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[Milano] Sgomberato il Bulk: iniziato il dopo Ferrante (Ma chi l'ha scritto? Topo Gigio?) | ||
by dal giornale Thursday, Dec. 15, 2005 at 8:55 PM | mail: | |
Dal Giornale:
deposito_bulk.jpg3c3ylt.jpg, image/jpeg, 240x180 Chi sull'agenda si era segnato che venerdì dalle diciotto al 74 di via Piranesi ci sarebbe stato un dibattito “out of control” può cancellare quell'appunto. E anche il seguito della serata: il reading teatrale Remember Genova 2001 e il Dj set trash/revival. Tutto rinviato a data da destinarsi (MA DOVE!!??). Motivo? Al 74 di via Piranesi non c'è più la sede bis del Deposito Bulk. Sì, l'edificio di proprietà del Demanio comunale okkupato; appena ventiquattr'ore prima dai pasdaran del centro sociale tanto caro all'area della galassia antagonista, che va dai disobbedienti agli anarchici e dai Cobas agli assaltatori urbani (BOH!!??) è stato sgomberato e pure senza incidenti. Doppia buona notizia; commenta Riccardo De Corato: "Prova che Milano pur adesso contare su un prefetto che ritorna ad essere tale e che sa prendere decisioni tempestive nei confronti di tutti quelli che violano la legge". Valutazione, quella del vicesindaco, che la dice lunga sull'attesa di un intervento rapido, all'insegna della legalità che inverte una linea di tendenza fatta di lassismo e di inutili, oltre che prolissi tavoli; cari all’ex prefetto Bruno Ferrante (TUTTE PALLE. FERRANTE HA FATTO DECINE DI SGOMBERI). Che, naturalmente, a sgombero avvenuto, sceglie di non spiegare perché abbia tollerato situazioni di illegalità e offre invece la sua disponibilità nell’interesse dei ragazzi; affinché venga trovata una soluzione a cui - dice – anch’io stavo lavorando. Peccato che la soluzione; vagheggiata dal candidato sindaco del centrosinistra non sia mai arrivata, nonostante il pm Fabio Roia avesse chiesto lo sgombero dell’edificio ex-Enel al 36 di via Niccolini (QUELLO CHE L’AUTORE OMETTE VOLUTAMENTE E’ CHE NELL’ORDINANZA LO STESSO MAGISTRATO RICONOSCE L’ALTO VALORE SOCIALE DEL BULK) a Porta Volta, perché vi vige una sorta di stato di extraterritorialità. E, ricordano le cronache, pure gli stessi ragazzi; avevano respinto ogni possibilità di soluzione alternativa che, nelle intenzioni di Ferrante, avrebbe dovuto portare all’abbandono spontaneo dell’area (AH SI'!!??). Così non era avvenuto. Risultato? Gli occupanti di via Procaccini hanno creduto di potersi allargare, di rivendicare un nuovo spazio sociale a Milano. Dove? Al 74 di via Piranesi. Calcolo sbagliato; sostiene Guido Manca (DI CERVELLO): “All’ombra della Madonnina non c’è spazio per le alterazioni dell’ordine pubblico. Chi (TRA I POVERACCI, SI INTENDE…) non rispetta quelle che sono le regole della civiltà e della legalità non ha diritto di residenza”. Messaggio con plauso incluso alle forze dell’ordine per il risolutivo intervento in via Piranesi; che, preannuncia l’assessore alla Sicurezza, sarà seguito a breve da un’altra soluzione: quella dello stabile al 2 di via Lecco, a due passi da piazza San Babila, abusivamente occupato da presunti (PRESUNTI SOLO PER L’IDIOTA CHE SCRIVE) rifugiati politici che, tra l'altro, godono del sostegno del popolo antagonista. +Soluzione resa possibile anche alla luce di quell’ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri che offre interventi straordinari e urgenti per il contrasto e la gestione dell’immigrazione clandestina; spiega Manca. Questione affrontata anche ieri in un incontro tra il prefetto Gian Valerio Lombardi e le istituzioni. Quelle istituzioni, chiosa De Corato, che ora vogliono conoscere i motivi che hanno permesso ai militanti del Bulk di occupare impunemente per otto anni lo stabile di via Niccolini (OTTO ANNI!!??). Domanda rivolta con interrogazione al ministro degli Interni, Giuseppe Pisanu: “Vogliamo conoscere anche perché in quel lasso di tempo i massimi vertici della Prefettura milanese abbiano tollerato questa situazione, nonostante il Comune sollecitasse lo sgombero”. Sostantivo gradito, ovviamente, dall’assessore al Demanio Diego Sanavio che applaude alla tolleranza zero, mentre la Provincia di Milano condanna l’operazione di normalizzazione, lo sgombero mortifica il dialogo; sostiene l’assessore alle Politiche giovanili Irma Dioli: “Crediamo che vi sia necessità di cambiare rotta, di dare risposte concrete alle domande che emergono”. L’amministrazione provinciale sta quindi cercando di fare la sua parte. Che, sorpresa, è quella tanto cara a Ferrante: non chiudere la porta in faccia agli autonomi pur sapendo che on-line quelli del Bulk già minacciano nuove iniziative, forse meno festose e meno tese al dialogo. Ma, purtroppo, per loro, a Milano gli occupanti abusivi di mestiere; non possono più agire indisturbati (A MILANO SARNNO 30 ANNI CHE E? GIA’ COSI’…). |
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