppressione degli alloggi esistenti nei lotti L e M con annullamento della destinazione d'uso ERP del lotto M e dei relativi edifici 'A,B,C,D' , demolizione degli edifici 'F' e 'G' del lotto L e il cambio di destinazione d'uso dell'edificio H da residenza a attrezzatura a scala urbana e territoriale ;
§ Modifica destinazione d'uso del lotto 'M' a zona di insediamento misto, direzionale, commerciale, terziario e edilizia residenziale privato ;
§ Variante urbanistica per insediamento infrastrutturale - Nodo intermodale
Il Programma di riqualificazione non prevede incrementi demografici.
Fasi progetto :
A) Costruzione nuovi allogginelle aree di inteervento individuate da assegnare ai residenti delle Vele :
Attuazione intervento sostitutivo vele F e G
Progettazione intervento recupero vela H
Riconfigurazione via Gobetti Labriola e viale della Resistenza
Bando di Gara Pubblico per la progettazione e l'offerta di acquisto del lotto M suddiviso in sublotti su cui insistono le vele 'A,B,C,D', da assogettare a ristrutturazione edilizia o urbanistica
Attrezzature sportive all'aperto, verde ..
B) Reinsediamento degli abitanti delle vele nei nuovi alloggi ERP :
Recupero vela H
Attuazione piano recupero lotto M
Sistemazione attorno a lotti ERP di nuova edificazione
Attuazione Polo Artigianale

§ Interventi Integrati :
Centro per la protezione civile
Progetto di recupero o di progettazione ex novo, affidata all'arch.Gregotti, dell'area della vela H del lotto L da destinare a Centro di Protezione Civile, struttura a scala interregionale. (Confermato nella variante.)
Insediamento universitario
Protocollo di intesa sottoscritto tra il Mistero della Ricerca Scientifica, il Presidente della regione Campania, il sindaco di Napoli e il rettore dell'università Federico II, relativo, tra l'altro alla localizzazione a Scampia di sedi universitarie. (Confermato nella variante e nel PRG.)
Nodo intermodale
(Area destinata dal Piano dei Trasporti e dal nuovo PRG a nodo di scambio tra metropolitana e rete stradale) Nodo di connessione Metropolitana-Alifana-Asse di collegamento con parcheggio di interscambio tra Piscinola e Scampia.
Dismissione delle aree militari
(Area delle caserme destinate a insediamenti urbani integrati)
Piazza Telematica
Collocazione di sedi decentrate dell'INPS e dell'Università Popolare.

Proposta di Contratto di Quartiere.
Realizzazione dei 140 alloggi (139 più uno destinato ai portatori di handicap) previsti da Piano di Recupero e di attrezzature integrate per la cultura, lo spettacolo, e il tempo libero, nonché per il commercio e l'artigianato.

Le principali scelte fatte del Consiglio Comunale erano orientate a:

  • Dare una impostazione fondamentalmente urbanistica (fisicista) della riqualificazione, pur prevedendo (come l'agenda delle politiche pubbliche territoriali del periodo prevedeva in tutta Europa) una varietà di aspetti ed iniziative, con la focalizzazione della tutela della residenza degli stessi abitanti in zona;
  • affrontare la riqualificazione ancora come una questione di adeguamento a standard urbanistici;
  • porre al centro della riqualificazione del quartiere la zona centrale, più degradata, vulnerabile, costituita dai lotti occupati dal nuovo parco e dalle Vele dichiarare inabitabili.

Per tanto il programma prevedeva:

  • L'abbattimento di alcune Vele da sostituire con nuovi edifici di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP), diversi per tipologia edile, taglia, altezza e composizione, per un totale di 926 alloggi, per gli abitanti delle vele dei lotti L e M.(secondo uno studio realizzato da un gruppo di docenti universitari della Facoltà di Architettura;
  • Riutilizzazione (con eventuale abbattimento) di altre vele del lotto M, anche con l'intervento di investitori privati che avrebbero dovuto rivitalizzare la zona realizzando lavori (anche di ristrutturazione urbanistica) per consentire l'insediamento di attività terziarie e servizi anche di scala urbana, con una piccola quota di case private, per variegare gli usi e le presenze nella zona;
  • Interventi di razionalizzazione e rifunzionalizzazione della viabilità e dei sottopassi.

Accanto e in modo sempre più intrecciato al Programma di riqualificazione "Vele", vengono costruiti alcuni accordi di programma e intese interistituzionali.
Un primo accordo viene stabilito fra il Ministero dell'Interno e il Comune, che contempla la realizzazione di un Centro - di scala interregionale - per la protezione civile, in un'altra Vela, con la progettazione affidata al famoso Arch. Gregotti (prima con l'ipotesi di riutilizzare la costruzione esistente optando poi successivamente -rispetto all'analisi dei costi e della fattibitlità - per una nuova costruzione sostitutiva della terza vela (H) da abbattere.
Un protocollo di intesa viene stipulato poi fra il Comune, Regione e l'Università di Napoli Federico II per l'insediamento di strutture universitarie nella zona centrale di Scampia. Coerentemente con un ruolo rilevante nella trasformazione urbana che in tutta Italia assumono le Università, la previsione dell'insediamento al posto di una delle vele di una struttura univarstaria (polo delle biotecnologie, trasferimento della Facoltà di Agraria), costituisce una particolare novità di ampia portata per gli scenari di riqualificazione della zona.
Tale previsione era sostenuta da un protocollo di intesa sottoscritto tra il Mistero della Ricerca Scientifica, il Presidente della Regione Campania, il Sindaco di Napoli e il rettore dell'Università Federico II, (confermato nella variante e nel PRG.) Lo stesso programma, in coerenza con il nuovo piano dei trasporti del Comune di Napoli, prevedeva la realizzazione di un Nodo intermodale di scambio tra metropolitana e rete stradale.

Nell'ambito di un ampio e complesso fenomeno di progressiva dismissione di grandi contenitori, di difficile gestione, il Ministero della Difesa sta avviando la dismissione di alcune caserme localizzate ai margini del quartiere. La disponibilità per ora ipotetica almeno nei tempi - di tali complessi, arricchisce notevolmente gli scenari di possibile trasformazione del quartiere. La stessa Università probabilmente pensa ad una possibile localizzazione di sue strutture in queste sedi (oltre e/o in alternativa al lotto delle Vele).

Inoltre l'Unione Europea per la prima trance di programmazione (1994-2000) ha finanziato la costruzione di una piazza telematica che risente, attualmente, di particolari ritardi nell'attuazione. Si dovrebbe trattare di una delle iniziative finalizzate alla dinamizzazione dello spazio sociale, rispetto al mondo della formazione, del tempo libero e del lavoro, grazie all'enfasi ed alle promesse di opportunità che l'uso della tecnologia -secondo gli ideatori del progetto- assicura.

Nel 2001, alcuni episodi di cronaca hanno evidenziato la problematicità della presenza di alcune centinaia di persone di popolazione Rom in un campo spontaneo, posto sotto un cavalcavia, in condizioni degradate. Le proteste degli abitanti, oltre a provocare la fuga di diverse famiglie Rom, hanno sollecitato il Comune a concludere i lavori di un campo attrezzato, non lontano ma sostanzialmente esterno al quartiere. La delocalizzazione di gran parte dei Rom nel nuovo campo - che ovviamente ha fatto nascere alcune proteste da parte di associazioni che curano l'inclusione sociale di questi gruppi - ha prodotto una parziale scomparsa del problema al punto di vista degli abitanti, anche se diverse famiglie Rom continuano a soggiornare in accampamenti irregolari, in condizioni molto precarie e nel campo regolare si sono evidenziati problemi di convivenza di gruppi di etnie diverse.


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