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WSSD a Johannesburg - Il regime ANC tra repressione e disinformazione
by Franco Barchiesi Wednesday, Aug. 21, 2002 at 10:39 PM mail: f_barchiesi@yahoo.com

Risposta critica all' articolo di Marina Forti sul "controvertice" di Johannesburg

Ritengo che l' articolo di Marina Forti sul Global Forum della societa' civile, pubblicato sul "manifesto" e postato sul sito di Indymedia il 21 agosto contenga numerose inesattezze e vere e proprie falsita' che senza dubbio derivano da una selezione unilaterale e acritica degli interlocutori. Innanzitutto, non e' vero che le organizzazioni che hanno dato vita all' Indaba si sono "scisse" dal Global Forum "formale". L' Indaba e' stata, fino al marzo 2002, un processo unico in cui sono confluite sia le organizzazioni definite "estremiste" nell' articolo (in realta' uno spettro vastissimo di realta' associative, di movimento e di volontariato), che il sindacato COSATU alleato al partito di governo ANC, le organizzazioni civiche SANCO e SANGOCO (pure filo-ANC) e il SACC (Consiglio Sudafricano delle Chiese). E' stato il COSATU ad uscire dall' Indaba accusandola di dare troppo spazio a "movimenti antigovernativi" (e nel Sudafrica "demokratiko", alla faccia del mito di Mandela, ci vuole molto poco per essere definiti come tali) e chiedendo una rappresentanza preponderante alle organizzazioni "maggiormente rappresentative" (COSATU, SANCO, SANGOCO, SACC), il che avrebbe marginalizzato molti movimenti locali. In quell' occasione l' ideologa del COSATU, Neva Seidman-Makgetla, era andata alla radio e, rivolta al resto dell' Indaba aveva giustificato la scissione operata dal COSATU con queste testuali parole: "tanto quelli la' [rimasti nell' Indaba] non contano un cazzo". A quel punto i percorsi si dividevano. Da un lato, l' Indaba continuava i lavori per il suo controvertice e per la grande manifestazione del 31 agosto. Dall' altro lato, l 'organizzazione del forum globale glorificato da Marina Forti veniva affidata a una compagnia privata a partecipazione statale e supervisione governativa, la Jowsco, che e' la stessa che organizza il WSSD ufficiale. La Jowsco (e quindi il regime ANC) ha il controllo totale degli accrediti al forum "alternativo" (al modico prezzo di 150 dollari a cranio), nonche' della totalita' del sistema informativo e del media centre di cio' che solo nominalmente rimane un 'controvertice'. Quindi, il governo sudafricano ha il controllo di chi puo' entrare e cosa puo' uscire da questo processo. Non so se questa rappresenti "la prassi consolidata di ogni vertice ONU" (e in ogni caso dubito fortemente del valore legittimante di un simile argomento per una tale prassi). Sono comunque dell' opinione che questa sia una prassi totalmente antidemocratica e autoritaria e conferma ancora una volta non solo la separatezza di vertici come il WSSD dalle questioni sollevate dai movimenti, ma anche il modo in cui tali appuntamenti sono utilizzati per un rapporto stato-societa' civile che lungi dall' essere dialogico o partecipato e' in realta' verticista e cooptativo. Il regime ANC (uno dei piu' neoliberisti del pianeta, capace di atti di estrema brutalita' contro oppositori e manifestazioni critiche) ha sicuramente molte carte da giocare per mascherare questa realta' dietro una patina progressista e di sinistra (Mandela, la "liberazione nazionale" e via favoleggiando). Da un giornale come il "manifesto" sarebbe lecito, pero', attendersi una maggiore capacita' di scavare dietro la mitologia politica. Potrebbero cominciare guardando a quello che gia' da ora succede attorno al WSSD. Sandton (il quartiere dove si svolgera' il vertice) sembra Genova un anno fa, comprese le barriere metalliche, 20.000 poliziotti mobilitati, i tombini sigillati. Nelle ultime due settimane ci sono state ondate di arresti contro dimostranti che fanno parte di organizzazioni aderenti all' Indaba. L' ultimo episodio proprio oggi: 100 compagni del Landless Peoples' Movement (la maggiore organizzazione dei senza terra del paese, che non partecipa, come lascia intendere Forti, al Global Forum) sono stati arrestati durante una manifestazione. Tra loro i coordinatori nazionali Zakes Hlatshwayo e Andile Mngxitama, che nei giorni scorsi sono stati interrogati per ore dalla NIA (National Intelligence Agency) al di fuori di ogni procedura legale. Cio' segue l' arresto di 87 compagni dell' Anti-Privatisation Forum (incluso Trevor Ngwane, una delle figure centrali del movimento anti-neoliberista in Sudafrica) ad una manifestazione a Kensington (Johannesburg) in maggio. A tali compagni e' persino stata rifiutata la cauzione per motivi del tutto pretestuosi. Indymedia South Africa diffondera' presto un comunicato con indirizzi a cui inviare messaggi di solidarieta' e protesta in relazione a questi episodi. Queste sono delle vere e proprie operazioni preventive atte a intimidire e paralizzare quelle espressioni della societa' civile critiche verso il WSSD e non allineate con il governo dell' ANC. D' altronde si tratta dello steso governo che solo nell' ultimo anno ha autorizzato la polizia a sparare sulle manifestazioni almeno quattro volte (ad Alexandra, Tembehlihle, Delft presso Cape Town e proprio oggi nel Northern Cape). E' lo stesso governo che ha introdotto misure feroci per la privatizzazione di acqua ed elettricita' e per l' introduzione di forme coercitive di pagamento a prezzi di mercato maggiorati (come l' infame 'card system' dove, solo nei quartieri poveri, le bollette sono state abolite e i servizi vanno pagati in anticipo al comune tramite un sistema a carte magnetiche dove vengono registrate le unita' acquistate!). E' lo stesso governo che manda l' esercito a scortare i tecnici del comune che eseguono la sconnessione dei servizi per chi non puo' permettersi di pagarli, o che assolda milizie private (le "Red Ants") per eseguire gli sfratti con violenza inaudita. E' lo stesso governo, infine, che ha condannato centinaia di migliaia di persone a morire di AIDS data l' inesistenza, intenzionale e vantata, di qualunque politica sanitaria contro l' HIV (che per il presidente Thabo Mbeki non esiste nemmeno) in quanto, come disse il ministro delle finanze Trevor Manuel, "date le attuali politiche economiche e i derivanti limiti finanziari, l' AIDS non rappresenta una priorita'". Il portavoce governativo Smuts Ngonyama preciso' il concetto nel modo seguente: "se dessimo gli anti-retrovirali alle madri affette da HIV avremo il problema di una generazione di orfani da AIDS che graverebbero sulle casse dello stato". Nella misura in cui il WSSD costituisce una vetrina per questo tipo di regime, e' necessario, credo, accomunarlo alla condanna del regime dell' ANC stesso esprimendo la distanza piu' totale sia dalla sua brutalita' poliziesca e repressiva, sia dal suo tentativo di imporre un controllo dall' alto sulla societa' civile. Coloro che prenderanno parte, pur portandovi lodevoli e importanti contributi, al "controvertice", di fatto governativo, dovrebbero tenere conto del contesto nel quale si svolge, piuttosto che assumerlo come una neutrale piattaforma di dibattito.

Franco

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