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http://italy.indymedia.org/news/2005/01/717031.php Invia anche i commenti.

mobilitazione studenti di gennaio (2°bozza)
by studenti autorganizzati Sunday, Jan. 23, 2005 at 10:28 PM mail: nikkiop@tiscalinet.it

2° bozza documento mobilitazione studenti - VENERDì 28 CORTEO CITTADINO

download PDF (35.4 kibibytes)

Ecco la seconda bozza, sistemata in italiano e definiti meglio alcune cose.

Diciamo che domani nelle varie assemblee di mobilitazione si può discutere questo testo, e vedere se esce qualcos'altro...

In allegato, versione PDF per chi lo deve stampare per l'assemblee di domani. Per ulteriori proposte di modifica, nikkiop@tiscalinet.it

Anche osservazioni di tutti compagni/e che vedono questa bozza su indy sono molto ben accolte:)

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SULLE MOBILITAZIONI DI GENNAIO 2005 (2°bozza)

Le mobilitazioni vogliono essere un momento per comunicare con la città e confrontarsi all'interno delle scuole, riappropriandoci dei nostri spazi, a partire da alcune considerazioni:

contro i decreti attuativi della riforma moratti presentati in questi giorni e contro i processi di riforma della scuola (riforme Berlinguer-Moratti), che hanno inserito privati e precarietà (attraverso il meccanismo degli stage e delle sponsorizzazione, con le reti di scuole con partecipazioni di varie aziende, con l'aumentare dei docenti precari e la sostituzioni dei bidelli con dipendenti di agenzie esterne), aumentato autoritarismo e gerarchia (dalla varie differenziazioni fra i docenti all'aumento del potere del dirigente scolastico passando per la repressione poliziesca delle lotte), fatto crescere la selezione di classe(alternanza scuola-lavoro e distinzione licei e formazione professionale gestita dalla regione sono gli aspetti più eclatanti, senza dimenticare l'autonomia finanziaria e didattica die vari istituti).

contro le politiche liberiste e repressive degli ultimi anni in tutti i settori, nelle quasi si inserisce la riforma della scuola, dal lavoro (pacchetto treu e legge biagi, con il conseguente aumento della precarietà nel lavoro), immigrazione (legge turco-napolitano e bossi-fini,che costringe allo sfruttamento migliaia persone e ne rinchiude altre in campi di detenzione), sanità (la riforma bindi ed ora i provvedimenti di Sirchia sui medici di base, che hanno peggiorato il sistema sanitario), privatizzazioni (dai trasporti alle autostrade e persino l'edilizia popolare, con un aumento dei prezzi ed un peggioramento del servizio) e via dicendo

contro la repressione delle lotte ed il controllo sociale, nelle scuole e nella città (se nelle scuole abbiamo visto sgomberi polizieschi e telecamere nei cortili, non molto diverso è fuori dalle scuole, dai processi di genova a quelli di cosenza senza dimenticare l'aumento di prevaricazione della polizia in tutti i quartieri all'interno di una allucinogena campagna sulla "sicurezza", accompagnata da una serie di provvedimenti legislativi coerenti, dalla legge fini sulle droghe ai provvedimenti sulla giustizia finalizzatia penalizzare i piccoli reati)

Le mobilitazioni, a partire dai bisogni degli studenti, vogliono costringere le amministrazioni locali ad alcuni provvedimenti urgenti su:

aule autogestite nonostante sia persino prevista da una legge, quasi nessun istituto disponde di un locale per gli studenti. anche l'utilizzo, autorizzato di volta in volta, di un'aula è spesso rifiutato dai dirigenti scolastici
pretendiamo:
-una circolare dell'Ufficio Scolastico Regionale che ricordi l'obbligo di legge di concedere un'aula agl studenti e chiarisca l'interpretazione della legge per evitare le opposizioni avanzate dai dirigenti in fatto di docente responsabile ed ingresso studenti "esterni"
-un protocollo di intesa per la concessione di aule ad associazioni studentesche, anche di carattere cittadino per diminuire le spese burocratiche, come previsto dalla legge

strutture scolastiche e iscrizioni: la situazione dlele strutture scolastiche peggiore sempre più, non si tratta di alcuni episodi ma di un contesto generale di caos. In parte dovuto al fatto che la competizione fra gli istituti ha portato molti dirigenti scolastici ad accettare un numero di iscrizioni superiori alla capienza degli edifici. Alle volte, poi, si sono inseriri persino criteri di rendimento scolastico nell'accettazione delle domande di iscrizione. Inoltre, per quanto riguarda l'edilizia scolastica, non esista alcua trasparenza sulo stato dei lavori, sulle società appaltatrici e via dicendo (numeroso sono le situazioni a dir poco ambigue).
pretendiamo: -la Provincia stabilisca la capienza degli istituti, vincolante per il numero di iscrizioni
-la Provincia istitutisca un tavolo permamente di confronto/informazione sull'edilizia scolastica ed attivi altri canali informativi trasparenti
-l'Ufficio Scolastico Regionale dichiari illegittima qualsiasi selezioni delle domande di iscrizione su criteri di rendimento scolastico
-la Provincia non porti avanti l'annunciato "piando di ridimensionamento" senza il coinvolgimento diretto degli studenti interessati

tasse scolastiche: ogni anno aumenta il contributo facoltativo pagato dagli studenti, tanto che la media è intorno ai 100euro. Oltretutto, in alcuni casi questo contributo viene spacciato come "obbligatorio".
pretendiamo che: -l'Ufficio Scolastico Regionale intervenga per ribadire il carattere facoltativo di detto contributo, del quale devono essere informati genitori e studenti

precarietà nelle scuola: reti di scuole, personale ata/docenti, stage: gli stage si stanno diffondendo sempre più, di solito obbligando gli studenti a lavorare gratis senza alcun vantaggio e spesso all'interno di rapporti poco chiari fra dirigente scolastico e privato. La precarietà riguarda anche i docenti, per la ben nota situazione delle graduatorie, ed il personale ATA (il meccanismo degli appalti fa inoltre spesso divenire i collaboratori scolastici dipendente, con contratti precari, di ditte private). Si diffondono intanto le “reti di scuole”, spesso con ingenti finanziamenti e la partecipazione di privati, senza che neppure gli studenti ne siano informati.
pretendiamo che:
-l’Ufficio Scolastico Regionale vincoli l’adesione alle “reti di scuole” ed ad eventuali intese ad una decisione del Consiglio di Istituto(non del dirigente scolastico e della giunta esecutiva)
-Comune, Provincia e Ufficio Scolastico Regionale istituiscano un osservatorio sugli stage, cui debbano riferire tutte le istituzioni scolastiche e che registri anzitutto la valutazione degli studenti coinvolti sull'utilità dell'esperienza
-il CSA di Roma garantisca le graduatorie definiti per docenti e ata prima dell’inizio dell’anno scolastico
- l’Ufficio Scolastico Regionali si impegni a non stipulare convenzioni per l’estensione degli appalti esterni per le mansioni dei collaboratori scolastici

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