E' spirato dopo due giorni di sofferenze al Cardarelli Lavoratore socialmente utile, da anni aspettava un posto sicuro

Non ce l'ha fatta, Bernardo Romano, l'uomo che lunedì scorso si era dato fuoco per la disperazione di fronte al Comune di Cercola in provincia di Napoli. Le fiamme che lo hanno avvolto non gli hanno dato scampo e dopo due giorni di sofferenze all'ospedale Cardarelli,
l'addetto ai lavori socialmente utili è morto. Si era lasciato andare al gesto estremo dopo aver aspettato per troppo tempo un posto sicuro, un lavoro che gli era stato promesso dall'amministrazione comunale della cittadina partenopea e che gli avrebbe permesso di mantenere la sua famiglia: una moglie e sei figli che vivono stipati in un sottoscala di 50 metri quadri.

Quando aveva scoperto che alla sua cooperativa non era stato rinnovato l'appalto, aveva scritto un biglietto di accuse contro il sindaco e i suoi collaboratori con la frase "è colpa vostra", poi si era cosparso di benzina e si era dato fuoco.
In ospedale era arrivato con ustioni di vario grado sul 70% del corpo. I medici del nosocomio napoletano hanno fatto di tutto per tentare di strapparlo alla morte. Purtroppo senza riuscirci.
I suoi colleghi nei giorni scorsi hanno denunciato una realtà insostenibile: una paga di poco più di 400 euro al mese, che al suicida sembravano ormai completamente inutili. Voleva riuscire ad assicurare un futuro ai 6 figli, dagli 11 ai 20 anni, riuscire a farli studiare e trovare una casa adatta alle loro esigenze.
Oggi a Napoli sono in programma tre manifestazioni di disoccupati organizzati. Il Movimento di lotta degli Lsu ha diffuso una nota per rinnovare la richiesta di stabilizzazione del precariato e offrire solidarietà alla famiglia di Romano: "Siamo - afferma il Movimento - lavoratori utilizzati al nero nella Pubblica Amministrazione, con uno stipendio di 453 euro al mese, senza contributi previdenziali e senza diritti, lavoratori precari creati dal governo del centrosinistra e utilizzati come arma di ricatto dal governo Berlusconi per rendere il lavoro sempre più precario e flessibile. I sindacati hanno la responsabiltà di aver accettato per anni questo tipo di lavoro facendo lo sconto ai governi di centrosinistra nel gestire questa assurda situazione degli Lsu".

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Torna alla ribalta, purtroppo con un morto, quanto il
lavoro ritorni ad essere il terreno di scontro
(anche se certamente con modalità diverse rispetto a
qualche decennio fa).