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by dal Messaggero Wednesday, Jun. 15, 2005 at 5:07 PM mail:

dal messaggero di ieri

di LUCA LIPPERA

«Quest’anno non è successo assolutamente niente di diverso rispetto agli anni passati. È soltanto che c’è un certo clima... A Campo de’ Fiori, secondo loro, la sera non dovresti fare niente. I gavettoni alla fine della scuola non te li puoi tirare, sennò arriva la polizia. I cortei li fai solo se sono ufficiali, autorizzati e con l’etichetta. Il Centro è dei turisti, dei negozi, di chi compra e di chi dice che tutto è bellissimo e perfetto. Ma a noi, alla fine, che cavolo ci resta?».

Il punto, forse, è proprio qui: che cavolo gli resta, a loro? Gli studenti del “Virgilio”, bacchettati dalla polizia per la presunta esuberanza con cui hanno festeggiato la fine dell’anno scolastico, rilanciano, ragionano, e tirano le somme. «Alla fine uno si fa quasi l’idea che divertirsi sia diventato un reato dice G., 17 anni, uno dei rappresentanti d’istituto del liceo classico di via Giulia Perché stia accadendo non lo so. Ma pare proprio che sia così».

Prendete è il loro ragionamento Campo de’ Fiori. «È sempre stato uno spazio per i giovani dice L., 17 anni, figlio di un sindacalista, ogni mattina pendolare da Viterbo («Una o due ore») per arrivare al “Virgilio” Era così da sempre. Poi, all’improvviso, si moltiplicano i bar, i pub, i tavolini, i ristoranti, i locali, i localetti. Ora ci accusano perché, il sabato sera, giochiamo a pallone in piazza e può capitare che il pallone finisca sopra un tavolino. E allora apriti cielo: titoloni sui giornali, interventi della polizia, iniziative dei residenti, in un meccanismo a catena che è impossibile fermare. Resta il fatto che Campo de’ Fiori era dei giovani e che ora qualcuno, questi giovani, cerca di espellerli».

Colpa della troppa esuberanza? Di un minore rispetto per gli altri rispetto al passato? «Invenzioni sostiene Valerio, il portavoce del Coordinamento Studenti Autorganizzati È solo che ora c’è più attenzione di prima per la nostra presenza». La spiegazione di L. è questa: «Il commissariato di zona (Trevi, ndr) ragiona sta tentando di imporre un suo sistema per la zona. Secondo me, c’è di mezzo pure il Comune. L’idea è fare “qualcosa” per il Centro. Questo qualcosa alcuni lo chiamano “rivalutare”. Per me, invece, si vuole annullare il ruolo di richiamo che la zona ha sempre avuto per i giovani. Questo, insomma, deve essere un “salotto” e chi non è invitato può accomodarsi fuori».

A piazza della Chiesa Nuova, venerdì scorso, la polizia ha interrotto la battaglia d’acqua con cui gli studenti del “Virgilio” festeggiavano le vacanze. Una paio di giovani contusi, uno fermato, otto denunce in arrivo. Una ragazza, V., 18 anni, è finita in ospedale: slogatura di un polso, afferrato da un agente. «Questo clima repressivo ragiona è tanto incomprensibile che uno si convince che ci sia qualcosa di politico dietro. Licei come il “Visconti” e il “Virgilio” hanno fama di scuole di sinistra. I gavettoni a fine anno si sono sempre fatti. Non è successo nulla di diverso dagli anni passati. E allora perchè tutta questa smania di comprimerci? C’è una motivazione politica».

La scelta dei termini, forse, dice più di ogni altra cosa. È una questione di “spazi”, di “compressioni”, di “repressioni”, di “espulsioni”. Loro, almeno, la vedono così. Il Centro? «È un territorio anche nostro», dicono. «La questione Campo de’ Fiori ragiona Luciano è semplice. Il sabato sera c’è una cosa folkloristica. Gli altri ne tengano conto e non succede nulla». «Capisco le coppiette che si ritrovano col pallone sul tavolo dice V. ma bisogna capire anche noi: abbiamo fame di divertirci».

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