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Illuminazione Monviso per le olimpiadi
by imc Friday, May. 13, 2005 at 9:53 AM mail:

da l'eco del chisone

Un bando per illuminare il Re di pietra nel 2006
Crissolo: per le Olimpiadi una luce sul Viso
10mila euro per 5 ore di prova - Contrari gli ambientalisti





CRISSOLO - Il Monviso è il simbolo della Valle Po, ma anche del Piemonte, con i suoi 3.841 metri d’altitudine e l'inconfondibile forma piramidale.


Alcuni mesi fa Aldo Perotti - presidente della Comunità montana Valli Po, Bronda ed Infernotto - propose di illuminarlo di notte, in occasione dei Giochi olimpici del 2006: le perplessità non mancarono. Progetto di promozione e di grande ritorno d’immagine per tutta la zona, forse troppo trascurata dall’evento olimpico. Progetto ambizioso, dalla non facile realizzazione sia tecnica sia logistica: l’inverno in quota è un fattore da non trascurare.


Ora, molti problemi paiono superati, tanto che l’Area tecnica della Cm - sotto la responsabilità di Cristiano Savoretto - ha bandito un’asta pubblica per l’illuminazione artistica del Monviso in occasione delle Olimpiadi. Anche Torino vedrà il Viso illuminato, ma nel bando viene specificato che la gara d’appalto non costituisce un impegno formale da parte della Cm: ci potrebbero essere impedimenti all’attuazione del progetto.


Il bando divide la prestazione in due parti: la prima è la "prova", da realizzarsi nel 2005; la seconda è la prestazione definitiva nel 2006. Il costo complessivo non è previsto, data la difficoltà di stima e la varietà delle soluzioni possibili.


Il termine per la presentazione delle offerte è il 20 aprile e la prova d’illuminazione deve avvenire entro 20 giorni dall’aggiudicazione con un’illuminazione di cinque ore e un prezzo a base d’asta di 10.000 euro, mentre per le Olimpiadi sono previste 10 notti, sette ore a notte.


Date le caratteristiche ambientali del luogo, nei siti prescelti per l’installazione degli impianti, non si potranno realizzare strutture che alterino in modo permanente lo stato naturale, al termine della prestazione dovranno essere smaltiti tutti i rifiuti e rimossa ogni modificazione temporanea dei luoghi.


Dure prese di posizione da parte degli ambientalisti. Così Elisabetta Roberti, coordinatrice del WWf Barge: «Siamo contrari poiché sono tante le ragioni che sconsigliano una simile operazione: il costo, il danno ambientale e lo spreco di energia, ma soprattutto non crediamo che lo sviluppo della valle Po passi attraverso queste iniziative. Una vera caduta di stile». Insomma, per la Roberti, la Val Po va valorizzata in altro modo.

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