Indymedia Italia


Indirizzo mittente:
Indirizzo destinatario:
Oggetto:
Breve commento per introdurre l'articolo nella mail:


http://italy.indymedia.org/news/2005/06/801768.php Invia anche i commenti.

Via Corelli, condanne pesanti (chi tocca i CPT muore...)
by da repubblica Wednesday, Jun. 01, 2005 at 12:20 PM mail:

Il giudice è andato oltre le richieste del pubblico ministero. Agnoletto: la repressione non risolve il problema. Otto mesi di carcere ai protagonisti della rivolta.

Condannati da 6 a 8 mesi: il primo processo per la rivolta nel centro di via Corelli si è chiuso ieri pomeriggio con una pena pesante, addirittura superiore a quella richiesta dal pubblico ministero. I 5 imputati (giudicati con rito abbreviato e con il patteggiamento) andranno in carcere se la condanna diventerà definitiva. Gli altri 16 immigrati accusati di danneggiamento invece saranno giudicati con il rito ordinario, il prossimo 23 giugno. I 21 imputati si erano ribellati alle condizioni «disumane» in cui gli immigrati vengono trattenuti nel centro nella notte tra il 22 e il 23 maggio devastando i locali e dando fuoco a una parte del tetto. I difensori hanno già annunciato appello.



--------------------------------------------------------------------------------

Le pene inflitte ai primi cinque superano le richieste del pm. E senza condizionale. Finiranno a San Vittore per la rivolta di via Corelli. Un paio avevano ammesso di essere saliti sul tetto, uno aveva portato il materiale che poi è stato bruciato. Ma quando gli avvocati hanno tradotto loro la sentenza si sono messi ad urlare: "Noi siamo innocenti".


Condannati. L´epilogo della "rivolta" di via Corelli è arrivato ieri pomeriggio quando nell´aula al piano terra di Palazzo di Giustizia il magistrato ha letto le prime cinque condanne: da 6 a 8 mesi. Non poco, perché le pene inflitte superano anche quelle richieste dal pubblico ministero. Non solo: il giudice ha respinto la domanda di sospensione condizionale della pena. I condannati (giudicati con rito abbreviato e con il patteggiamento), insomma, andranno in carcere se la condanna diventerà definitiva. Si chiude così il primo capitolo. Gli altri 16 immigrati accusati di danneggiamento saranno processati con rito ordinario il prossimo 23 giugno.
Sono le 18 quando il giudice Fabiana Mastrominico legge la sentenza. In aula ci sono poliziotti, pubblico, avvocati, ma soprattutto loro, gli accusati. Alcuni non capiscono nemmeno le parole del magistrato. È l´interprete a chiarire: «Vi hanno condannati». E con le dita indica i mesi di carcere, mima le manette. Ma appena la corte di allontana ecco che l´aula si riempie di voci. Parlano i condannati, che chiedono spiegazioni, si dichiarano innocenti anche se nessuno li ascolta più. E parlano gli avvocati: «Il giudice ha scelto di infliggere una pena esemplare», sospira Cristiana Tovaglieri, che difendeva due degli accusati, Sahin Yavuzatmaca, 19 anni del Bangladesh e Predrag Gresovich, 33 anni originario della Serbia. Entrambi avevano ammesso di essere saliti sul tetto del centro di via Corelli durante la notte della "rivolta". Yavuzatmaca aveva raccontato di aver anche portato con sé il materiale cui poi è stato dato fuoco. Condannati anche due giovani brasiliani - Eleison Silva Sa di 18 anni e Francio Bezerra Fukui di 19 - e un algerino, Ahmed Mami di 34 anni. Il loro avvocato, Giuliana Bonfardeci ha già annunciato appello.
Storie molto diverse quelle dei 21 imputati che hanno sfilato in aula. Dal lavoratore regolare al transessuale, dai molti che avevano fatto richiesta di asilo politico a chi aveva qualche precedente alle spalle. Tutti si erano uniti nella lotta contro le condizioni «disumane», come riferiscono gli ospiti, in cui gli immigrati sono trattenuti nel centro di via Corelli. Una protesta che nelle settimane scorse aveva già portato molti "ospiti" della struttura a uno sciopero della fame. Poi, nella notte tra il 22 e il 23 maggio, la rivolta: gli immigrati dei settori B, C, D (donne) ed E (transessuali) devastano i locali. Salgono sul tetto, danno fuoco a una parte del rivestimento della struttura. Ci vogliono ore (e, accusano gli immigrati, un sacco di botte) alle forze dell´ordine per sedare la rivolta. Ieri le prime condanne, ma i problemi legati alle condizioni di accoglienza in via Corelli restano ancora aperti.


versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

©opyright :: Independent Media Center .
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.