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[RC] L'Arena dello Stretto intitolata al senatore missino Ciccio Franco
by greek pi Thursday, Nov. 17, 2005 at 12:23 PM mail:

Reggio Calabria: l'Anfiteatro dello Stretto intitolato al senatore missino Ciccio Franco. Dalla Gazzetta del Sud (edizione reggina) del 16 novembre 2005, un articolo che raccoglie i toni aulici e retorici della vedova Franco e del capogruppo regionale di An Alberto Sarra. L'on. Giuseppe Valentino, sottosegretario alla Giustizia, parla addirittura di "vergognosi archi costituzionali", riferendosi alla posizione in parlamento dell'MSI negli anni Settanta.

di Pino Toscano

L'anfiteatro sarà intitolato oggi al capo della Rivolta di Reggio
Ciccio Franco nell'arena
La moglie: «Ha amato la città fino all'ultimo istante della sua vita»


L'Anfiteatro dello Stretto sarà intitolato al senatore Ciccio Franco, l'anima della Rivolta. Una decisione, quella dell'Amministrazione comunale, che ha suscitato l'unanime apprezzamento della destra reggina, molto legata al ricordo del sindacalista che salì sulle barricate per difendere i diritti violati della sua città.

Nella circostanza, la moglie Elsa Caminiti Franco ha fatto la sua commossa riflessione in una lettera: «Il 16 novembre», scrive, «ricorre il 14. anniversario della scomparsa di Ciccio Franco, mio marito, uomo umile, buono e coraggioso. Difensore sino alle estreme conseguente di questa città, che ha amato sino all'ultimo istante della sua vita. Le sue parole, morente tra le mie braccia, sono state: "Elsa, portami a Reggio". Lui è stato un irripetibile, straordinario figlio di questa città. Io sono stata privilegiata da Dio per averlo avuto compagno di vita per 36 anni, dividendo con lui ogni attimo della sua onesta ma tanto travagliata esistenza».

Poi Elsa Caminiti parla dei Moti con accenti d'orgoglio: «La Rivolta di Reggio, nobile, pulita, condivisa da un popolo generoso, idealista, pronto a dare la vita per una causa giusta, è un patrimonio storico e morale che appartiene anche a me. L'ho vissuta con entusiasmo accanto al mio insostituibile Ciccio Franco». E oggi «il mio infinito grazie è per tutti i reggini che da anni hanno voluto che venisse dedicato un luogo a colui che li ha difesi con tanta passione, chiedendo in cambio solo l'affetto della sua gente. Io non sarò presente alla cerimonia, verrei sopraffatta dalla commozione. Riservandomi, però, di andare a omaggiare questo storico luogo, per piangere con orgoglio e dolore, in una qualunque sera e da sola».

Secondo il desiderio della vedova, sarà il nipote Antonio Franco, in rappresentanza della famiglia, a scoprire insieme al Sindaco Scopelliti la stele realizzata dalla "Siel" di Lazzaro.

L'on. Giuseppe Valentino, sottosegretario alla Giustizia, ricorda che «Ciccio Franco è stato un prestigioso esponente della Destra politica italiana in anni difficili, quando si ergevano vergognosi "archi costituzionali" al cui interno consumare le più singolari vicende consociative», e che «contro questo sistema egli si batté con tenacia e intelligenza da vero protagonista, così come fu protagonista indiscusso di quella straordinaria pagina di storia reggina che si realizzò nel 1970 e che impose all'attenzione di una vastissima opinione pubblica le leggittime aspirazioni di una città per troppo tempo dimenticata». Dunque, «è giusto che Reggio lo ricordi, è giusto che Reggio scriva il suo nome a caratteri indelebili in un monumento che lo rammenterà alle future generazioni».

Alberto Sarra, capogruppo di An in Consiglio regionale: «"Una vita al servizio di Reggio e del suo comprensorio e con le mani pulite". Parole che esprimono uno straordinario rapporto di mutua implicazione che venne a determinarsi con una forza propulsiva inarrestabile. Il ricordo del sen. Ciccio Franco va ben oltre la solennità di un momento atteso sin da troppo tempo e che non esitiamo a definire una conseguenza naturale della memoria storica della nostra città.

L'intitolazione dell'Anfiteatro dello Stretto (ex Arena) e la stele - dice Sarra - costruiranno "la testimonianza visiva sul territorio" di un nostro concittadino che più d'ogni altro seppe rendersi portatore naturale delle legittime rivendicazioni di una comunità che gradualmente, attraverso variegate tipologie comportamentali, assumeva di volta in volta tutte le fasi tipiche di una componente sociale che vedeva stravolta la propria quotidianità, permeata da sensazioni di rabbiosa impotenza nella convinzione di aver subìto gravissime violazioni di diritti, destinataria di atti estremamente lesivi, tali da incidere pesantemente sugli aspetti qualificanti del riconoscimento legittimo del proprio ruolo in ambito regionale e nazionale.

La figura di Ciccio Franco - aggiunge Sarra - ha incarnato "l'humus" del tempo con acquisizione quasi automatica, peculiare dell'intima valenza dell'esponente politico che tende a far proprio l'humus sociale ponendolo a fondamento della sua azione. Quasi sospinto con forza istintiva dal proprio retaggio storico, egli divenne, presso le sedi istituzionali, una sorta di plus valore per l'intera comunità reggina, riuscendo a conferire priorità assoluta, nel suo agire politico, alla voglia di riscatto ed al netto deciso rifiuto di essere relegati in condizioni storiche di secolare passività, di forzata rassegnazione. La sua vita si indentifica con il suo percorso politico, un percorso che costruì le fondamenta per la conquista di elementi preziosissimi per la riqualificazione della città: l'Università, la Corte d'Appello, la sede del Consiglio regionale sono da considerarsi in gran parte come la manifestazione esteriore della sua attività politica».

Per l'esponente di An «non si riesce a scorgere, a distanza di lustri, distinzione alcuna tra l'uomo e il politico. L'elevato grado di rappresentatività è in questo caso, direttamente proporzionale al valore dell'uomo. Dal suo operato quotidiano emergeva con trasparenza assoluta la sua ragione di vita: la riappropriazione della dignità storica di Reggio, il recupero e la ricostruzione della sua identità.

La manifestazione della scoperta della stele a 14 anni dalla sua scomparsa - conclude Sarra - significa celebrare degnamente un capitolo della storia di Reggio e un uomo al quale, più d'ogni altro, possono essere accostate le parole pronunciate dal Santo Padre Giovanni Paolo II, in occasione della sua visita in Parlamento, di cui proprio in questi giorni ricorre l'anniversario: "Voi stessi, come responsabili politici e rappresentati delle Istituzioni, potete dare sui questo terreno un esempio particolarmente importante ed efficace. La vostra attività infatti si qualifica in tutta la sua nobiltà nella misura in cui si rivela mossa da un autentico spirito di servizio ai cittadini. Decisiva è in questa prospettiva la presenza nell'animo di una vivissima sensibilità per il bene comune"».

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