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Roma City Strikers - scioperanti della capitale
by Otrotroc Monday, Oct. 14, 2002 at 11:20 AM mail:

17/18 ottobre 2002>> SCIOPARADE>> ore20 San Lorenzo, Roma

Roma City Strikers -...
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Il precariato sociale proclama lo sciopero generalizzato di 24 ore.
Perché otto ore non bastano più, non rappresentano più la complessità di un
lavoro che si estende nel tempo fino a sovrapporsi all’intera vita, fino a
rendere produttivo ogni attimo della nostra esistenza. La nostra fabbrica ha
superato le pareti del posto di lavoro e si è diffusa nella città; per
muoverci spendiamo soldi, tempo, nervi e fiato; lavoriamo a casa nostra o
cambiamo luogo ogni giorno, lavoriamo nella rete o mentre ci muoviamo nella
città. Il nostro lavoro ha superato le pareti dell’orario di lavoro;
straordinari obbligati, turni lunghi, lavoro notturno. Spesso le ansie, le
passioni, le relazioni, i saperi, le idee che mettiamo in gioco nel lavoro
non hanno orario, anzi a volte è proprio quando non lavoriamo che produciamo
di più. Se il lavoro si estende per tutta la giornata, estendiamo lo
sciopero a tutta la giornata; se il lavoro si estende a tutta la città,
estendiamo lo sciopero a tutta la città.


Costruiamo lo sciopero prolungato, che estenda quello proclamato dai
sindacati, uno sciopero di quel nuovo mondo del lavoro non incluso nello
statuto dei lavoratori, uno sciopero di chi non può scioperare, perché
rischia il licenziamento, perché non ha un contratto, perché non ha un
permesso di soggiorno o semplicemente perché il suo lavoro non è
riconosciuto come tale.
Costruiamo lo sciopero generalizzato, in cui ricombinare diverse
soggettività sociali a partire dalla comune condizione di precarietà
forzata, di mobilità indotta, di incerta cittadinanza. Lo sciopero dei
lavoratori interinali, a partita IVA, Co.co.co, in formazione-lavoro, a
prestazione occasionale; lo sciopero dei lavoratori atipici che diventano
selvaggia anomalia; lo sciopero dei migranti, sempre più “cittadini a tempo
determinato”; lo sciopero degli studenti e dei ricercatori che rifiutano la
privatizzazione dei saperi e la distruzione di scuole e università
pubbliche. Costruiamo lo sciopero dei Chainworkers, lavoratori delle catene
commerciali delle grandi multinazionali, dei Networkers, lavoratori della
new economy in crisi, dei Brainworkers, lavoratori cognitivi e della
comunicazione. Costruiamo lo sciopero metropolitano del precariato sociale.


Scioperiamo per resistere all’assalto ai diritti conquistati, per difendere
l’art.18 e lo statuto dei lavoratori, generalizziamo lo sciopero per
conquistare nuovi diritti sociali e di cittadinanza.


Generalizziamo lo sciopero per un reddito, come retribuzione di tutto quel
lavoro non riconosciuto che svolgiamo, come strumento per liberarsi dalla
precarietà, per ridurre l’orario di lavoro e liberare tempo di vita.
Generalizziamo lo sciopero per la libera circolazione degli esseri umani,
contro i centri di permanenza temporanea per migranti, contro le nuove leggi
razziali, per un Europa senza frontiere.
Generalizziamo lo sciopero per la libera circolazione dei saperi, contro la
privatizzazione della conoscenza e la diffusione di brevetti e copyrights ad
ogni sfera della vita, per il libero accesso e l’autogestione delle nuove
tecnologie.
Generalizziamo lo sciopero per disertare la guerra globale, guerra
preventiva, guerra permanente che diventa guerra sociale ed economica.
Generalizziamo lo sciopero, lanciando lo sciopero del sonno, di chi è
costretto a non dormire, dei migranti perquisiti nel cuore della notte;
lanciamo lo sciopero del consumo astenendoci da ogni acquisto, picchettando
i centri commerciali e i grandi rivenditori; lanciamo lo sciopero della
mobilità, bloccando, ritardando la circolazione delle merci per le
strade.Generalizziamo lo sciopero anche se siamo costretti a lavorare,
attraverso piccole azioni di disturbo, sabotaggio, interruzione,
disobbedienza, sottrazione attiva.


Per iniziare la generalizzazione dello sciopero diamo appuntamento a
S.Lorenzo, luogo di intreccio del precariato sospeso tra lavoro e
formazione, tra centro e periferia. Vogliamo attraversare la nostra città
con un corteo notturno per riprenderci le strade, le vie di comunicazione,
le piazze, gli spazi e i tempi negati. Lo faremo con i suoni, con le luci,
con le immagini, mettendo in gioco quelle forme e quei tempi della vita che
poco hanno a vedere con il lavoro tradizionale, che vogliono nuovi diritti,
autogestione della propria flessibilità e mobilità, vogliono ozio, vogliono
felicità.


Roma City Strikers - scioperanti della capitale


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