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FERMIAMO LA CROCIATA CLERICO-FASCISTA CONTRO L'ABORTO E LA 194
by emmelle Wednesday, Jan. 11, 2006 at 11:36 AM mail:

IN PIAZZA IL 14 GENNAIO

FERMIAMO LA CROCIATA...
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FERMIAMO LA CROCIATA CLERICO-FASCISTA CONTRO L'ABORTO E LA 194

Come era ampiamente prevedibile, dopo il boicottaggio del referendum sulla fecondazione assistita il Vaticano e le forze clerico-fasciste sono partite all'assalto dell'aborto e della legge 194 convinti che questa sia la volta buona dopo quasi trent'anni di assedio e di attacchi continui.

Vanno in questo senso i ripetuti tentativi del ministro della salute, il fascista Francesco Storace, di bloccare la sperimentazione della pillola abortiva RU 486, nonché la proposta dello stesso ministro di aprire le porte dei consultori pubblici ai volontari del nero "Movimento per la vita" per "aiu-tare" le donne a evitare l'aborto. Sempre di Sto-race è la proposta alle regioni di sottoscrivere un accordo per monitorare la "prevenzione" prevista dalla 194 "con particolare riferimento al ruolo dei consultori e delle associazioni di volontariato".

A ruota è giunta la richiesta dell'UDC di istituire un'indagine parlamentare sulla pillola abortiva RU 486 e sull'attuazione della legge 194, prontamente autorizzata dal presidente della camera, Pierferdinando Casini.

Dai continui richiami alla "difesa della vita" e di condanna dell'aborto si è insomma passati ad atti concreti che vanno a colpire le donne che abortiscono e gli operatori sanitari che si fanno carico di garantire fra mille difficoltà l'applicazione della legge negli ospedali e nei consultori pubblici.

La cosa più preoccupante, rispetto al passato, è che il Vaticano e i clerico-fascisti non vengono seriamente osteggiati dai partiti dell'Unione che tentano in ogni modo di restare aggrappati alle to-nache del papa e di Ruini come è già avvenuto durante la campagna referendaria sulla feconda-zione assistita.

Eloquente a tal proposito è il silenzio del lea-der dell'Unione, Romano Prodi, che pur chiamato a intervenire sul tema rifiuta qualsiasi commento. C'è da parte della "sinistra" borghese un atteggia-mento di sostanziale tolleranza, debolezza e connivenza con la crociata antiabortista. Partico-larmente grave la posizione di Rutelli che si propone di presentare una proposta di legge in difesa dell'embrione.

Questo atteggiamento non riflette la volontà della base dei partiti che compongono l'Unione.
Anche settori cattolici e cristiani, come i Valdesi e gli evangelici, hanno espresso la loro totale condanna della persistente ingerenza del Vaticano negli affari interni italiani e il tentativo di trasforma-re totalmente lo Stato italiano in uno Stato teocra-tico e confessionale.

Occorre creare una grande unità di tutte le forze politiche, sociali, sindacali e religiose che in-tendono non darla vinta al Vaticano e ai clerico-fa-scisti e che sia in grado di promuovere una grande mobilitazione di massa e di piazza in difesa della legge 194 e rappresenti un fermo stop alla crociata in atto contro l'aborto. Occorre ricreare il clima, lo spirito e la mobilitazione che permise nell'81 la schiacciante vittoria nel referendum sull'aborto.

La legge 194 è una legge già parziale e fortemente condizionata dalla mediazione e dal compromesso realizzati nel 1978 fra l'allora DC e PCI revisionista in piena era di "solidarietà nazionale". Essa è stata spesso in questi anni vanificata da mancanza di mezzi, strutture e personale medico non obiettore, da un'iter lungo e ferraginoso soprattutto per le minorenni. Era a noi chiaro fin dalla sua approvazione che il concetto di "prevenzione" previsto dalla legge rappresentava il cavallo di Troia per manovre tese a svuotare e liquidare la legge dall'interno.

Nonostante ciò oggi occorre difendere la 194 per quello che di positivo essa contiene, ma anche perché essa è un simbolo delle conquiste sociali e civili delle masse femminili, costate anni e anni di lotte e sacrifici. Occorre sbarrare il passo alla strategia egemonica della Chiesa cattolica, avallata e legittimata dalla destra e dalla "sinistra" borghese, e a chi pretende di ripiombare le donne nella subalternità sociale, familiare, maritale e sessuale e l'intero nostro Paese nell'oscurantismo medioevale.





PARTITO MARXISTA-LENINISTA ITALIANO

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