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[NoTav] Allarme Pisanu
by QN Tuesday, Nov. 08, 2005 at 3:06 PM mail:

Tav e protesta degli studenti C'è la mano di frange estreme

Roma, 8 novembre 2005 - Si fa sempre più marcato «il tentativo delle frange estreme dell'universo antagonista di esasperare ogni forma di protesta per deviarla dall'alveo democratico e condurla allo scontro violento».

Lo ha detto il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, riferendo in aula alla Camera sui disordini scoppiati a Roma il 25 ottobre, durante la manifestazione di protesta contro la riforma dell'ordinamento giuridico dei docenti universitari. Di fronte a questa minaccia, Pisanu ha lanciato un appello al senso di responsabilità della classe politica affinche svolga sempre un'opera di «mediazione» senza permettere «che l'esasperazione del conflitto sociale e politico si scarichi esclusivamente sulle Forze dell'ordine».

Tra gli aspetti più critici, il ministro ha ricordato la presenza tra i partecipanti al corteo «di elementi anarcoidi, marxisti-leninisti e antagonisti radicali, in gran parte provenienti dalle città del Nord».

Pisanu ha rispercorso a Montecitorio la lunga giornata che ha visto fronteggiarsi le forze dell'ordine con i manifestanti. «Dal 19 maggio 2003 a oggi -ha sottolineato- si sono svolte in Italia circa ventimila manifestazioni di piazza. Il diritto costituzionale di riunirsi pacificamente e senza armi per esprimere le proprie convinzioni ha trovato l'applicazione più ampia e scrupolosa».

Il ministero dell'Interno e le Forze dell'ordine, ha rivendicato, hanno «garantito questa libertà fondamentale», un «compito difficile assolto in modo così convincente da meritare l'ammirazione della stragrande maggioranza dei cittadini onesti».

Ma le infiltrazioni delle manifestazioni di elementi «estremisti» (che «mirano solo allo scontro con le Forze dell'ordine»), creano «contesti assai delicati, nei quali è indispensabile, ma non sempre facile -ha sottolineato Pisanu- distinguere bene le legittime espressioni del dissenso dalle manifestazioni di oltranzismo ideologico che inclinano alla violenza».

«A Roma -ha spiegato il ministro- il tentativo di elevare il livello della protesta c'è stato, ed è apparso chiaro quando si è tentato ripetutamente di far deviare il corteo per raggiungere e assediare il Parlamento, quasi fosse un palazzo d'inverno da espugnare. A tratti, i comportamenti più aggressivi hanno trovato comprensione e perfino sostegno da parte di qualificati esponenti delle istituzioni democratiche. E questi, purtroppo, non sono casi rari».

«Oggi, in Italia, le insidie maggiori alla sicurezza e all'ordine pubblico non vengono dalle periferie urbane degradate -ha detto ancora il ministro dell'Interno- ma dal terrorismo, dalla criminalità organizzata, dall'eversione interna, dall'immigrazione clandestina e dall'illegalità diffusa».

«Queste minacce -ha proseguito Pisanu alla Camera- debbono essere contrastate energicamente e senza riserve. Davanti ad esse non ci sono attenuanti politiche o giustificazioni che tengano. Se a Roma o in Val di Susa non è successo nulla di irreparabile è solo perchè, ancora una volta, il senso della misura e l'esperienza dei tutori dell'ordine pubblico hanno avuto la meglio sulle intenzioni di chi cercava lo scontro per lo scontro».

«Noi, classe politica dirigente, maggioranza e opposizione, non possiamo permettere che l'esasperazione del conflitto sociale e politico si scarichi esclusivamente sulle Forze dell'ordine. A monte della piazza, pur nell'asprezza del confronto bipolare, occorre sempre una più elevata e comune capacità di mediazione, altrimenti lo scontro -ha ammonito- prima o poi esploderà».

«Ma nessuna mediazione, nessuna prevenzione potrà avere successo se in tutti noi non prevarranno il senso di responsabilità, la capacità di misurare parole e comportamenti, il rispetto rigoroso della legalità», ha concluso Pisanu.

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