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http://italy.indymedia.org/news/2002/09/77062.php Invia anche i commenti.

Altro LSU suicida in Campania (ma questa volta nel silenzio dei mass-media)...
by disobbedienti napoli Monday, Sep. 02, 2002 at 12:06 PM mail:

BASTA PRECARIETA'!!!!!

Lunedì 2 settembre
Il Mattino (cronaca di Avellino)

LA TRAGEDIA DI AVELLA
Nel biglietto d’addio la verità
sul suicidio dell’operaio Lsu

Si svolgeranno nella giornata di domani o di mercoledì i funerali di Giovanni Cipolletta, l’operaio avellinese 54enne morto suicida nella mattinata di sabato ad Avella. Quello di domani, infatti, dovrebbe essere il giorno dell’autopsia, disposta dal sostituto procuratore della Repubblica di Avellino, Marcello Rotondi. Ad eseguire l’esame autoptico sarà il medico legale Paolo Picciocchi, che stamane dovrebbe ricevere l’incarico in Procura. La morte è stata determinata dal tremendo impatto con il treno 824 della Circumvesuviana. Cipolletta, lsu addetto alla manutenzione degli scavi di Avella, l’altra mattina s’era recato in ufficio nonostante le ferie, dicendo di voler ritirare lo stipendio. Malgrado mantenesse la famiglia solo con il suo stipendio per nulla esaltante, l’uomo viveva la sua condizione economica con molto orgoglio e dignità. Gli investigatori indagano sul contenuto di un biglietto d’addio compilato dal Cipolletta prima di lanciarsi sotto il treno. Una traccia, probabilmente contenente accuse (a chi? per cosa?) che potrebbe consentire sviluppi importanti nell’indagine.


«Era sereno, perché l’ha fatto?»
GIANCARLO TERRACCIANO
Costernazione ed incredulità hanno pervaso gli animi dei dipendenti della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Avella, quando hanno appreso la notizia del suicidio di Giovanni Cipolletta. Giovanni svolgeva il proprio lavoro quotidiano come in famiglia. Una «famiglia» in cui tutti credono di conoscersi e poi magari scoprono realtà fino ad un attimo prima inimmaginabili. Già, perché nessuno dei dipendenti del ministero o della cooperativa che gestisce la manutenzione dei monumenti avrebbe mai potuto prevedere il dramma che si stava consumando nell'animo di quel collega che aveva sempre un sorriso per tutti. Sono mille le domande che adesso si pongono coloro che gli erano quotidianamente a così stretto contatto. I ricordi si mescolano alle ipotesi. C'è chi insiste sulla preoccupazione per la famiglia, normale per un padre di famiglia, e poi ipotizza la delusione per la scelta fatta due anni prima quando scelse di «mobilità lunga» rinunciando all’assunzione ad un altra ditta. Adesso, a soli due anni dalla pensione, con la prospettiva di non farcela economicamente a mantenere la famiglia, probabilmente ha maturato la decisione di farla finita. C'è chi ricorda la sua solerzia nel lavoro e poi ipotizza la depressione per la prospettiva di una prematura inattività. «Ma nulla lasciava presagire un epilogo del genere - dice un collega di lavoro - Giovanni, anzi, era sempre sereno, riusciva a trovare le parole giuste per affrontare la giornata lavorativa nel migliore dei modi». E nella ricostruzione delle ultime ore della vita di Giovanni che le emozioni e i particolari si aggrovigliano. Secondo i racconti dei colleghi, il Cipolletta da ieri avrebbe iniziato un periodo di sei giorni di ferie. Ecco perché nel vederlo presentarsi alle 8:00 di mattina in sede ha destato curiosità. Infatti, ieri non era giorno di paga né tantomeno il luogo. A questo si è poi aggiunta la richiesta di alcuni fogli e di una penna. Particolari che solo dopo qualche ora avrebbero trovato la vera giustificazione ma che in quel momento potevano essere semplici atti di una persona che vuol stare per i fatti suoi.

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