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TARANTO : appello manifestazione 17 novembre 2005
by Movimento Studentesco taranto Tuesday, Nov. 15, 2005 at 10:01 PM mail: movimentostudenti.ta@libero.it

Il Movimento Studentesco di Taranto in occasione della manifestazione nazionale del prossimo 17 novembre contro la riforma Moratti parteciperà attivamente organizzando un corteo. Il concentramento si terrà nella piazza antistante l’arsenale alle ore 9 e terminerà in piazza della Vittoria dove si terrà una dance hall . Si mobiliteranno insieme agli studenti delle superiori quelli delle università che hanno sede a Taranto.
Il Movimento Studentesco espone le motivazioni per le quali protesta attraverso questo articolo:


DIPENDENTE MORATTI E’LICENZIATA PER GIUSTA CAUSA


“Un paese ignorante si governa meglio”,così si titolava un articolo su “La Repubblica”: era uno slogan portato da attori e da artisti vari,scesi in piazza per manifestare contro i tagli alla cultura varati dalla nuova finanziaria presentata dal governo ultimamente. Ma la manovra è ben più ampia e non viene attuata solo tramite la finanziaria; la riforma Moratti gioca un ruolo essenziale in quest’ ambito. Essa prevede,infatti,la netta contrapposizione tra Formazione Professionale e Licei; scompare del tutto la figura degli Istituti Tecnici,
In tal modo chi potrà permettersi un corso di studi abbastanza lungo da concludere anche un ciclo di studi universitario, andrà al Liceo (il solo titolo di studi conseguito al liceo); le classi meno abbienti dovranno accontentarsi di un’istruzione professionale (dalla quale non si può accedere direttamente all’università).
Se già oggi l’istruzione non è ripartita in ugual maniera a tutte le classi sociali,nonostante la presenza degli istituti tecnici,con la scomparsa di questi ultimi, il divario si fa sempre più ampio.
Le logiche capitalistiche vengono introdotte nel mondo della scuola. Gli studenti che a causa delle risorse economiche insufficienti o della prematura scelta della tipologia di scuola ( lo studente è costretto a scegliere all’età di 12-13 anni se frequentare il liceo o formazione professionale ), opteranno per la formazione professionale, avranno a che fare col mondo del lavoro tramite quelle forme che vengono definite “ alternanza scuola lavoro “ e “apprendistato”.
Sono situazioni che abituano il “futuro” lavoratore alla logica di sfruttamento del sistema lavorativo. Con questi sistemi, infatti, vengono ridotte le ore dei frequentazione della scuola ed impiegati i ragazzi per costituire manodopera gratuita al servizio delle aziende.
Inoltre, il principio del federalismo viene applicato alla nella riforma della scuola per quanto riguarda la formazione professionale: essa verrà gestita a livello regionale, sulle possibilità economiche, cioè, di ogni singola regione. Un quadro non esaltante, in generale per il meridione ed in particolare per la Puglia, già oggi ultima in graduatoria per diritto allo studio.
E’ un ritorno ad 80 anni fa quando andare a scuola era un lusso di pochi.
Si mira così a tenere nell’ignoranza le classi più basse della società, sempre più penalizzate dalle politiche istituzionali, mirando ad un modello repressivo che colpisce fin dalla radice i soggetti più legittimati alla protesta e che rafforza i meccanismi del capitalismo come modello economico basato sulla precarietà dei soggetti lavorativi.
Oltre agli istituti superiori, la riforma danneggerà anche e soprattutto il mondo universitario.
Infatti, oltre al taglio dei fondi destinati alla ricerca, scomparirà il ruolo del ricercatore che sarà considerato un’apprendista con un contratto precario a tempo determinato. Inoltre sarà aumentato il potere dei “baroni” universitari (rettori, professori all’apice della propria carriera) che saranno i commissari dei concorsi a cattedra con il consequenziale aumento dei clientelismi e diminuzione della qualità dei professori.
Insomma non si può rimanere indifferenti dinanzi a una riforma che danneggia
il nostro futuro e quello delle prossime generazioni, opporsi è un dovere di tutti.

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