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A MODENA E IN ITALIA RETI FASCISTE
by franco melli Saturday, Jul. 16, 2005 at 11:18 PM mail: francomelli@tiscali.it

Molti compagni sono perplessi dalle rivelazioni su gruppuscoli fascisti in Emilia Romagna. Le nostre prove dal web. Diversi esponenti della destra estrema hanno lavorato per mesi in nome di ideologie comunitarie, etnicismo e anti-imperialismo. Smascheriamoli!

"MODENA CITTA' ROSSA DOVE SI MUOVONO OMBRE NERE" Abbiamo raccolto diverse informazioni dai siti web sulla presunta organizzazione neofascista "Terra e Identita'". Questa storia, uscita su Indymedia la scorsa settimana, rischia di restare lettera morta se dopo il dibattito tra compagni non si prova a evidenziare come certe connessioni tra ambienti dell'estremismo neofascista e realta' cosiddette identitarie e comunitariste siano purtroppo realta' che stanno mettendo radici nella nostra penisola. Infatti non e' una novita' che i fascisti si siano avvicinati molti anni fa alle posizioni piu' radicali dell'etnicismo militante stile Lega Nord. Nel Nord-Est la feccia fascista di Forza Nuova ha sempre condiviso le manifestazioni razziste, anti-immigrati e antimusulmane del movimento padano. Non e' nuova l'aggressione di qualche anno fa a Adel Smith , contro cui intervennero una ventina di picchiatori fascisti del partito di Roberto Fiore. Anche le stesse tesi del movimento padano sembrano ispirarsi per molti aspetti a principi che i nazisti definivano con la dizione "volkisch" cioe' "populisti". Il populismo e' una delle diverse maschere sotto la quale si e' sempre nascosta l'estrema destra nei momenti di maggior tensione politica. In Italia per fare un solo esempio ricordiamo il movimento populista della Maggioranza Silenziosa che a Milano e nel Nord-Italia raccoglieva aderenti tra le fila della borghesia anti-comunista e organizzava manifestazioni contro la "sovversione rossa". Allora i fascisti erano chiaramente al fianco del padronato e non passava giorno senza che i quotidiani riportassero di aggressioni contro sedi sindacali, partiti di sinistra, singoli militanti e circoli libertari. Il '68 ha cambiato l'Italia ma non il neofascismo che come allora continua la sua strategia di mimetizzazione a sinistra. Cadute le ideologie, in nome di un progetto mai chiaro di "lotta anti-imperialista" i fascisti hanno cominciato ad assumere forme nuove di organizzazione. Negli anni novanta erano presenti le formazioni xenofobe del Movimento Politico Occidentale, della Base Autonoma e del Fronte Nazionale di Franco Freda. A queste organizzazioni si affiancavano riviste e circoli culturali (tra cui "L'Uomo Libero", "Skinheads d'Italia" e "Orizzonti"). Alla 'sinistra' dello schieramento fascista - in nome di alleanze con l'Islam, il nazionalbolsvevismo russo, il nazionalismo eurasiatista e i popoli "oppressi" dalla globalizzazione (che i fasci chiamano mondialismo) iniziavano a amturare diversi progetti portati avanti dalle riviste "Orion" di Milano e dalla Bottega del Fantastico, da "Avanguardia" di Trapani e da "Aurora" di Ferrara. Diversi i nomi e le sigle per progetti che miravano piu' o meno tutti all'"unificazione dello spazio eurasiatico". Tale obiettivo e' identico a quello proclamato dal gruppo del progetto "coordinamento Eurasia" nato qualche anno or sono e ultima creatura della "Sinistra Fascista". A Modena esiste una sede di questa organizzazione che si cela dietro la sigla di un apparentemente innocua "Associazione culturale Terra e Identita'". Questa associazione dichiara essere apolitica ma nei fatti e' direttamente collegata con anbienti della Lega nord e del neofascismo italiano. Alcune prove dal web: - "Terra e Identita'" distribuiva la rivista Eurasia. - "nella sede di Terra e Identita' si sono svolte alcune conferenze tenute da relatori provenienti dalle fila della redazione di Eurasia, -" Terra e identita'" e' presente come riferimento per la rivista Eurasia presso tutti i siti neofascisti ( da Rinascita a la nazionale eurasia ). Tra le iniziative collaterali questa associazione pubblicava testi revisionistici del periodo settecentesco e ottocentescu sulla storia locale. Apparente libelli innocui ma dal sapore dichiaratamente revisionista come quello che ha firmato la responsabile di "Terra e Identita'" ., Elena Bianchini su "Adelgonda di Baviera" (e pubblicizzato in bella evidenza sui siti neofascisti http://misconrauti.org del nAZISTA pino rauti e da quello leghista http://giovanipadani.leganord.org). Non si dimentichi che questi responsabili dell'organizzazione provengono tutti dai ranghi politici del movimento di Bossi. Tra i collaboratori delle due riviste esiste una evidente connessione per almeno due nominativi: Stefano Vernole e Filippo Pederzini entrambi redattori di Eurasia. Il primo e' tra i coordinatori del Progetto Eurasia il suo nome si trova, cliccando con il Google il web, sui siti neofascisti: - http:// www.italiasociale.org - http:// www.archivio900.it - http:// www.lanazioneeurasia.altervista.org - http:// www.disinformazione.it Vernole e' stato attivista del vecchio Movimento Sociale Italiano. Su Filippo Pederzini il web riporta scarse notizie ma tutte portano nella stessa direzione del primo: vedi i siti - http://italiasociale.org ; www.terradegliavi.org; www.lanazioeneurasia.altervista.org. Entrambi sono stati relatori di diverse conferenze e autori di articoli che sono rintracciabili sulla rivista "Eurasia". Nell'inchiesta del Collettivo Bandiera Rossa si fanno i nomi di altri fascisti che si muovevano in Emilia in particolare l'ultrafascista Claudio Mutti, nome storico dell'estrema destra italiana. Non stanchiamo i compagni con una lista che e' impressionante se volete ulteriori informazioni sul personaggio provate a cliccare con google il suo nome o cercate nei siti: http://intermarx.com (Archivio Antifascista) www.centristudilaruna.it - www.uomolibero.com - www.italiasociale.org e la sua casa editrice www.insegnadelveltro.it catalogo eurasia. Autore di numerosi volumi il Mutti venne incriminato per la stragfe di Bologna venticinque anni or sono. In Emilia e' un nome noto. In collegamento con Eurasia e Terra e Identita' era anche il circolo "Pensieri in movimento" che ha la sede a Modena. Sempre nel modenese si trovava la sede - circa dieci anni or sono - della redazione emiliana di "Avanguardia" diretta da Dagoberto Bellucci che , dopo essersi 'convertito' all'Islam sciita, ha continuato a pubblicare per le Edizioni "Effepi" dei saggi antisemiti su 'lobbies ebraiche e ebrei in Italia' e sulla "guerra giudaica contro Saddam Hussein". Tra l'altro ha utilizzato per settimane il sito di Indymedia per la sua corrispondenza pro'Hezbollah dal Libano. Un altro personaggio del neofascismo italiano e' Carlo Terracciano collaboratore di "Orion" e dei nazionalcomunisti di Bottega del Fantastico e di Sinergie Europee. Terracciano e' autore di diversi volumi (Geopolitica Fascista e La via imperialista del nazionalismo italiano - edizioni SEB MILANO ) Suoi articoli sono presenti sui siti http:// italiasociale.org - nihilproject.it - arctogaia.com e centrostudilaruna.it In passato, secondo il sito internet, http://arci.it/Resistenza era stato il referente bolognese di Franco Freda e aveva collaborato con la rivista dei "prigionieri politici" (fascisti) di Quyex. Abbiamo scritto quello che siamo riusciti a trovare cercando maggiori informazioni sul web. Chiunque continui a non credere che queste connessioni pericolose tra fascisti, ambienti dell'estrema destra nazionalista russa (Dughin), dell'area islamica e musulmana non siano pronti a cooperare con ambienti identitari, localistici e comunitaristi come Terra e Identita' crediamo dovra' ricredersi. Quanto rivelato da Bandiera Rossa e' una delle diverse realta' e maschere sotto la quale , dietro miti quali l'anti-sionismo e l'anti-imperialismo , si muove la destra estrema italiana. Una realta' che noi siamo decisi a contrastare per fermare qualsiasi tentativo di infiltrazione o di propagazione di tesi che, volenti o no, portano dritto dritto al neofascismo e all'antisemitismo, al razzismo e ai principi della discriminazione. www.assoindipendente.org

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