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Sciopero della fame ad oltranza di Francesco Pazienza
by Marco Saba Saturday, Jun. 25, 2005 at 12:11 PM mail: max@ocdbgroup.net

Sciopero della fame ad oltranza di Francesco Pazienza x ottenere giustizia Egregi, ho appena ricevuto stamane una lettera dal Dr. Pazienza, dal carcere di Livorno, che dice tra l'altro: "...oggi è giovedì e sono in astensione da nutrimento da lunedì..."

Sciopero della fame ad oltranza di Francesco Pazienza x ottenere giustizia

Egregi,

ho appena ricevuto stamane una lettera dal Dr. Pazienza, dal carcere di
Livorno, che dice tra l'altro:
"...oggi è giovedì e sono in astensione da nutrimento da lunedì, come tu
ben sai. Sono molto depresso e credo che mi farò morire d'inedia tanto
sono sicuro che gli Americani non si degneranno neppure di rispondere. Poi
si meravigliano che in giro per il Mondo vi sono solo persone che li
odiano. Ti ho voluto rispondere subito prima che la testa inizi ad
annebbiarsi...".

Da cristiano, mi sento in dovere di trasmettervi il suo comunicato
ufficiale a futura memoria.

Cordialmente,

Marco Saba
Osservatorio sulla Criminalità Organizzata - Ginevra (CH)
Tel. 0039 340 5006545
--------------------------------
Comunicato Stampa
Sciopero della fame di Francesco Pazienza per sollecitare una risposta dal
Dipartimento di Giustizia U.S.A.

Nel 1987 l'allora Governo Italiano decideva di apporre il vincolo del
Segreto di Stato all'intero fascicolo estradizionale di Francesco PAZIENZA
D. dagli Stati Uniti per impedirne la consultazione in seguito a richiesta
avanzata, per fini di studio, dalla cattedra di Diritto Internazionale
dell'Università Tor Vergata di Roma.
Il vincolo del SEGRETO DI STATO è a tutt'oggi vigente.
Da marzo a dicembre 2004 il Dipartimento di Stato U.S.A., facendo seguito
ad una richiesta presentata da un ricercatore di una O.N.G. di Ginevra
secondo la legge americana F.O.I.A. (Freedom of Information Act - Legge
sulla Libertà d'Informazione), acconsentiva a desecretare e consegnare
tutti quei documenti che erano, ed ancora sono, inaccessibili in Italia.
Le ragioni poco commendevoli che determinarono tale iniziativa secondo
la legge italiana Nr. 801 del 1977 sono apparse evidenti.
Dopo una analisi dei documenti consegnati dal Dipartimento di Stato
U.S.A., alcuni dei quali classificati originariamente dagli U.S.A.
come "SECRET" o "CONFIDENTIAL" è risultato come l'allora Governo Italiano
avesse volontariamente violato le clausole del Trattato estradizionale
ITALIA-U.S.A. del 1983.
Violazioni del Principio di Specialità previsto nell'Art.XVI nonché
violazione per omissione di quanto previsto nell'Art. X oltre ad avere
rappresentato alla controparte americana fatti ed asserite prove
giudiziarie che erano infedeli se non smaccatamente false.
Oggi è comprensibile il perché di un tale comportamento improntato
all'inganno posto in essere dopo che il Governo Italiano aveva
ripetutamente ricevuto comunicazioni sia dal Dipartimento di stato che dal
Dipartimento di Giustizia U.S.A. che qualificavano le richieste
precedentemente avanzate e relativa documentazione probatoria presentata
non avere alcuna valenza legale.
A tal riguardo è interessante leggere, tra l'altro, un messaggio
classificato come "SECRET" del 14/11/1984 inviato dall'Ambasciatore U.S.A.
in Italia Sig. {Maxwell M. Rabb} al Dipartimento di Stato U.S.A. in cui il
diplomatico informava come avesse incontrato il direttore del l'agenzia
spionistica italiana SISMI su sua richiesta [Fulvio Martini] e costui, a
nome dell'allora presidente del Consiglio [Craxi], avesse sollecitato la
consegna di Pazienza indipendentemente dal fatto che non vi fossero
giustificazioni legali per la sua estradizione.
Per assecondare il suo scopo il capo delle spie italiane aveva persino
effettuato un viaggio a Langley (Virginia) per chiedere in tal senso
l'aiuto del direttore della Central Intelligence Agency.
Ad una richiesta presentata alla C.I.A., e sempre secondo il F.O.I.A., di
poter desecretare documentazione relativa alla sua attività
nell'estradizione di pazienza e a rapporti intercorsi anche con un pro
tempore rappresentante della giurisdizione italiana, per due volte veniva
negata la accessibilità ai documenti con richiamo all'esenzione garantita
dalla legge americana per coprire le proprie fonti di informazione ed i
metodi operativi.
Ulteriori messaggi declassificati e consegnati dal Dipartimento di Stato
mostrano come il Ministero della Giustizia italiano avesse ripetutamente e
fortemente raccomandato la controparte americana di fare tutto il
possibile per evitare che a decidere sulla estradizione di pazienza
fossero giudici o tribunali americani che avrebbero potuto accorgersi
della speciosità delle accuse.
Non è certo una coincidenza che nel 1993 persino la Sesta Sezione della
corte di cassazione italiana abbia stabilito come l'estradizione di
pazienza dagli U.S.A. fosse stata estremamente equivoca confermando un suo
proscioglimento dal reato di calunnia, per cui era stato incriminato e
perseguito, dopo avere affermato che la sua estradizione dagli Stati Uniti
era stata ottenuta grazie a "carte false".
Il 10 marzo 2005 Francesco Pazienza preparava una memoria di 66 pagine in
lingua inglese che inviava al capo dell'ufficio legale dell'Ambasciata
U.S.A. in Roma, Sig. Nicolas Acker.
In questo documento egli sottolineava come gli effetti propalanti dalle
violazioni commesse dall'allora Governo italiano rendevano il suo attuale
stato di detenzione completamente illegittimo ed illegale.
Il plico spedito per posta raccomandata dal carcere di livorno scompariva
misteriosamente dal circuito delle Poste Italiane e non sarebbe mai giunto
all'indirizzo dell'Ambasciata americana in Roma.
Vi sono precisi elementi per stabilire che il Dipartimento
dell'Amministrazione Penitenziaria a livello locale e periferico non abbia
alcuna responsabilità in quanto accaduto.
Dopo più di un mese lo stesso documento veniva recapitato al Sig. Acker
dall'avvocato difensore di Pazienza in Roma.
Il Sig. Acker, dopo avere preso visione della estrema gravità di quanto
asserito da Pazienza, decideva di inviare il documento e gli allegati
probatori annessi al Dipartimento di giustizia di Washington.
Il 20 giugno 2005 Francesco Pazienza D. inizierà uno sciopero della fame
ad oltranza nel carcere di Livorno che interromperà solo quando il
DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA americano deciderà di dare una risposta,
qualunque essa sia, ai quesiti posti in punto di diritto in relazione alle
violazioni commesse dal Governo italiano nell'iter estradizionale che
rendono il suo attuale stato di detenzione totalmente illegittimo.
Alla luce di quanto documentalmente emerso Francesco Pazienza D. reputa
attualmente che non possa essere più considerato un detenuto legalmente
ristretto in carcere bensì un vero e proprio sequestrato in un Paese dove,
in tutta evidenza, non vige compiutamente lo Stato di Diritto.
Tutti i documenti desecretati dal Dipartimento di Stato americano ed il
memorandum di pazienza terminato al Dipartimento di Giustizia U.S.A. sono
consultabili sul sito:
http://www.pazienzahungerstrike.info

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