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La Thyssen Krupp chiude il magnetico
by fwluc Saturday, Jan. 29, 2005 at 4:25 PM mail:

La decisione è ufficiale: il Comitato di sorveglianza della Thyssen Krupp, riunito il Germania, ha formalizzato la chiusura definitiva del reparto magnetico delle Acciaierie di Terni, dove lavorano 350 operai



La decisione è stata formalizzata dal Comitato di sorveglianza della multinazionale. Voto contrario del sindacato tedesco. Continua la mobilitazione degli operai. Lunedì nuova convocazione a palazzo Chigi



La decisione è ufficiale: il Comitato di sorveglianza della Thyssen Krupp, riunito il Germania, ha formalizzato la chiusura definitiva del reparto magnetico delle Acciaierie di Terni, dove lavorano 350 operai, ignorando di fatto l'invito ad un rinvio della decisione rinnovato dal governo italiano, dalle istituzioni locali umbre e dai sindacati.

Continua la protesta degli operai
In mattinata 700-800 operai dell’Ast hanno attuato l’ennesima manifestazione di protesta con il blocco della circolazione sia sull'A1 nelle due carreggiate in prossimità del casello di Orte, che sui binari alla stazione ferroviaria.
La protesta dei lavoratori continua anche nel fine settimana: sabato e domenica alcuni delegati sindacali si incateneranno ai cancelli della fabbrica di viale Brin.

“Santa Madonna trova le vie per salvare le acciaierie”: questa scritta che campeggiava su un grande striscione a fondo blu che gli operai delle Acciaierie avevano collocato sotto la statua della Madonna in marmo bianco che domina il grande piazzale del casello dell'A1 ad Orte. Intorno alla statua, inaugurata dal Giovanni Paolo II, una selva di bandiere dei sindacati confederali. “Stanno smantellando le acciaierie un pezzo dopo l'altro - dice uno dei manifestanti - ora vogliono gettare in mezzo alla strada 350 lavoratori del reparto magnetico. La Tk-Ast diventerà così sempre più marginale e finirà per chiudere definitivamente. È per impedire questo scempio che protestiamo. Se va avanti così solo la Madonna ci potrà salvare”.

Lunedì nuova convocazione a palazzo Chigi
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Letta ha convocato per lunedì 31 gennaio, alle 19.30, i sindacati confederali e di categoria e il rappresentante dell'azienda. All’incontro parteciperanno i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, i segretari nazionali di categoria di Fim, Fiom e Uilm e per l'azienda il presidente del comitato esecutivo di Thyssen Krupp-Ast e membro del comitato direttivo di Tk, Rademacher.

Lorenzetti: “Arroganti e irresponsabili”
"Sono davvero degli arroganti e non hanno alcuna cultura delle buone relazioni sindacali ed istituzionali". È il commento della presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti alla decisione unilaterale del Comitato di sorveglianza di Thyssen Krupp di chiudere definitivamente il reparto magnetico delle Acciaierie ternane. "Sono arroganti ed irresponsabili - ha aggiunto - perché non hanno tenuto in alcuna considerazione nemmeno il pressante appello del Governo a sospendere ogni decisione, così come chiesto congiuntamente nell’ultimo incontro di palazzo Chigi con il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei Ministri Gianni Letta. All’arroganza ed all'irresponsabilità con questa decisione hanno aggiunto anche il ricatto, minacciando – continua la presidente - che se non la smettiamo di disturbarli nella loro lucida strategia di dismettere il sito di Terni, bloccheranno gli investimenti. Sappiano i signori di TK che sarà molto difficile che Terni, l'Umbria e l'Italia si rassegnino a questa strategia. In uno scenario così drammatico ci conforta comunque il voto contrario alla chiusura del sindacato tedesco, segno che la posizione italiana è condivisa e ragionevole e conferma la giustezza delle richieste dei lavoratori, delle istituzioni locali e dello stesso Governo nazionale. Auspico comunque - ha concluso - che il Governo, nonostante questa decisione unilaterale, convochi al più presto tutte le parti a Palazzo Chigi, ed eserciti con ancor più forza il ruolo di garanzia e di tutela degli interessi nazionali al fine di far riaprire la trattativa, richiamando l’azienda alle sue responsabilità".


(29-01-2005 10:26)




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