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http://italy.indymedia.org/news/2005/04/762910.php Invia anche i commenti.

L'amministratore di flag.blackened.net (famoso host anarchico) sotto mira dell'fbi
by . Friday, Apr. 01, 2005 at 11:47 AM mail:

Sta diventado tutto molto reale

Traduzione da
http://burning.typepad.com/burningman/2005/03/fbi_pressures_a.html

Sta diventado tutto molto reale. L'amministratore di flag.blackened.net, uno dei principali host anarchici, ha reso pubblico un terrificante resoconto delle azioni criminali dell'fbi.

Secondo il report nel loro forum di discussione, due commenti contenenti rivendicazioni di "atti di violenza" sono stati postati in alcuni sottodomini ospitati dal server, tra cui Infoshop.org
Nonostante l'amministratore "Dave" sia stato in qualche modo imbavagliato dal governo,ha dichiarato: "Entrami i casi riguardano topics che sono assolutamente fuori posto qui a flag e posso interpretarli solo in due modi. O le persone davvero non hanno idea dei precedenti dell'fbi o, come penso sia successo in un caso, stanno provando a rendere flag vulnerabile alle intrusioni del governo."
Sotto la minaccia del carcere, l'amministratore sembra incline a cooperare con l'fbi. E' l'unico reddito della sua famiglia, e ha paura di perdere la casa. Ha anche scelto di rendere pubblica la sua decisione. Al di la' di quanto sia giusta o sbagliata la sua cooperazione con le indagini politiche dell'fbi, l'amministratore merita un plauso per la sua onesta' nel rendere pubblica la stuazione.

"Mi sento un codardo e un traditore nei confronti dei miei compagni, nonostante sia stata essenzialmente una scelta forzata. Non critichero' o condannero' chi di voi si fara' beffa di me. So anche che per questo alcuni di voi perderanno fiducia in me, in flag e nei suoi sottodomini. Questo non si puo' evitare, ed e' un elemento che ho preso in cosiderazione prima di decidere. Posto questo scritto in primo luogo per informare tutti voi e darvi l'opportunita' di decidere se mi sono comportato correttamente e se vorrete usare flag o i suoi sottodomini in futuro.
Infoshop.org, l'Istituto di Studi Anarchici e l'Instituto di Ecologia Sociale sono tutti ospitati in questo server. Ci sono anche importanti siti ed archivi anarchici internazionali.

La violenza del governo e' una realta'. Detto cio', la preoccupazione per i propri beni non e' una giustificazione per cooperare con la polizia politica. Dire perche' e' comprensibile non significa dire che e' giustificabile o accettabile. Di questi tempi e' bene tornare alle cose fondamentali. Non parlate. I compagni devono prendersi cura degli altri, e questo comprende le famiglie di coloro che vanno in carcere. E' gia' stato fatto in situazioni anche piu' difficili.

March 31, 2005 07:13 AM

Traduzione da http://indymedia.org.nz/feature/display/30794/index.php

L'fbi ha notificato di recente due mandati di comparizione
all'amministratore del server web flag.blackened.ner. Di recente si e' sparsa la voce nei circoli anarchici che il webmaster di flag sia stato contattato dall'fbi, e per spiegare alla comunita' di attivisti cosa sta succedendo. Il server flag e' l'host di molti tra i piu' frequentati siti anarchici e la rimozione di questo server sarebbe un brutto colpo per i movimenti anarchici mondiali.

Gli e' stato ordinato in due diverse occasioni di fornire informazioni sugli IP degli utilizzatori di alcuni sottodomini ospitati sul server flag, uno dei queli e' il famoso Infoshop News. Tutti avevano a che fare con gente che si dichiarava responsabile di "istigazione alla violenza".
Il moderatore crede che almeno uno di questi casi sia una persona che cerca di rendere il server flag "vulnerabile a intrusioni del governo"
Negli ultimi anni l'fbi e' stata dietro a molti siti della sinistra radicale/rivoluzionaria, i casi piu' noti riguardano la chiusura del sito Raise the Fist e il successivo imprigionamento del suo webmaster Sherman Austin e l'accanimento contro molti nodi del network Indymedia.

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