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CPT Lamezia: il processo di una stranissima lite
by IMC Calabria Thursday, Mar. 17, 2005 at 4:04 PM mail:

Un giovane marocchino è paralizzato nel letto per colpa dell'esistenza di questi centri di detenzione per migranti... e altri due sono in carcere perchè accusati da un operatore della cooperativa "Malgrado tutto" di essere gli autori dell'aggressione. In questi giorni finalmente sta tenendo banco il processo...

CPT Lamezia: il proc...
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In una sera di marzo del 2004 nel CPT di Lamezia, gestito dalla cooperativa "Malgrado tutto", succede qualcosa di strano.
Un ragazzo marocchino viene trasportato d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale di lamezia e nei giorni successivi nel reparto di rianimazione dell'ospedale civile di Cosenza. I dubbi sono tanti... chi sarà stato a ridurre in quelle condizioni Hadmol? Hadmol è un ragazzo gracilino con gli occhi grandi, non riesce a muoversi è paralizzato, attualmente si trova ricoverato nell'Unità Spinale a Pietra Ligure.

Qualche giorno dall'incidente vengono arrestati due "ospiti" del CPT anche loro marocchini, anche grazie alla testimonianza di un dipendente della cooperativa, Egidio Gagliardi. Il signore testimonia che durante il trasporto in ospedale, all'interno dell'ambulanza Hadmol gli confida i nomi dei suoi aggressori. Testimonianza che non regge perchè il povero Hadmol era in coma. Da qui inizia una serie di omissioni, generici interrogatori a sommarie informazioni, tempo lasciato trascorrere inutilmente, persone che dovevano vigilare ma non hanno visto, reperti non sequestrati e tanto altro.

Le udienza per la decisione da parte del Giudice Rizzuti sul rinvio a giudizio, prendono inizio nel mese di febbraio, nel frattempo gli accusati sono rinchiusi nel carcere di Siano (CZ) oramai da un anno, il 30 marzo scadono i termini di custodia cautelare. Si deve fare presto, dentro o fuori!
Uno dei due si è addirittura cucito la bocca, oltre a non mangiare. Lui lì dentro non ci vuole stare. La parte offesa non si costituisce parte civile perchè non riconosce gli imputati come gli aggressori. Da questo punto in poi le parti cammineranno sullo stesso binario.

La parte lesa deposita due memorie e richiede che venga ascoltata la mediatrice culturale in servizio in quel periodo all'ospedale di Cosenza in merito a confidenze che Hadmol le ha riferito. La prima memoria depositata era basata sulle condizioni del Centro di Lamezia, sulla sua inadeguatezza, supportata da una pesante mole di documenti.
Viene richiesta l'acquisizione, sinora non presa in considerazione, delle registrazioni delle 72 telecamere presenti nel centro, che viene disposta dal giudice. Il giudice dispone l'integrazione d'indagini.
L'incidente probatorio che la difesa aveva, nell'udienza precedente, richiesto non si farà, ma Hadmol verrà risentito sui fatti.

Il 25 marzo ci sarà la prossima udienza in cui si deciderà per il rinvio a giudizio e quindi l'inizio del processo oppure la chiusura del procedimento a carico dei due maghrebini.
Se il giudice opterà per la chiusura, una domanda sorge spontanea!
Chi ha ridotto in quelle condizioni Hadmol?

Si riporta quanto segue, evidentemente non solo per la cronaca....

Uno degli imputati all'uscita dall'aula lancia un urlo di disperazione: "Ho fatto un anno di carcere per colpa di questo centro!" e "La polizia ha detto di dire che è stato lui!"...

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