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Chiacchiere tossiche: Silvio, il nucleare e la Confindustria
by Ainfos Tuesday, Feb. 01, 2005 at 8:55 AM mail:

Berlusconi va preso con le molle.

Silvio, il nucleare e la Confindustria
Chiacchiere tossiche



Berlusconi va preso con le molle. Lo sappiamo bene. Secondo la filosofia di questo signore non è tanto importante quello che si dice quanto lo spazio che si riesce a raccogliere sui vari media, più o meno asserviti ai suoi interessi. I comunisti creano "violenza, terrore e miseria" e giù titoloni e servizi nelle varie Tv. Berlusconi pensa, forse giustamente, che la parte più becera dell'elettorato lo ha votato non per le sue capacità di governo, francamente piuttosto mediocri, quanto per la sua indubbia capacità di trasformare in discorsi politici quelli che normalmente potremmo considerare "discorsi da bar". La sinistra si è impegnata a fare altrettanto ma, evidentemente, con risultati peggiori.

Non ci siamo dunque meravigliati che Berlusconi, inaugurando da Roma un nuovo elettrodotto italo-svizzero, abbia rispolverato tutta una serie di argomentazioni "terra-terra" in favore del nucleare. Argomenti tutt'altro che nuovi: il nucleare sarebbe più sicuro del petrolio e del gas perché non provoca inquinamento, inutile rinunciare al nucleare quando le centrali nucleari si trovano a poche decine di Km dalle nostre frontiere, ecc. E, secondo copione, giù titoloni sui giornali e ampi servizi sulle reti televisive e radiofoniche.

Berlusconi di energia e inquinamento non capisce niente e di nucleare sa anche meno. Lui vuole le prime pagine. E le ottiene. Il problema è che la lobby nuclearista ne ha approfittato per riaprire l'offensiva sul nucleare, cioè su una energia che da almeno 25 anni ha perso ogni parvenza di potenzialità alternative all'uso dei combustibili fossili. Punta di diamante della lobby è la Confindustria che domenica 23 gennaio ha dedicato due pagine del suo quotidiano all'ipotesi di rilancio del nucleare

Certo esiste il problema reale dell'inquinamento prodotto dai combustibili fossili ma il partito del nucleare si dimentica che solo una piccola frazione dei combustibili fossili viene impiegata nella produzione di elettricità e il nucleare solo nella produzione di elettricità può sostituire i combustibili fossili! Certo esiste il problema dell'esaurimento di queste fonti ma il nucleare non è certo l'unica alternativa, anzi è la peggiore delle alternative!

La lobby nuclearista dimentica però molte altre cose, la più clamorosa è quella delle scorie nucleari che rimangono per millenni ad impestare il pianeta, tanto che una ventina di anni fa qualcuno pensò di inviarle sulla Luna! Per l'Italia (che da quasi 20 anni ha rinunciato al nucleare…) si tratta di circa 50mila m3 di porcherie che nessuno sa come "trattare" e che nessuno, giustamente, vuole. L'ultima trovata sarebbe quella di "incenerirle" in… Russia!

Il nucleare va rifiutato perché la minaccia di un incidente gravissimo come quello di Chernobyl non è stata sventata e non potrà esserlo mai; perché il nucleare rilascia nell'atmosfera piccole dosi di radioattività che minano la salute delle popolazioni che vivono accanto alle centrali atomiche; perché il nucleare si caratterizza per la centralizzazione, l'opacità delle decisioni, l'onnipresenza delle potenze finanziarie; perché il nucleare non è sinonimo di progresso ma di una società autoritaria e militarizzata.

Le implicazioni militari del nucleare sono note. Innanzitutto perché il nucleare civile è figlio legittimo del nucleare militare, della bomba atomica cioè. Ma che nucleare significhi militarizzazione della società lo abbiamo constatato anche nel febbraio 2003 quando il capo della SOGIN, il generale Jean, ex consigliere del presidente della repubblica Cossiga e consigliere del ministro dell'economia Tremonti, viene investito di poteri enormi per gestire le scorie nucleari. Con quel decreto di nomina il governo fornì ad un generale i poteri necessari a violare ben 21 tra leggi, decreti ministeriali e altre normative riguardanti la tutela dell'ambiente, le licenze edilizie, il controllo delle acque e il trasporto dei materiali pericolosi. Non casualmente Jean, una volta incassato il decreto, si affrettò a legare la questione delle scorie ai pericoli del terrorismo. Comunque gli è andata male: a Scanzano le popolazioni sono insorte e il deposito non è stato fatto. È stata dura ma ce l'hanno fatta.

Contro i miti del nucleare e le tossiche argomentazioni di chi non vuole un'alternativa vera, mobilitiamoci. I nuclearisti sono stati già sconfitti una volta. Facciamo il bis!
Ainfos

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