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[Rass.Stampa 27/5/05] e nelle Marche.. | ||
by qosmofonista Saturday, May. 28, 2005 at 4:46 PM | mail: | |
Raccolta di articoli da alcuni quotidiani locali delle Marche sulla nuova ondata di repressione, denunce e perquisizioni
*** da Il Messaggero - edizione Marche, Venerdi' 27 Maggio 2005 *** Il Richiamo in prima pagina: L'indagine dopo gli attentati a Prodi e Giovanardi
Bombe anarchiche, 4 indagati nelle Marche
Perquisita anche la casa di un civitanovese, laureato in biologia, che vive in Liguria
L'articolo a pagina 51:
di Rosalba Emiliozzi
CIVITANOVA - Ci sarebbe una cellula anarchica attiva a Civitanova. Sulla sua attività indaga la Digos. La notizia emerge nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Bologna sui pacchi bomba a Romano Prodi e al fratello del ministro Carlo Giovanardi.
Ci sono anche quattro marchigiani tra i 21 indagati. Denunciati due pesaresi, una anconetana e un civitanovese. Da mesi venivano tenuti sotto controllo, pedinati, spiati, intercettati. Ieri mattina all’alba il blitz in diciotto province d’Italia. La Digos, squadra politica della questura, ha effettuato 84 perquisizioni in ambienti e nelle case di persone che avrebbero avuto contatti con le frange anarchiche responsabili delle “pentole esplosive”, come sono state una volta rivendicate dalla sigla bolognese “Cooperativa artigiana fuoco e affini”, che gli inquirenti ritengono collegata con la Federazione anarchica informale (Fai).
L’inchiesta bolognese, avviata nel 2001, è giunta anche nella Marche. A casa di una ragazza di Ancona sui trent’anni, che ha frequentato Filosofia a Bologna, dove poi si è laureata. Nubile, residente nel capoluogo dorico, alle cinque nel mattino gli agenti della Digos bolognese e i colleghi di Ancona sono piombati in casa con il mandato della Procura. Dall’incredulità al panico, la ragazza era visibilmente sconvolta. In casa sono stati sequestrati volantini e manoscritti, che verranno sottoposti a perizie grafologiche. Il nome della ragazza, da quel poco che si è potuto apprendere, sarebbe saltato fuori nell'ambito degli accertamenti della magistratura bolognese sull'attività di Danilo Emiliano Cremonese. Cremonese è una delle cinque persone arrestate oggi fra Pescara e Viterbo su mandato della procura di Roma, per l'attentato terroristico del 19 gennaio di un anno fa contro il Tribunale di Viterbo.
A Urbino è stato perquisito un trentenne del posto, senza un'occupazione fissa ma piuttosto benestante, in casa del quale gli agenti dell'antiterrorismo avrebbero sequestrato alcuni volantini. E’ di Fossombrone l’altro ragazzo la cui abitazione è stata perquisita (l’esito non è noto). Infine il civitanovese che ha trent’anni, è laureato in Biologia, vive a Genova, risulta disoccupato, sarebbe noto negli ambienti anarchici, ma non ha precedenti penali. La perquisizione è risultata negativa: in casa lui non c’era, ad accogliere la polizia sono stati i genitori ultrassessantenni, che sono rimasti a bocca aperta davanti all’ordine di perquisizione. Secondo quanto si è appreso, ai tre ragazzi marchigiani si è giunti attraverso le indagini sulla donna di Ancona: i quattro si conoscono e sarebbero in contatto.
L’ipotesi di reato è associazione con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico. I marchigiani figurano, insieme agli altri, nell'elenco degli indagati per gli attentati esplosivi di via dei Terribilia a Bologna, per i plichi incendiari spediti a Prodi e ad altre personalità della ex Commissione europea, e l'invio del pacco-bomba al Cpt destinato a Daniele Giovanardi.
*** da Il Messaggero - edizione Pesaro, Venerdi' 27 Maggio 2005 *** Il Richiamo in prima pagina: Tocca anche la provincia di Pesaro l’indagine della Procura di Bologna sugli attentati a Prodi, Giovanardi e al Tg4
Bombe anarchiche, due indagati
Perquisizioni a Urbino e Fossombrone per l’inchiesta sui pacchi esplosivi
L'articolo a pagina 42:
di Rosalba Emiliozzi
ANCONA - Ci sono quattro marchigiani tra i 21 indagati della Procura di Bologna nell’ambito dell’inchiesta sui pacchi bomba a Romano Prodi, al fratello del ministro Carlo Giovanardi, al Tg4. Denunciati in stato di libertà due pesaresi, un’anconetana e un civitanovese. Su di loro, sui loro nomi, gli inquirenti tengono il più stretto riserbo. Da mesi venivano tenuti sotto controllo, pedinati, spiati, intercettati. Ieri mattina all’alba il blitz in diciotto provincie d’Italia.
La Digos, polizia politica della questura, ha effettuato 84 perquisizioni in ambienti e nelle case di persone che avrebbero avuto contatti con le frange anarchiche responsabili delle “pentole esplosive”, come sono state una volta rivendicate dalla sigla bolognese “Cooperativa artigiana fuoco e affini”, che gli inquirenti ritengono collegata con la Federazione anarchica informale (Fai).
L’inchiesta bolognese, avviata nel 2001, è giunta anche nella Marche. A casa di una ragazza di Ancona, sui trent’anni che ha frequentato Filosofia a Bologna, dove poi si è laureata. Nubile, residente nel capoluogo dorico, alle cinque nel mattino gli agenti della Digos bolognese e i colleghi di Ancona sono piombati in casa con il mandato della Procura. Dall’incredulità al panico, la ragazza era visibilmente sconvolta. In casa sono stati sequestrati volantini e manoscritti, che verranno sottoposti a perizie grafologiche. Il nome della ragazza, da quel poco che si è potuto apprendere, sarebbe saltato fuori nell'ambito degli accertamenti della magistratura bolognese sull'attività di Danilo Emiliano Cremonese, che lei nega di aver conosciuto. Cremonese è una delle cinque persone arrestate oggi fra Pescara e Viterbo su mandato della procura di Roma, per l'attentato terroristico del 19 gennaio di un anno fa contro il Tribunale di Viterbo.
La Digos di Ancona ha anche lavorato su Bologna, dove sono state effettuate 39 delle 84 perquisizioni.
A Urbino è stato perquisito un trentenne del posto, senza un'occupazione fissa ma piuttosto benestante, in casa del quale gli agenti dell'antiterrorismo avrebbero sequestrato alcuni volantini. E’ di Fossombrone l’altro ragazzo la cui abitazione è stata perquisita (l’esito non è noto). Infine il civitanovese che ha trent’anni, è laureato in Biologia, vive a Genova, risulta disoccupato, sarebbe noto negli ambienti anarchici ma non ha precedenti penali. La perquisizione è risultata negativa: in casa lui non c’era, ad accogliere la polizia sono stati i genitori ultrassessantenni, che sono rimasti a bocca aperta davanti all’ordine di perquisizione.
Secondo quanto si è appreso ai tre ragazzi marchigiani si è giunti attraverso le indagini sulla donna di Ancona: i quattro si conoscono e sarebbero in contatto. E da Civitanova Marche viene un forte sospetto che possa essere attiva una cellula anarchica, sulla quale dal Digos sta indagando.
L’ipotesi di reato è associazione con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico. I marchigiani figurano, insieme alle altre 17 persone, nell'elenco degli indagati per gli attentati esplosivi di via dei Terribilia a Bologna (non lontano dalla Questura), per i plichi incendiari spediti a Prodi e ad altre personalità della ex Commissione europea, e l'invio del pacco-bomba al Centro di permanenza temporanea di Modena destinato a Daniele Giovanardi, presidente della locale Confraternita della Misericordia e fratello del ministro per i Rapporti col Parlamento. Il reato viene contestato perchè la Fai ha rivendicato quel gesto.
*** dal Corriere Adriatico, Venerdi' 27 Maggio 2005 ***
di Giorgio Fabbri
ANCONA - L’ombra del terrorismo cala sulle Marche. Sono collegate alle inchieste sui pacchi-bomba del dicembre 2003 a Bologna, fra cui la lettera incendiaria inviata a Romano Prodi, e ai nomi degli arrestati per l’attentato esplosivo del gennaio 2004 al Tribunale di Viterbo le perquisizioni condotte ieri dalla Digos anche nelle Marche, su mandato della procura di Bologna, che indaga sui gruppi anarco-insurrezionalisti e la Federazione anarchico-informale. Le perquisizioni sarebbero state quattro: una nell’Urbinate, una nella media Valle del Metauro, una a Civitanova e la quarta ad Ancona, dove la Digos ha perquisito l’abitazione di una donna di non ancora trent' anni, ex studentessa universitaria a Bologna, laureata in giurisprudenza. Un controllo avvenuto nell’ambito degli accertamenti della magistratura bolognese sull' attività di Danilo Emiliano Cremonese. Cremonese è una delle cinque persone arrestate ieri fra Pescara e Viterbo su mandato della procura di Roma, per l’attentato terroristico del 19 gennaio di un anno fa contro il Tribunale di Viterbo. Nell’abitazione della donna sarebbe stato sequestrato materiale cartaceo: si tratterebbe di volantini di propaganda e non di rivendicazione.
Altri documenti sono stati posti sotto sequestro anche nelle due operazioni condotte dalla polizia in provincia di Pesaro e Urbino dove altre due persone sono finite nel mirino. La procura di Bologna, che ha indagato 21 persone, procede anche per il plico incendiario spedito nei giorni scorsi al Centro di permanenza temporanea di Modena.
A Urbino è stato perquisito un trentenne del posto, senza un’occupazione fissa ma piuttosto benestante, in casa del quale gli agenti dell’antiterrorismo avrebbero sequestrato alcuni volantini. L’uomo è indagato dalla procura bolognese - così come la persona perquisita a Civitanova Marche - per associazione con finalità di eversione, per la costituzione della Fai. A Civitanova a finire nella morsa degli inquirenti è un trentenne, laureato in biologia, che vive a Genova: il giovane, da tempo tenuto sotto controllo sia dalla polizia bolognese sia da quella maceratese, sarebbe legato agli ambienti anarchici ma non ha precedenti penali. La perquisizione, avvenuta a casa dei genitori, non avrebbe portato ad alcun ritrovamento degno di interesse. I due marchigiani figurano insieme ad altre 19 persone di varie città italiane nell’elenco degli indagati per gli attentati esplosivi di via dei Terribilia a Bologna (non lontano dalla Questura) e per i plichi incendiari spediti a Prodi e ad altre personalità dell’ex Commissione europea. Tutti e due sono finiti inoltre nel novero degli indagati per l’invio del pacco-bomba indirizzato a Daniele Giovanardi al Cpt di Modena.
Fonti:
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