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[NoTav]WWF esiste un’alternativa più vantaggiosa
by da wwf italia Tuesday, Nov. 15, 2005 at 1:50 PM mail:

Esiste un’alternativa più vantaggiosa sotto il profilo non solo ambientale ma anche economico.

Il WWF, che sarà presente alla manifestazione del 16 novembre in Val di Susa con una propria rappresentanza, ha inoltrato a tutti i Sindaci e ai presidenti delle Comunità Montane della Val di Susa una lettera di Fulco Pratesi nella quale si esprime solidarietà per la battaglia in difesa della Valle e si offre supporto tecnico e giuridico per far emergere l’alternativa possibile rispetto all’attuale progetto TAV e riaprire, così, il doveroso e auspicato dialogo tra le parti.

“Stiamo con forza chiedendo un confronto pubblico con i principali interlocutori di questa vicenda” scrive il Presidente Pratesi “e siamo convinti che un dibattito sereno possa far emergere una semplice verità: esiste un’alternativa più vantaggiosa sotto il profilo non solo ambientale ma anche economico. Se il piano TAV, dentro cui l’opera della Val di Susa si inserisce, fosse stato sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica, questo non sarebbe mai stato approvato in questi termini. Ma purtroppo la direttiva sulla VAS nel nostro paese non è neppure stata ancora recepita e così i piani vengono approvati senza valutare le opzioni alternative. Ma la questione ora non è formale, qui ci sono ambienti integri da difendere e denaro pubblico da non sprecare: è un obbligo morale ed istituzionale aprire un confronto reale sull’alternativa al provetto TAV”.

A dare man forte alla posizione del WWF sono due notissimi tecnici quali l’urbanista Maria Rosa Vittadini, già direttore del servizio V.I.A. del Ministero dell’Ambiente, e il meteorologo Luca Mercalli. “Nonostante la linea attuale del Frejus sia utilizzata per meno della metà della sua potenzialità, il traffico merci ferroviario tra Italia e Francia è stabile dal 1994 e nell’ultimo periodo è addirittura in diminuzione” – dichiara la professoressa Vittadini, motivando la sua adesione alla manifestazione del 16, che aggiunge: “La continua crescita del traffico stradale non è dunque un problema di mancanza di infrastrutture, ma di mancanza di politica. Il potenziamento della linea esistente, secondo gli studi di FS e di SNCF, può fare fronte alla eventuale crescita del traffico fino a 20 milioni di tonn/anno: ovvero più del doppio del traffico attuale.

Gli studi accurati condotti sugli scenari futuri di evoluzione dei traffico dalla Commissione intergovernativa nel 2000, hanno chiaramente mostrato che fare o non fare la nuova linea Torino-Lione entro il 2020 non influenza minimamente la ripartizione del traffico tra strada e ferrovia. La nuova linea, se dovesse essere realizzata, toglierà semplicemente un pò di traffico ferroviario ai valichi svizzeri”.

“L’attuale linea del Frejus è una linea sottoutilizzata che potrebbe già oggi aumentare il suo traffico merci. Sarebbe poi importante definire quali e quante merci dovranno transitare dalle Alpi in un futuro a bassa intensità energetica: più merci uguale più rifiuti – conclude Luca Mercalli, tra l’altro membro del comitato scientifico del WWF Italia - . “I consumi non possono continuare a crescere all'infinito e l'esaurimento del petrolio renderà inutili le opere faraoniche a vantaggio di un sistema di produzione e di trasporto e di manutenzione che privilegia le piccole distanze. Un locomotore ad alta velocità richiede 8 megawatt per funzionare e la sola costruzione dell'opera consumerà una quantità di energia e restituirà danni ambientali ben superiori ai vantaggi che oggi vengono sbandierati come strategici per lo sviluppo e l'ambiente”.

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