Tav, barricate contro il cantiere - In 15 mila per bloccare i lavori
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Venaus si raggiunge solo a piedi: blocchi delle forze dell'ordine.
Assemblea del consiglio comunale. I Verdi: "Stop al traforo"
Barricate contro i lavori per la Tav. Le hanno erette, con legna e grate di ferro, i manifestanti che non hanno mai abbandonato, neppure la notte scorsa, il presidio davanti ai cantieri per la nuova linea ferroviaria veloce in valle di Susa. Le barricate bloccano le camionette degli agenti che vorrebbero invece allontanarsi per ottenere il cambio con colleghi provenienti da altre questure. Il clima tra i dimostranti, circa quincimila, e le forze dell'ordine, più di mille uomini, è elettrico. Posti di blocco sono stati organizzati dalla polizia lungo le strade di accesso a Venaus. Vietato il transito alle auto: il paese si può raggiungere solo a piedi. Oggi dovrebbe essere il giorno di apertura dei lavori ma i manifestanti sono decisi a bloccare il cantiere e finora ci sono riusciti. Alle 9 è iniziata un'assemblea straordinaria del consiglio comunale di Venaus sul tema della Tav: l'aula è affollata da centinaia di cittadini. Nel corso della manifestazione, un dimostrante è stato colpito da infarto: è ricoverato in rianimazione nell'ospedale di Rivoli.
Solidarietà dal comitato No Tir. Solidarietà alla manifestazione in Valle di Susa è stata espressa anche dal Comitato "No Tir" che da anni si batte per la riduzione dei passaggi dei mezzi pesanti nel traforo del Monte Bianco. Un picchetto di una cinquantina di persone, da stamane sulla statale 26 in Valle d'Aosta, nei pressi di Courmayeur, distribuisce volantini di protesta.
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