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SOGGETTI!NON OGGETTI! sabato 14 a Milano
by mag47 Wednesday, Jan. 11, 2006 at 11:21 AM mail:

appuntamnto a Brescia alle 12.15 in Stazione TUTTI A MILANO!!

Soggetti! Non oggetti!
Le nostre libertà non si toccano!

La santa alleanza tra potere clericale e governo neo-fascista ha sferrato una nuova crociata: questa volta tocca alla 194, la legge sulla tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria di gravidanza (IVG). Questo attacco mira a rappresentare nella morale pubblica e nelle coscienze il ricorso all’aborto come disvalore e colpa, delle donne che si trovano a dover compiere quella scelta.

Già da tempo assistiamo ad atti concreti che pongono seri ostacoli alla piena applicazione alla 194. Anche a Brescia negli ultimi anni ben quattro consultori pubblici sono stati dati in gestione a soggetti privati di chiaro orientamento ideologico, per esempio alla “Fraternità”, che spesso favoriscono l’assunzione di cosiddetti obbiettori di coscienza. Ciò aggrava i limiti gia esistenti all’accesso e alla qualità del servizio, alla promozione dell’autodeterminazione femminile, di una sessualità cosciente, di una genitorialità consapevole.

La presenza istituzionalizzata del “movimento per la vita” nei consultori è un’offesa della dignità e della sofferente consapevolezza di chi decide di ricorrere all’IVG, ed è un attacco alla professionalità e alla sensibilità delle operatrici/ori dei consultori, fatti apparire come freddi dispensatori di aborti.

Come se non bastasse, resta bloccata oltre frontiera la RU 486, la cosiddetta “pillola abortiva”, gia utilizzata da almeno venti anni in Francia ed altri Paesi non solo europei. Si impedisce in tal modo alle donne che devono abortire il metodo per loro meglio accettabile, come se questa libertà di scelta fosse troppo grande; ciò rivela il paternalismo e la sfiducia di chi ci governa, la paura verso la conquistata autodeterminazione, l’intento punitivo, di umiliazione e criminalizzazione della libertà di scelta delle donne.

Il dogma del fronte clericale e antiabortista è noto: la legge 40 sancisce la personalità giuridica dell’embrione, che va tutelato prima e spesso a scapito della madre, le donne vengono cosi ridotte a utero non pensante, negandone sogni e identità. Non viene riconosciuta la condizione necessaria: non c’è nascita senza il consenso di una donna che scelga di diventare madre.

In realtà, al di là della fitta nebbia delle crociate moralizzatrici che riprovano a usare la maternità contro la libertà femminile, è chiaro come oggi per milioni di donne e di uomini la precarietà di lavoro e di vita sia sempre di più il problema, che rende estremamente difficile anche sognare e portare avanti il progetto di maternità/paternità. E la soluzione non sta certo nell’elargizione di una ridicola mancetta alle nuove madri, per di più ricavata dalla tassa sui prodotti dell’industria pornografica.
Nei fatti la precarietà e l’attacco ai diritti sociali stanno diventando il vero contraccettivo contro il desiderio e valore sociale delle nuove nascite!

E’ evidente il filo nero che lega l’attacco alla 194 e all’autodeterminazione delle donne al non riconoscimento delle coppie di fatto e alla scelta di vivere liberamente la propria sessualità e i propri affetti, alla legge Bossi-Fini che nega libera circolazione e dignità a uomini e donne, alla accanita repressione delle diverse pratiche di lotta sociale, alla criminalizzazione della scelta di consumo di qualsiasi sostanza stupefacente, all’espropriazione dei diritti sociali e del lavoro, alla precarietà imposta come normalità…

Quel filo serve a legarci, a controllare i nostri corpi, a limitare la nostra soggettività e autodeterminazione, i bisogni e i desideri di tutt*. Per dividerci, renderci docili, sfruttarci meglio, perpetuare l’ingiustizia.

Spezziamo il filo. Apriamo conflitto.

SABATO 14 GENNAIO
MANIFESTIAMO TUTTE E TUTTI A MILANO
(Concentramento alle ore 14 in Piazza Duca d’Aosta)

Appuntamento per Brescia alle ore 12.15 in Stazione

Vogliamo essere libere di instaurare relazioni d’amore con chi suscita in noi tale sentimento, indipendentemente dal suo sesso biologico. Vogliamo essere noi a decidere se e che tipo di famiglia costruire. Vogliamo essere libere di scegliere se e in che modo diventare madri. Vogliamo vivere la realtà lavorativa senza il peso paralizzante della precarietà dei diritti.
Vogliamo contrapporre alle ingabbianti definizioni sulla femminilità coincidente con la maternità, tutta la potente creatività del nostro essere donne.


C.S.A. Magazzino 47
Collettivo Quarantatette – Brescia
http://www.bresciantagonista.org

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