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FOGLIO 270 NUMERO 1
by FOGLIO270 Wednesday, Mar. 23, 2005 at 8:57 PM mail:

FOGLIO 270 NUMERO 1

FOGLIO 270 NUMERO 1...
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270 - Bollettino di informazione su repressione e carcere numero 1
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"Questo foglio è un promemoria. Non è pensato, è parlato. Non è scritto,
è tratto. Non è seminato, è solo raccolto. Sono voci mescolate, rimbalzate,
messe una accanto all'altra perchè trovino, nella forza di ciascuna, quella
unica e più dirompente del coro. Sono indignazioni, vite che corrono, che
scorrono, parole che camminano, sono messaggi in bottiglia, aperti, letti
e rilanciati, perché ogni stretta di mano, ogni passaggio, è colore che si
aggiunge, sostanza che cresce.
Questo foglio è fatto da mani che si muovono, visibili e invisibili, che
si battono, ovunque e comunque, mani che rompono il silenzio, rompono le
catene, mani che urlano, suonano, sognano".
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La guerra al terrorismo ha generato un'azione repressiva diffusa che ha
investito i vari ambiti dello scontro sociale e del suo possibile sviluppo.
Al problema del lavoro, alla rivendicazioni sul territorio, alla necessità
di emigrare alla ricerca di un futuro, viene risposto con leggi e azioni
tese a relegare al campo 'criminale' la condizione stessa di una ampia fetta
della popolazione. La necessità di reddito diventa troppo spesso problema
di microcriminalità, il divario esistente tra le classi e le sue conseguenze
nei confronti della qualità della vita diventa disagio, la lotta politica
diventa 'terrorismo'. La Repressione diventa sempre più centrale in un mondo
in cui la guerra rappresenta la reale continuazione della politica con altri
mezzi. Lo stesso significato assumono le azioni repressive nel nostro paese
e nell'Europa tutta. Dare informazione al fine di sviluppare maggiore attenzione
su questo tema, far veicolare le iniziative di solidarietà e sostegno concreto,
senza pregiudizi di appartenenza a gruppi o 'aree politiche', non può essere
la risposta, che solo la più ampia azione pratica per una completa trasformazione
delle attuali relazioni sociali può rappresentere in pieno, ma certo può
contribuire a rompere l'isolamento dei soggetti e 'categorie sociali' che
vengono colpiti dalla repressione.

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