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Una panoramica dei gruppi di attivisti israeliani e palestinesi
by Pumisa Wednesday, Sep. 25, 2002 at 10:53 AM mail: x

Una panoramica dei gruppi di attivisti israeliani e palestinesi più impegnati negli ultimi mesi.

Due anni fa aveva inizio la seconda Intifada. La protesta e la lotta del
popolo palestinese riacquistava forza dopo l'apparente torpore causato
dagli accordi di Oslo e dalla politica di normalizzazione messa in atto
dagli sforzi congiunti del governo israeliano e della dirigenza politica
palestinese sotto la supervisione degli Stati Uniti. Gli effetti della
nuova Intifada hanno investito le classi politiche israeliane e
palestinesi. Mentre l'Autorità nazionale palestinese si è affrettata ad
assumere tempestivamente la guida della protesta popolare, la sinistra
israeliana si è frantumata di fronte all'emergere delle richieste del
popolo palestinese e all'evidenza che nulla, sino a quel momento, era stato
fatto per porre termine all'occupazione e all'oppressione. I gruppi
tradizionali dell'opposizione israeliana, primo fra tutti Peace Now, hanno
mostrato chiaramente la debolezza delle posizioni assunte sino a quel
momento. La sinistra parlamentare israeliana ha finalmente chiarito le sue
reali posizioni appoggiando l'operato di Barak e andando poi a costituire
il governo di unità nazionale con a capo Sharon.
E' in questo quadro politico desolante che i gruppi israeliani più attivi
sul fronte della lotta all'occupazione hanno cominciato un lavoro di
presenza costante sul campo, sia nei Territori Occupati sia in Israele.
Mentre la sinistra tradizionale isareliana si ostina ancora ad appoggiare
sostanzialmente la politica di occupazione militare, gruppi di attivisti
hanno intrapreso un lavoro difficile che sembra svilupparsi su due linee:
da un lato un'opposizione interna ad Israele attraverso manifestazioni e
divulgazione di informazioni su cosa realmente accade nei Territori
Occupati, dall'altro un lavoro di costante contatto con la popolazione
palestinese e di presenza fisica nei Territori.
Non era sin'ora mai accaduto che gruppi di attivisti israeliani fossero
cosi' presenti nei Territori e riuscissero quindi ad acquisire un buon
livello di fiducia da parte dei Palestinesi stessi.
La maggiorparte di questi gruppi non ha relazioni con i partiti
rappresentati alla Knesset e raccoglie l'adesione di israeliani ebrei e
palestinesi.
Cio' che contaddistingue i nuovi gruppi di opposizione è soprattutto
l'attivismo dal basso e sul campo, la velocità di reazione agli eventi, la
realizzazione di reali occasioni di aiuto e sotegno alla popolazione
palestinese, l'efficacia della comunicazione.
Un elenco di link ai gruppi piu' attivi con una breve descrizione delle
loro attività:

YESH GVUL: http://www.yesh-gvul.org/italian.htm
Dal sito:
"Yesh Gvul (“C’é un limite”) é un gruppo di pace israeliano che si
é
incaricato del compito di supportare “Refusnik”, membri delle forze
armate
israeliane che rifiutano ordini di natura repressiva e aggressiva. Il ruolo
brutale della Forza di Difesa Israeliana (IDF) nel soggiogare la
popolazione Palestinese pone numerosi soldati di fronte ad un grave dilemma
morale e politico, nel momento in cui viene loro richiesto di compiere
azioni che essi ritengono illegali ed immorali. La gerarchia dell’esercito
richiede conformità, ma molti soldati, arruolati o riservisti, scoprono di
non potere, in coscienza, obbedire agli ordini dei loro superiori.
Dalla sua formazione, Yesh Gvul si è adoperato per promuovere il movimento
dei Refusnik. Sfidando l’intimidazione ufficiale – incluso l’intensa
sorveglianza della polizia e dei servizi di sicurezza – il gruppo ha
offerto consulenza ai soldati in lotta con la scelta disperata tra compiere
servizi di polizia che ritenevano ripugnanti, o rifiutare la disciplina
militare. Per coloro che hanno scelto di rifiutare, Yesh Gvul ha esteso una
protezione morale e materiale senza riserve, a partire da un supporto
finanziario alle famiglie dei Refusnik, fino ai picchetti alle prigioni
militari dove essi erano trattenuti. Ogni volta che uno di loro e’ stato
trattenuto, Yesh Gvul ha agito per portare la sua protesta all’attenzione
pubblica, come modello per un più vasto movimento di pace, e per altri
soldati che si trovano di fronte ad un simile dilemma.
Avendo al proprio interno punti di vista politici diversi, Yesh Gvul non è
caratterizzato da alcun programma specifico di pace. Il suo scopo immediato
è di mettere fine all’abuso da parte del IDF (Forza di Difesa di
Israele!)
per i suoi modi indegni e giungere alla fine dell’occupazione. Il gruppo
si
è unito alla soluzione “due-stati”, come chiave per una soluzione
pacifica
del conflitto Israeliano-Palestinese."

TAAYUSH(in arabo:"vivere assieme"): http://taayush.tripod.com/
Un'associazione di azione diretta dal basso creata al fine di sovvertire la
segregazione etnica e la discriminazione razziale all'interno di Israele.E'
un gruppo di attivisti palestinesi ed ebrei cittadini di Israele che da
piu' di un anno organizza convogli di aiuto in aree particolarmente esposte
alla violenza dell'esercito israeliano: in particolare l'area a sud di
Susya, una zona a Sud di Hebron in cui centinaia di famiglie di pastori e
beduini vivono sotto la costante minaccia di espulsione ed esproprio delle
terrem (http://www.southebron.com), la zona di Nablus, l'area di Rafah, nella
Striscia di Gaza. Il gruppo sta organizzando eventi in tutta Israele per
commemorare l'inizio della nuova Intifada e per ribadire il diritto per
Ebrei ed Arabi di Israele a vivere in un paese che rispetti in egual misura
i diritti umani di tutti contro ogni forma di apartheid. Gli eventi si
svolgeranno il 28 settembre.

GUSH SHALOM( in ebraico: "blocco della pace):
http://www.gush-shalom.org/english/
Fondato da Ury Avnery nel 1993 e' un'associazione molto strutturata e
comunque molto ancorata all'idea di fondo secondo la quale Israele è
innanzitutto uno stato per gli Ebrei di tutto il mondo. Gush Shalom vuole
influenzare l'opinione pubblica israeliana nella direzione della pace e
della conciliazione con la popolazione palestinese sulla base di questi
principi:
- fine dell'occupazione
- diritto dei palestinesi a costituire uno stato in tutti i territori
occupati da Israele nel 1967
- trasformare la Linea Verde nel confine fra Israele e Palestina,
garantendo la libertà di movimento di persone e merci
- Gerusalemme capitale di due Stati, con Gerusalemme Est capitale dello
Stato palestinese
-riconoscimento del principio del Diritto al Ritorno per i profughi
palestinesi autorizzando ogni palestinese a scegliere fra una compensazione
monetaria e il rimpatrio e fissando un numero di profughi autorizzatoi al
rientro, affinche' non bengano minate le basi etniche e religiose dello
Stato di Israele
- Salvaguardia della sicurezza di Israele e Palestine tramite accordi
congiunti
- Pace fra Israele e paesi Arabi al fine della creazione di un'unione
regionale
Fra i movimenti di internazionali:
International Solidarity Movement: http://www.palsolidarity.org/
E' un movimento particolarmente importante perchè è uno dei pochi ad
essere
guidato principalmente dai Palestinesi stessi. E' nato nel corso del 2001
per dare una struttura ad una serie di azioni di aiuto e protesta
organizzate nei Territori Palestinesi da palestinesi e internazionali
presenti nei territori. Utilizzano i modi dell'azione diretta non-violenta.

Riconoscono il diritto alla resistenza del popolo palestinese ed agiscono
ribadendo la necessità della fine dell'occupazione israeliana e
dell'intervento della comunità internazionale a protezione della
popolazione palestinese.
Attualmente è in corso una campagna di aiuto, tutela e interposizione in
occasione della raccolta delle olive, occasione ogni anno in Palestina per
azioni violente da parte di esercito e coloni israeliani a danno degli
agricoltori palestinesi.


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