La Val Susa fa saltare i nervi al governo
Blocchi messi e tolti e una polemica interna al governo. Si è consumata così l’ennesima giornata di proteste contro l’alta velocità in Val di Susa. Anche ieri non sono mancate le barricate, le occupazioni di strade, autostrade e ferrovie; ma nel pomeriggio, grazie ad un complesso lavoro di mediazione svolto dai sindaci, i blocchi hanno cominciato ad essere tolti: secondo i primi cittadini della valle, "da domani (oggi, ndr) non si effettueranno più barricate sulle vie di comunicazione", per non provocare eccessivi danni al turismo, proprio alla vigilia dell’apertura della stagione sciistica. Ma si tratta di una pace armata e le prese di posizione del governo non aiutano. Il presidente del consiglio Berlusconi, infatti, ieri ha lanciato l’allarme contro "i gruppi dell’estrema sinistra, dell’area antagonista e dell’anarco-insurrezionalismo", pur riservando parole “dolci” nei confronti della "protesta pacifica degli abitanti della Valle". Botta e risposta con retromarcia finale, infine, tra il ministro delle Infrastrutture, Lunardi e il titolare del Viminale, Pisanu. Con il primo che derubrica la Tav a "problema di ordine pubblico", il secondo che replica irritato "è l’esatto contrario" e Lunardi che si corregge "il governo è stato e rimane aperto al dialogo". Sarà. Intanto oggi a Venaus si torna a manifestare.
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