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APPUNTI REFERENDARI
by viviana Wednesday, Jun. 01, 2005 at 9:24 PM mail: vivianavivarelli@fuoriradio.com

Gli uomini hanno discusso del corpo delle donne. Gli uomini hanno legiferato sul corpo delle donne. Ma la legge che e’ uscita non era fatta per le donne. E le donne la potrebbero rifiutare.

Per molti motivi la nascita naturale di un bambino puo’ risultare impedita. La sterilita’ maschile e’ in progressivo aumento e, se dai tumori femminili, molte donne sopravvivono, ne restano pero’ segnate in modo infertile.
Malgrado questi problemi crescenti a generare, dall’80 a oggi la fecondazione assistita ha fatto nascere milioni di bambini e ora tutto questo dovrebbe essere messo a rischio dall’assurda neo-legge 40 sulla fecondazione assistita.
Tutto l’iter di questa legge e’ un affronto alla democrazia.
La sua preparazione abbraccia due legislature, anni e anni di lavoro si immaginerebbe, di consulti, comparazioni, ascolto di specialisti e di madri, sensibilita’, etica, normativa, attenzione alle leggi straniere, armonia col contesto del diritto italiano, continuita’ con la storia giuridica di questo paese, aderenza alla sua morale condivisa… e invece no, l’impianto di questa legge appare grezzo e approssimato, come fosse un testo abborracciato, fatto al momento, da incompetenti, che sta come una escrescenza anomala sul cuore del diritto e fa a pugni con le altre leggi, al punto che ci si chiede come abbia fatto la corte Costituzionale a non impugnarla per conflittualita’ manifesta, con la 194 per esempio.
Dove sono i contributi sostanziali di giuristi, medici, ricercatori, madri…? Si continua a dire che la materia e’ delicata, troppo per affidarla al voto popolare, ma perche’ allora i cosiddetti esperti hanno prodotto una cosa cosi’ assurda e malfatta che non tiene conto della delicatezza e della varieta’ dei casi individuali, e procede a colpi di coercizione massificante? La legge e’ tanto brutta che si continua a ripetere anche da destra che si deve disertare la consultazione per permettere piu’ agevolmente al parlamento di emendarla. Ma come si puo’ dire questo, se lo stesso parlamento si e’ opposto con accanimento a qualunque emendamento, rifiutando la discussione in aula e costringendo anche i dissidenti interni ad accettare questo patacchione in blocco? …se addirittura si e’ vietato lo scrutinio segreto che almeno avrebbe garantito la responsabilita’ di ognuno?
Quell’ipocrita di La Loggia ripete come un disco rotto che “la legge sara’ cambiata dopo che avra’ fatto prova di se’ e si sara’ visto meglio, nel tempo, se funziona”, quando praticamente non sta in piedi gia’ adesso e non e’ applicabile, senza tenere conto che vìola il principio fondamentale della vita e ogni forma di rispetto medico, sanitario, etico e giuridico per la donna. Si arriva a dire, in modo perverso, che “e’ meglio una brutta legge che nessuna legge”, quando e’ chiaro a tutti che la materia era regolata meglio prima e almeno riportava all’attenzione del medico il caso singolo e non costringeva la paziente a subire una violenza indesiderata.
Il modo con cui la legge non e’ stata discussa in parlamento ed e’ stata pesantemente imposta, come testo blindato, e’ una pura violenza antidemocratica, modo che del resto rientra in quella prassi consueta di Berlusconi di imporre leggi, decreti e riforme legislative impedendo il confronto e bloccando la discussione, come fa un padrone aziendalista e non come dovrebbe fare il capo di una coalizione e il presidente di una democrazia, cosi’ che i suoi stessi che, obtorto collo, hanno dovuto dire di si’, si trovano nel loro intimo divisi e recalcitranti e, se ripetessero la prova referendaria su tutto il decretato di Berlusconi, troveremmo che non sono d’accordo su niente e hanno subìto e non scelto, rinnegando la loro stessa dignita’ costituzionale, ingoiando le dissidenze legittime, calpestando la loro indipendenza di uomini liberi e consapevoli. Sembra incredibile che, prima, abbiano accettato cosi’ passivamente tutto, senza una obiezione, senza una disanima parlamentare, e, ora, si risveglino per dire che la legge e’ malfatta e rifiutarla. Fini per primo. Incredibile!
Figlia di una sopraffazione arrogante, la legge 40 impone alla donna che vuole essere madre un’altra sopraffazione arrogante, e su questa l’episcopato ha messo un inquietante sigillo di dominio. Tre sopraffazioni: quella dell’iter legislativo, della modalita’ di impianto e dell’imposizione religiosa.
Un aiuto legislativo ad un atto d’amore che gia’ di per se’ era tutt’altro che facile, tutt’altro che comodo, e implicava sofferenza e pazienza e sacrificio e dolore avrebbe dovuto avere tutt’altro segno, doveva essere concepito anch’esso nell’amore, non cosi’, come si segna in guerra il corpo della donna sconfitta.
In quell’incrociarsi di sopraffazione antidemocratica, laica e clericale, tutte e tre maschiliste, la donna era quasi esclusa, come una voce muta, una identita’ non riconosciuta, una parte insignificante, una presenza molesta. Che cosa e’ rimasto di quel desiderio profondo, di quel richiamo ancestrale, di quella natura che si ribellava alla malattia ereditaria, all’impotenza fisica, alla sterilita’, per manifestare il grido della maternita’ consapevole, il profondo desiderio del cuore?
I macellai hanno fatto una legge da bassa macelleria, dove la destra politica e la destra confessionale si sono strette la mano, e l’hanno chiamata pomposamente ‘difesa della vita’, la’ dove la vita accettata del nascituro era negata ed era negato il cuore della famiglia, l’essere in tre, ed era negata l’accoglienza della madre e quel suo sforzo supremo di superare gli ostacoli per porgersi al miracolo della nascita.
Mai una legge ha calpestato piu’ violentemente i valori intimi della famiglia, l’essenza dell’essere madre, l’incredibile sforzo del diventare figlio, la donna.
Noi non vediamo cura, attenzione e amore, ma dominio, sopraffazione, coercizione. Un discorso puramente politico che non riesce a diventare etico, e del resto mai il fanatismo ha fatto parte della bella politica o della giusta etica.
E un ripetere ossessivo di slogan, slogan astratti insistiti come dogmi e altrettanto incomprensibili nel loro carattere assiomatico indiscutibile, che e’ anch’esso una sopraffazione alla logica.
Non cosi’ doveva intendersi, la vita.
E l’attacco alla democrazia che questa legge rappresenta prosegue nella campagna politica indetta dalla CEI nelle parrocchie con milioni di volantini, manifesti, frasi a effetto, col martellamento mediatico e parrocchiale che l’episcopato ha imposto. Si e’ detto che Ruini aveva ogni diritto di manifestare la sua opinione, ma Ruini non ha manifestato una opinione, ha fatto una campagna antireferendaria in tutta la sua pesantezza e organizzazione. E questo non solo non e’ legittimo, ma non e’ nemmeno legale. Dice il Testo Unico delle leggi elettorali, Titolo VII, Art. 98:
“…. il ministro di qualsiasi culto, come chiunque investito di un pubblico potere o funzione civile o militare, che, abusando delle proprie attribuzioni e nell'esercizio di esse, si adopera a costringere gli elettori… all'astensione, e’ punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire 600.000 a lire 4.000.000.”
Quello che ha fatto Ruini non solo esorbita pesantemente dalle sue competenze e dall’ambito che i rapporti tra Stato e Chiesa hanno stabilito, ma e’ vietato espressamente dalla legge. Un atto che non e’ ne’ legittimo ne’ legale. E chi lo appoggia, appoggia la violazione di una legge. Un ministro di culto, e a maggior ragione il capo dei cardinali, non puo’ adoperarsi in questo modo per boicottare un referendum che costituisce l’unico modo per il cittadino di esercitare una forma di democrazia diretta. E’ un attacco alla sovranita’ dello stato e ai diritti democratici, un attacco agli Italiani. E’ un attacco alle donne. Rifiutate come persone.
Ma l’attacco Ruini lo ha fatto anche alla responsabilita’ etica dei cattolici e alla loro intelligenza quando ha detto che la legge doveva essere ignorata “perche’ era troppo delicata e complessa per poter essere valutata da loro”. E’ incredibile come i fedelissimi abbiano ripetuto a pappagallo, come degli zombi, una frase cosi’ offensiva, cosi’ presuntuosa, un invito vero e proprio a non pensare, una dismissione alla propria intelligenza, alla propria sensibilita’, alla propria coscienza, un invito a non essere uomini, a non essere cristiani, a non essere persone. E’ tutto un programma questo invito di Ruini, lo stesso che risuonava nei tempi antichi quando si diceva che solo la Chiesa aveva il diritto di leggere e di interpretare la Bibbia perche’ l’uomo comune “non era in grado di farlo”, e dunque si doveva affidare, doveva essere subordinato. Quanta presuntuosa saccenza!
Ora io credo che una donna che abbia tentato di essere madre, che lo desideri con tutto il suo corpo e la sua anima, che abbia superato le prove pesanti e le frustrazioni che la fecondazione assistita richiede, gli ormoni che per anni bombardano il suo corpo e lo gonfiano e lo piegano, con dolore e umiliazione e coraggio e disperazione, io credo che quella donna abbia in se’ molta piu’ competenza e sapienza di una gestazione di mille Ruini con i loro aridi titoli teologici, cosi’ lontani dalla vita, dalla sapienza del corpo, dalla nascita, dall’amore, dalla vita di cui disquisiscono ma che non comprendono, dalla famiglia, dalla nascita.
Dunque in questa sciagurata legge e nel modo con cui e’ gestita si ripetono violazioni della democrazia, che deve essere innanzitutto rispetto dell’altro, della sua intelligenza, della sua sensibilita’, della sua scelta e non e’ ne’ potra’ essere mai coercizione di un potere assoluto. Ma davvero ci puo’ essere religione senza amore?
Ma, la violazione, la legge la ripete quando decide la scelta tra una potenzialita’ di vita (l’embrione) e una persona gia’ esistente (la madre). Non esiste biologo (ma fino al pre-Ruini non esisteva nemmeno padre della Chiesa o teologo) che considerasse una potenzialita’ di vita come persona. Ruini forza la stessa dottrina cattolica decidendo anche sopra lo stesso Papa, fa di se’ una fonte di dogma, fa credere ai cattolici che la sua opinione sia assoluta. La sua presunzione e’ infinita, tanto che genera irritazione nello stesso clero. Ruini legifera come fosse preda dello Spirito Santo o piuttosto invasato, si attribuisce competenze che esorbitano il suo ruolo e il Papa, compiacente, non lo frena. Ruini legifera sopra la Chiesa e sopra lo Stato, sopra i cattolici e sopra i non cattolici, sopra la logica e la dottrina. La presunzione lo acceca. C’e’ qualcosa di diabolico nella sua assolutezza.
Dunque un embrione e’ un ovocita fecondato da uno spermatozoo, e’ qualcosa, ma non e’ una persona, non ha una intelligenza, non ha una volonta’, e’ un grappolino di cellule, molto precario, che non ha nemmeno una percentuale alta di vita e non ha la possibilita’ di diventare qualcosa se non viene alla svelta impiantato nell’utero materno e nemmeno allora. Ne’ dal punto di vista ontogenetico ne’ embriogenetico si puo’ parlare mai di un embrione come di una persona. Quella di Ruini e’ solo una delle tante opinioni possibili, per di piu’ non suffragata da nessuna prova, una delle tante opinioni persino all’interno del cattolicesimo.
L’islam ha deciso che si puo’ parlare di vita solo dopo il 40° giorno, entro quel periodo esso non e’ ancora persona e i genitori possono bloccare la gestazione. Gli ebrei riconoscono molte fasi ma, finche’ l’embrione e’ fuori dal corpo della donna, non ha diritti, poi li aumenta con l’impianto e ancor piu’ al 40° giorno, ma lo stato giuridico di persona lo acquista solo alla nascita.
La scienza non e’ in grado di stabilire quando si comincia a parlare di persona. L’inizio della vita umana e’ avvolto nel mistero. E dalla dottrina cristiana non si trae nulla. Nessuna certezza metafisica. Abbiamo solo la personale opinione di Ruini, fatta dogma da lui stesso.
La natura e’ largamente prodiga di potenzialita’, crea miliardi di embrioni che cedono, muoiono, si perdono. Miliardi e miliardi proprio perche’ prevede ampie sparizioni di queste potenzialita’, e la perdita di miliardi di embrioni fa gia’ parte del grande piano della vita, non c’e’ nulla di sconvolgente in questo, la morte di miliardi di embrioni e’ voluta esattamente cosi’, come una necessita’ naturale, affinche’ la vita si sviluppi solo in una percentuale infinitesima, come un caso raro e miracoloso solo quando molti altri fattori rari e miracolosi si saranno combinati.
Del resto lo vediamo anche noi in una aiuola quanti semi dobbiamo piantare prima che qualcuno riesca a diventare pianta e lo vediamo anche noi che un seme su un tavolo non puo’ chiamarsi pianta e dopo un poco muore.
Ma Ruini finge di ignorare questa naturale selezione della vita, in fondo gli interessa poco della vita. Proprio nell’anno del grande scandalo della pedofilia dei preti americani, cosi’ prestamente perdonato dalla Chiesa, proprio nel tempo delle migliaia di soldati bambino, dei milioni di minori uccisi o rimasti orfani per la guerra o la fame o gambizzati dalle mine o morenti per l’uranio impoverito, proprio nel tempo sciagurato dell’AIDS e della trasmissione sessuale di una malattia che uccide un continente, nel divieto assoluto della Chiesa del preservativo, proprio allora l’arida e granitica Chiesa di Ruini scaglia la sua battaglia per una potenzialita’ di vita e influenza questa pessima legge in cui a questa potenzialita’ incerta si da’ piu’ valore giuridico che alla stessa donna. Un vero crimine! Un abuso legale e naturale! Un’incoerenza logica!
Ma Ruini non interessa la vita, interessa l’egemonia! Quell’egemonia che e’ sempre stata il grande scopo della Chiesa di Roma ma che, nel tempo, ha segnato una serie di sconfitte, quell’egemonia che nel Medioevo si perse nella lotta con l’Impero, che Pio IX indeboli’ nella formazione dello stato italiano, che subi’ fieri colpi poi negli anni ’70 quando gli elettori scelsero il divorzio, l’interruzione di gravidanza e la laicita’ dello Stato. Le intemperanze di Ruini non si contano, ricordiamo la sua opposizione a Badaloni che tentava blandamente di regolare le coppie di fatto e il suo appoggio alla destra di Storace. Ricordiamo l’esser riuscito a far assumere dallo stato gli insegnanti di religione, a avere finanziamenti per le scuole private, a gestire quasi tutto l’8 per mille, a tentare di introdurre nei testi, al posto del darwinismo, la genesi biblica come le chiese fondamentaliste americane. Ricordiamo come la CEI impedisca, ad oggi, una equa regolazione delle famiglie di fatto o vieti l’eutanasia o ripeta fanaticamente la sua condanna all’omosessualita’. C’e’ una evoluzione nell’etica condivisa che la adatta ai tempi nel crescere della famiglia umana, ma la Chiesa pretende di irrigidire questo movimento naturale in regole fisse, a-storiche. E la Chiesa ripete, nella regolamentazione fissa della famiglia e della sessualita’, la sua avversione al mondo femminile, il suo rifiuto a considerare la donna una persona. In questa legge queste aberrazioni si ripetono ossessive. Per questo la Chiesa ha pesantemente interferito con la formazione di questa legge che avrebbe dovuto essere scelta da una madre non da un prete.
Per questo si e’ voluto l’obbligo dell’impianto di tre embrioni e il divieto dell’analisi pre-impianto. Egemonia. Non vita. Una battaglia portata avanti non da un embriologo o da un bio-etico ma dal direttore dell’Avvenire, organo della CEI, da un profano agli ordini di un cardinale! Che si metteva sopra la bio-etica, l’embriologia, la dottrina e persino san Tommaso!
Che aberrazione la CEI che fa pressioni su Berlusconi perche’ non vada a votare o non dichiari il suo voto. Peccato che la signora Berlusconi abbia esercitato il suo diritto legale su un feto di 5 mesi perche’ era malformato e dunque non e’ nato! La CEI si permette di fare queste pressioni sul Presidente del Consiglio ma poi per se’ pretende il massimo della liberta’, una autonomia che sfocia nella trasgressione.
La manipolazione del potere e’ indecente! Tanto piu’ da una carica cosi’ autorevole! E poi quella furbizia di attribuirsi tutti i voti degli astenuti, non e’ immorale anch’essa?! Tanto che Monsignor Casale, vescovo di Foggia, se ne vergogna. Dov’e’ che troviamo, in Ruini, la centralita’ della persona e l’assunzione di responsabilita’ del cattolico? Dov’e’ che troviamo la coscienza?
Matteo aveva detto: “Il vostro parlare sia si’ si’ o no no!”
E Giacomo: “Il vostro si’ sia un bel si’, il vostro no un bel no!”
Dov’e’ l’applicazione evangelica? Dov’e’ nel Vangelo che si difende l’astensione?
E se i cristiani devono essere cosi’ impegnati nella difesa di una potenzialita’ di vita, perche’questo gap cosi’ grande che porta certuni a votare per chi invece difende guerre e morte, o distrugge diritti sociali o affama i poveri? Tutta la difesa della vita si riduce dunque alla difesa dell’embrione?
La storia della Chiesa trionfante e’ la storia di un tentativo egemonico. E oggi la CEI ci riprova con questa legge 40 che dovrebbe essere l’apripista di altri vergognosi regressi legislativi cosi’ da riversare l’etica papalina nello stato italiano, come farebbe una congrega di imam in uno stato fondamentalista.
Ogni societa’ evolve, presenta nel momento storico, un suo ethos, e la Chiesa vorrebbe fissare nella rigidita’ del dogma il divenire della storia, come se noi non fossimo evoluti oltre il popolo di Israele che sterminava i suoi nemici con la spada, usava la poligamia, negava i valori femminili, sacrificava il primogenito….
Dunque si vogliono impiantare di arbitrio tre embrioni anche ove ne serve solo uno e anche se un parto trigemino uccidera’ uno o due feti o tutti e tre, si vuole impiantare forzosamente anche l’embrione marcio sapendo che si dovra’ poi far abortire il feto. Per salvare un embrione che non e’ ancora niente si mettera’ a rischio la vita del bambino e quella della donna che sono molto e questa morte minacciata dove il meno e’ difeso piu’ del piu’ la si chiama ‘vita’! Aberrante! L’embrione e’ tutelato piu’ del bambino e piu’ della donna. Il che e’ mostruoso e dice come nella crociata si sia perso il senso delle proporzioni! E un embrione e’ tutelato di piu’ quando e’ fuori della donna che quando e’ dentro! Grottesco!
In Italia abbiamo due grandi malattie ereditarie, la fibrosi cistica e la talassemia. Nel centro di Cagliari su 6000 diagnosi prenatali 1500 danno presente la talassemia, per esse solo 18 genitori hanno accettato. E ora si vuole che queste diagnosi non ci siano piu’? Lasceremo i genitori talassemici abbandonati a se stessi?
In tutti gli stati del mondo si limitano gli embrioni da impiantare, si guarda al caso particolare, all’eta’ della donna, si cerca di limitare le gravidanze plurime perche’ quando si formano molti bambini la natura ne elimina qualcuno per salvarne uno, e a volte e’ il medico stesso a sopprimere due dei bambini per salvare il terzo. Dunque per salvare l’embrione si arriva a sopprimere il bambino. Questo la legge vuole.
Frequente nella coppia e’ l’infertilita’ maschile. Ma nella fecondazione eterologa spesso e’ l’ovocita ad essere impiantato, soprattutto nelle donne che sono state curate di tumore. Le osservazioni psicologiche e pediatriche non rivelano nei bambini nati cosi’ delle differenze rispetto ai figli naturali, tutto dipende dall’amore dei genitori e dalle loro attenzioni e cure. L’eterologa peraltro riguarda una percentuale bassissima delle coppie, solo il 3%, di quelle che ricorrono alla fecondazione assistita. Anche qui la legge e’ assurda, infatti vieta la fecondazione eterologa ma se una coppia va a farla all’estero vieta il disconoscimento di paternita’.
La legge 40 vieta ancora di usare per la ricerca gli embrioni avanzati, obbliga a tenere queste migliaia di embrioni a Milano nei congelatori aspettando che muoiano. Non li si presta alla ricerca sapendo che andranno a sicura morte, pur sapendo che dalla ricerca dipendono le vite di moltissimi malati, non li considera doni per guarire altre persone, cosi’ come sono doni gli organi che vengono impiantati. Ma che amore per la vita e’ mai questo? La legge e’ cosi’ assurda che permette che noi compriamo le cellule staminali embrionali all’estero ma non di studiare quelle che abbiamo. Del resto non ci sono fondi nemmeno per queste ricerche che apriranno la medicina del futuro permettendo agli organi malati di rigenerarsi. Non ci sono piu’ fondi per niente in Italia. E si chiede allora: ma se un giorno dovessero essere realizzate cure con le staminali embrionali, e, per esempio si ricostituissero i tessuti cerebrali la cui malattia ora produce il Parkinson, ai nostri malati sarebbe permesso di usare queste terapie? Alla nostra mamma, alla nonna, al nostro papa’ sarebbero aperte queste terapie? Non sono vita anch’essi?
Non e’ vero, come dicono gli astensionisti, che abrogare i 4 punti contestati fa sparire l’intera legge, essa resta, come restano i 13 divieti rigidi alla clonazione, alla selezione eugenetica, all’utero in affitto ecc. Molte cose strane e non vere sono state dette, ma spesso e’ anche il modo aggressivo degli astensionisti cattolici a essere una vera provocazione. Anche in questo essi non dimostrano affatto amore alla vita ma solo desiderio di guerra cieca e assolutista. Il paradosso e’ che il desiderio di farne una crociata ha reso molti di loro esperti della materia, proprio il contrario di quella astensione non informata che Ruini aveva proclamato come inevitabile. Forse nemmeno lui si e’ accorto di questa contraddizione. Ma tra capire informandosi e credere ciecamente noi crediamo ancora che vi sia qualche differenza.


(Masada, n° 115, newsletter, vivianavivarelli@fuoriradio.com)








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