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NO ALLO SGOMBERO
by filorosso Monday, Aug. 22, 2005 at 7:03 PM mail: info@filorosso.it

Siamo alla battaglia finale e decisiva.

E’ iniziato questa mattina alle 8:00 lo smantellamento dei Capannoni del Polifunzionale: la ditta esecutrice dei lavori si è aggiudicata l’appalto per la rimozione di quattro capannoni, compreso quello attualmente occupato dallo spazio sociale autogestito Filorosso, che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni. Un’operazione deliberata dal CdA dell’ateneo il 15 luglio scorso con il duplice motivo dello sgombero del centro sociale e dell’ammodernamento architettonico delle strutture universitarie (una sede ex novo per il consorzio Cies). Senza mediazioni e alternative, l’amministrazione ha deciso di “smontare” 10 anni di storia in pochi giorni, non a caso nel mese d’agosto, quando il campus è deserto, giustificando l’azione di forza con “urgenti motivi di sicurezza”.
La politica sugli spazi messa in atto da questa amministrazione è fallimentare su tutti i fronti: a fronte di tanti locali semideserti, e di altrettanti dati in gestione ad aziende private, gli spazi di socialità per gli studenti vengono sacrificati in favore di qualche altra cattedrale nel deserto.
Nell’ammodernamento architettonico della nostra università (che in quanto campus prevede spazi sociali e di espressione artistica) non è contemplato invece un luogo coperto per la musica live: una pecca imperdonabile per un ateneo che annualmente ospita una stagione concertistica. Il Filorosso ha creato con le proprie forze questa opportunità, attrezzando una sala concerti e una sala prove: la musica è stata sempre il cuore pulsante del centro sociale, palestra per tanti aspiranti musicisti e tecnici, occasione di incontro e di conoscenza diretta del rock alternativo tanto amato dagli studenti. Esiste un Dams all’Unical, indirizzo musica, che non offre le stesse possibilità in termini di “laboratorio”. Duemilacinquecento studenti hanno firmato la primavera scorsa per difendere Filorosso dalle diffide e per chiedere uno spazio permanente per la musica.
Finalmente oggi il re è nudo. Il Rettore, che patrocina il Forum dei Saperi e indossa strettissimi abiti “di sinistra”, non dimostra nei fatti alcuna considerazione per i bisogni degli studenti e per le forme di vita che hanno restituito vitalità a degli spazi abbandonati. Altrove i centri sociali sono ritenuti una priorità non in termini di “ordine pubblico” ma di “nuovi diritti di cittadinanza”. Filorosso rappresenta da almeno tre generazioni di universitari un punto di riferimento fermo, fulcro d’aggregazione e di espressione del pensiero critico. Un’esperienza che, smantellati i capannoni, non avrebbe più una sede per svolgere la propria attività politica e sociale. Sarebbe la fine di una realtà che ha dato tanto al tessuto sociale universitario e cittadino.
Se i potenti di questa università pensano di radere al suolo indisturbati questi spazi con la loro destinazione d’uso sociale e creativa, hanno fatto male i loro calcoli. Invitiamo quindi tutte le forze democratiche, sociali e politiche ad esprimersi pubblicamente, e tutti gli studenti, artisti, attivisti e mediattivisti, i fratelli e le sorelle che hanno ancora la voglia e il coraggio di ribellarsi, ad unirsi a noi, per una nuova stagione di resistenza e di festa, perché 10 anni di storia non si cancellano con le delibere o millantando democrazia dall’alto delle proprie poltrone.

Arcavacata 22.08.05
ZONA AUTONOMA FILOROSSO
Università della Calabria - Cosenza

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