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http://italy.indymedia.org/news/2005/10/902613.php Invia anche i commenti.

blocco ai cancelli di Monte Sant’Angelo
by Ag. Com noglobalnet Friday, Oct. 21, 2005 at 2:12 PM mail:

Oggi 21 ottobre gli studenti dell’interfacoltà e i precari della ricerca delle Università napoletane hanno effettuato un blocco ai cancelli del complesso di Monte Sant’Angelo in segno di protesta contro l’attacco portato all’Università pubblica dalla riforma Moratti.

Oggi 21 ottobre gli studenti dell’interfacoltà e i precari della ricerca delle Università napoletane hanno effettuato un blocco ai cancelli del complesso di Monte Sant’Angelo in segno di protesta contro l’attacco portato all’Università pubblica dalla riforma Moratti.
La giornata di mobilitazione è proseguita con un corteo interno al complesso che ha bloccato i corsi per sensibilizzare tutti gli studenti e i docenti sui motivi della protesta.
Questa giornata si inserisce nella più ampia mobilitazione che vede impegnati tutti gli atenei italiani
e che sfocerà nella manifestazione nazionale del 25 a Roma.
Il ddl Moratti è solo l’ultimo di una serie di provvedimenti che hanno attaccato il carattere pubblico dell’università, la qualità della didattica, il diritto allo studio già pesantemente minati dalla riforma Berlinguer-Zecchino.
È in atto una vera e propria aziendalizzazione del sistema formativo, che va contrastata in ogni suo aspetto.
In seguito la presidenza del Polo Tecnologico e la Presidenza della Facoltà di scienze sono state occupate per chiedere le dimissioni di tutti gli organi collegiali accademici come richiesto dall’ assemblea di Ateneo della Federico II del 14/10 (di seguito, la mozione approvata all'assemblea del 14/10).
In particolare, il Preside della Facoltà di Scienze, Prof. Di Donato, ha accolto le richieste degli studenti e dei ricercatori precari impegnandosi a portare all'attenzione di tutti gli organi accademici le richieste di dimissioni.
Con la mobilitazione di oggi abbiamo voluto ribadire che:
- le Università sono un luogo dove esiste OGGI un numero enorme (non meno di 50.000) di lavoratori precari nella didattica e nella ricerca: assegnisti, borsisti, contrattisti a diverso titolo, dottori di ricerca e cultori della materia....
- l’Università di oggi così come quella della Riforma Moratti non offre risposte al crescente precariato della ricerca e della didattica universitaria, alla carenza di personale, alle esigenze di ricercatori (precari e non) e degli studenti
- il precariato è una condizione inconciliabile con la libertà e la qualità della ricerca, dell’insegnamento e dello studio che richiedono tempo, servizi, strumenti e finanziamenti e perché il precariato rafforza i potentati accademici
- OGGI, l’esternalizzazione crescente dei servizi (mense, pulizie, servizi amministrativi) causa la crescita costante del numero dei lavoratori precari nelle cooperative o nelle società di servizi che forniscono le loro prestazioni alle Università
l’esternalizzazione dei servizi costa all’Università, ai lavoratori e rende i servizi meno efficienti e più costosi

le riforme Berlinguer/Zecchino e la loro pessima realizzazione hanno moltiplicato i corsi di laurea, frammentato la formazione universitaria e reso il percorso culturale e formativo degli studenti una corsa ad ostacoli frenetica e competitiva, attraverso l'istituzione dei crediti, il 3+2, lo stravolgimento dei programmi.

Riteniamo necessario che coloro che in questa Università ricoprono ruoli di responsabilità prendano una posizione chiara contro il ddl Moratti con le dimissioni del Rettore, dei Presidi di Facoltà e di tutti i componenti degli organi colleggiali democraticamente eletti.


INTERFACOLTA’
RETE NAZIONALE DEI PRECARI DELLA RICERCA

MOZIONE

L'Assemblea Generale dell'Ateneo Federico II di Napoli, tenutasi il 14/10/2005, aderendo alla settimana di agitazione 10-15 ottobre indetta dalle Organizzazioni Sindacali e dalle Associazioni nazionali della docenza, rifiuta nel merito e nel metodo il DDL Moratti "Nuove disposizioni concernenti i professori e i ricercatori universitari..." ritenendolo assolutamente inemendabile e dannoso per l'intero sistema della Università pubblica.

L'Assemblea ritiene che la procedura di approvazione al Senato segnali la volontà di non tener in alcun conto le valutazioni delle parti interessate, il cui contributo è indispensabile per produrre leggi efficaci e condivise.

Nel merito, l'Assemblea rileva che la legge in itinere non affronta e non risolve i reali problemi del sistema universitario italiano, che da tempo chiede una riforma effettiva.
In particolare, l'Assemblea rifiuta:
- l'attacco all'autonomia universitaria e l'estensione e l'istituzionalizzazione del precariato nella ricerca e nella docenza, in luogo di un reclutamento straordinario che assicuri il necessario ricambio generazionale;
- l'accesso alla didattica di figure non qualificate, in contraddizione con i criteri di valutazione della qualità degli atenei;
- un quadro normativo che col ripristino dei concorsi nazionali si illude di rendere trasparente la gestione delle progressioni di carriera.

L'Assemblea denuncia la progressiva riduzione delle risorse per l'Università e la Ricerca. I contenuti della Legge Finanziaria, i tagli reali che si sono accumulati negli anni, unitamente ai meccanismi concreti di finanziamento, stanno introducendo gravi sperequazioni tra Nord e Sud del paese (la ripartizione dell'incremento del Fondo di
Finanziamento Ordinario 2005 attribuisce alle Università del Meridione solo il 18% delle risorse totali e addirittura il 4,5% delle risorse destinate al riequilibrio). Gli effetti della riduzione delle risorse si sommano a quanto previsto dal Disegno di Legge, contribuendo a creare una prospettiva di marginalizzazione dell'Università pubblica del paese.

L'Assemblea chiede agli Organi collegiali e di governo dell'Ateneo di adottare efficaci e condivise azioni di protesta, e di sensibilizzazione dell'opinione pubblica quali ad esempio:
-assemblea regionale delle Università campane per il 24 Ottobre con la partecipazione dell'istituzione regionale, delle Organizzazioni Sindacali e delle Associazioni della docenza, e la presenza delle forze politiche;
-l'informazione alle famiglie, nelle sedute di laurea, sulle conseguenze del Disegno di Legge e della riduzione dei finanziamenti alle Università;
-adunanze di Facoltà con la partecipazione degli studenti e la concomitante sospensione dei corsi;

L'Assemblea ribadisce con forza il disagio creato agli studenti dalle riforme Zecchino e Moratti.

L'Assemblea chiede ai Rettori, ai Presidi di Facoltà, ai Presidenti dei Corsi di Laurea e ai Direttori di Dipartimento di presentare immediatamente le proprie dimissioni in segno di protesta.

L'Assemblea invita gli organi di governo accademici ad avviare un confronto con le forze politiche sulle loro proposte programmatiche per la prossima legislatura relative al futuro dell'Università.

L'Assemblea invita i Professori, i Ricercatori ed i Precari ad informare e sensibilizzare gli studenti, nel corso delle attività didattiche, sulle motivazioni e le finalità dell'agitazione.

L'Assemblea esprime pieno sostegno alla manifestazione di protesta in occasione della visita della Ministra Moratti il 18 Ottobre all'Università di Salerno.

L'Assemblea invita tutto il corpo accademico a proseguire la mobilitazione e a partecipare alla manifestazione nazionale indetta a Roma il 25 Ottobre in occasione dell'avvio della discussione alla Camera.

L'Assemblea chiede infine alle Organizzazioni Sindacali di indire lo sciopero dell'Università e della Scuola e degli Enti di Ricerca per il 25 Ottobre, contro il disegno complessivo del governo sull'istruzione e
la ricerca.

L'Assemblea Generale dell'Ateneo Federico II

Napoli, 14/10/2005

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