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NO TAV: dall'Unità
by info Tuesday, Nov. 29, 2005 at 11:35 AM mail:

«Bloccheremo tutta la valle», promette il presidente della Comunità Montana e leader della protesta Antonio Ferrentino. Il gruppo si è messo in marcia già dalle prime ore di oggi, dopo che nella notte poliziotti in tenuta anti-sommossa hanno «militarizzato la Val Cenischia», ha detto Ferrentino.

Per far allestire il primo cantiere dei lavori preliminari della galleria "di servizio" di Venaus (in vista della ventilata seconda linea Torino Lione), centinaia di poliziotti hanno occupato nella notte la zona destinata al cantiere adiacente alla strada che dalla statale del Moncensisio sale a Venaus e Novalesa. Le lettere inviate ai proprietari per rendere disponibili i terreni parlavano di 30 novembre. La polizia è arrivata con 24 ore di anticipo, scompigliando i piani delle previste mobilitazioni "No Tav". Ma in questo modo è arrivata sotto gli occhi di una delegazione di europarlamentari di diverse nazionalità che stava visitando la valle.

La mobilitazione si sta creando ugualmente. «Bloccheremo tutta la valle», promette il presidente della Comunità Montana e leader della protesta Antonio Ferrentino. Il gruppo si è messo in marcia già dalle prime ore di oggi, dopo che nella notte poliziotti in tenuta anti-sommossa hanno «militarizzato la Val Cenischia», ha detto Ferrentino.

La questura dice che al momento non ci sono scontri o feriti, mentre il leader della comunità montana segnala il «lieve ferimento» a un ginocchio dell'europarlamentare di sinistra Vittorio Agnoletto, in visita nella valle con la Commissione petizioni dell'Unione europea. La polizia ha impedito al pullman dei parlamentari di recarsi al cantiere di Venaus, circostanza che un funzionario della Questura smentisce, dicendo che il mezzo ha regolarmente attraversato la statale, bloccata in località Passeggeri, per permettere alle ruspe di recarsi sul cantiere.

La protesta fa seguito al corteo del 16 novembre scorso che ha mobilitato migliaia di cittadini e sindaci della valle contro l'opera ferroviaria. I comitati che da mesi si oppongono al progetto dell'Alta velocità fra l'Italia e la Francia, finanziato in parte dall'Unione Europea, contestano l'impatto ambientale dell'opera e il rapporto tra costi e benefici, chiedendo di rafforzare i trasporti di merci sulla rete ferroviaria già esistente, a loro avviso sottoutilizzata. Invece, secondo il consorzio italo-francese che deve realizzare il progetto - i cui tempi di lavoro sono stimati in nove anni nella parte italiana - dalla Tav verranno benefici per i passeggeri, che andranno da Torino a Parigi in un'ora e 45 minuti contro le attuali quattro, per il trasporto delle merci e anche per l'ambiente, dato che per oltre 50 chilometri la linea sarà sotterranea.

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